ArteGioia107
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Luciano Maciotta
dal 18/10/2009 al 5/11/2009
mart - ven 16-19 o su appuntamento

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18/10/2009

Luciano Maciotta

ArteGioia107, Milano

L'artista costruisce strutture ritmiche introducendo nelle sue tele sagomate degli elementi luminosi, i led, dispositivi che sono in grado di modificare lo spazio circostante emettendo sfumature di luce.


comunicato stampa

Nelle arti ognuno estrinseca i suoi pensieri estetici attraverso modalità e materiali esecutivi diversi; nelle opere dell’artista Luciano Maciotta emerge l’ingegnere che è in lui. La sua opera è una continua tensione verso la “smaterializzazione” dell’oggetto e per ottenere questo si serve di una modalità espressiva alquanto originale. Partendo da un concetto spaziale sviluppato da Castellani, cioè di estroflessioni ed introflessioni della tela, egli costruisce delle strutture ritmiche introducendo degli elementi luminosi, i led, che sono in grado di modificare lo spazio circostante attraverso sfumature create appunto dalla “luce” emessa da questi dispositivi alimentati a batteria.

Ne risulta un effetto plastico particolare per cui, anche le parti introflesse, anziché apparire come dei “minus” o come dei vuoti, sono in grado di emettere, attraverso la luce, una irradiazione luminosa in grado di creare nuovi ritmi. Le opere così concepite acquisiscono un ritmo nel ritmo, costituito questo dal doppio rapporto fra pieni e vuoti, fra luce ed ombra, fra rilievi opachi ed infossamenti luminosi.

Luciano Maciotta ama molto la perfezione formale del quadrato, figura geometrica assolutamente statica che crea una struttura ritmica di fondo sulla quale si articola in modi diversi la luce dei suoi led, che spesso simula alcune costellazioni cosmiche. Queste rappresentano ancora un elemento fisico-chimico che tenta di introdursi sulle sue costruzioni geometriche, creando un che di casuale sulla razionalità compatta del fondo.
Molto interessante la soluzione ottenuta per campiture nell’opera “Crateri marini” (acrilico su tela estroflessa ed introflessa con led, cm. 80x80 del 2006). Qui, all’interno di ogni quadrato, s’introducono elementi circolari, ora scavati, quasi tracce di gocce cadute sulla sabbia, ora più espansi con un led luminoso che dal fondo emette la sua radiazione, la sua luce.

È un mondo fantastico con richiami cosmici quello di Luciano Maciotta, ed egli, attraverso le sue complesse costruzioni riesce a nascondere il labirinto sotterraneo che sta alla base (e sotto la tela) delle sue opere. Ma nulla di questo traspare nella risultante finale: le superfici della sua pittura tridimensionale lasciano un senso di distensione psichica, una sorta di silenzio su cui progressivamente una pioggia di atomi, deponendosi continuamente come una polvere cosmica, smussa i rilievi, colma i vuoti, attenua i contrasti. Ne risulta un senso di serenità dopo lo sforzo creativo, quasi una pausa, una sospensione del tempo in questi spazi fantastici in grigio o blu. Maciotta ancora una volta ci dimostra come nella semplicità vi sia l’essenza: essenza della vita, essenza dei nostri problemi, essenza estetica.
La geometria sintetizza la forma e l’articolazione ritmica ne costruisce gli effetti plastici: sembra di essere di fronte ad una grande orchestrazione cosmica che tutto pervade diffondendosi nello spazio.
Silvano Battistotti

Inaugurazione 19 ottobre ore 18.30

ArteGioia107
Via Melchiorre Gioia, 107 - Milano
Orario: mart - ven 16-19 o su appuntamento
Ingresso libero

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