Agostino Bonalumi
Enrico Castellani
Lucio Fontana
Piero Manzoni
Silvia Pegoraro
Francesco Poli
In mostra 4 protagonisti della scena artistica milanese degli anni '50 -'60, le cui ricerche superano radicalmente una concezione della pittura caratterizzata da un'enfatizzazione delle pulsioni soggettive e ed esistenziali, attraverso un raffreddamento degli effetti pittorici in chiave monocromatica e di un'accentuazione della percezione del quadro come oggetto fisico. Opere di Bonalumi, Castellani, Fontana e Manzoni.
A cura di Silvia Pegoraro e Francesco Poli
Dopo l’ultima ampia rassegna dedicata ai maestri dell’informale italiano ed europeo, la
galleria Mazzoleni Arte Moderna, inaugura la stagione con una mostra più concentrata che
propone un’accurata selezione di lavori di quattro grandi protagonisti della scena artistica
milanese degli anni ‘50/’60, le cui ricerche aprono la strada ad un superamento radicale di
una concezione della pittura (quella informale allora dominante) caratterizzata da
un’enfatizzazione delle pulsioni soggettive e dell’espressività individuale con valenze
esistenziali. Questa svolta avviene andando “oltre la pittura” nel senso di un’inedita
attivazione delle relazioni dell’opera e delle sue superfici con lo spazio reale
tridimensionale, di un raffreddamento degli effetti strettamente pittorici in chiave
monocromatica, e di una accentuazione della percezione del quadro come oggetto fisico.
I quattro artisti sono Agostino Bonalumi, Enrico Castellani, Lucio Fontana e Piero Manzoni.
Agostino Bonalumi, sviluppa la sua ricerca a partire da tentativo di superamento
dell’informale, nell’ambito della monocromia. Nei suoi quadri-oggetto, la classica
bidimensionalità della tela si articola in rilievi tridimensionali, attraverso interventi di
“estroflessione”, con libere configurazioni essenzialmente geometriche e modulari, ma
anche con particolari elaborazioni curve. Tutti le sue opere si intitolano semplicemente col
nome del colore protagonista. In questa occasione la galleria espone una decina di
importanti tele bianche, rosse, blu, nere, gialle (e una in bianco e nero) realizzate a partire
dal 1967.
Enrico Castellani, che insieme a Manzoni da vita (nel 1959) alla breve ma fondamentale
esperienza della rivista “Azimuth” e della Galleria Azimut in collegamento con le più
avanzate ricerche internazionali, ha sviluppato con una grande coerenza la sua ricerca. I
suoi lavori più tipici sono superfici monocrome di tela, trapuntata con rilievi (grazie a dei
chiodi sottostanti), tese a definire una spazialità anche ambientale di rigorosa ritmicità
seriale, connotata più da una fredda strutturalità che dalla intenzione di produrre effetti
ottico-percettivi. In mostra si può vedere un gruppo notevole di Superfici (dalle più vecchie
del 1959 alle più recenti) di vari colori dal bianco al rosso, dal giallo all’alluminio.
Lucio Fontana, grande precursore con le sue invenzioni spaziali, è stato considerato come
un protagonista dell’informale ma la sua opera ha influenzato soprattutto gli artisti della
generazione più giovane, che lo considerano loro maestro e con cui espongono in molte
mostre. In questa mostra è esposta una straordinaria serie di Concetti spaziale: attese,
dipinti negli anni ’60: sono tele monocrome di colore bianco, rosso, azzurro, verde e
arancione, con un solo folgorante taglio o con più tagli che creano una sospesa tensione
più articolata. Ci sono anche alcuni altri lavori tra cui una lastra di rame con violenti squarci
e una raffinata superficie animata da buchi (del 1954-58).
Di Piero Manzoni, geniale artista concettuale, sono qui proposti alcuni lavori che hanno
uno stretto rapporto con quelli degli altri tre, vale a dire degli Achromes, del 1958-60. I
primi Achromes sono presentati per la prima volta nella sua prima personale del 1958 alla
Galleria Pater di Milano: sono quadri rigorosamente bianchi, realizzati con caolino che
ricopre grezze superfici di pezze quadrate o di tele raggrinzite. Questa idea
monocromatica viene elaborata poi anche in successi cicli di lavori dove la tela viene
sostituita direttamente da materiali bianchi come quadrati o batuffoli di cotone, da
polistirolo o da lana di vetro.
Tutte le opere sono pubblicate nel catalogo, con testi critici di Francesco Poli e Silvia
Pegoraro.
Immagine: Enrico Castellani, Superficie Gialla, 2003, acrilico su tela, 70 x 50cm.
Inaugurazione Venerdì 23 ottobre 2009
Galleria Mazzoleni
Palazzo Panizza - Piazza Solferino, 2 Torino
Orario Da martedì a domenica 10-13/ 16-19.30
Ingresso Libero