Cabezas Cortadas ci rivela un Antonio Girbes nuovo e inaspettato: i soggetti non sono più i fiori, il genere con cui e' stato conosciuto e celebrato, ma teste mozzate. Da quando un folle, un giorno qualunque, tento' di mozzargli la testa con un'ascia, Girbes scelse di non ritornare piu' nella sua casa e nel suo giardino, dimenticando il suo tema preferito, i fiori.
Cabezas Cortadas
Tutto ciò che è profondo ama la maschera.
F. Nietzsche
Sabato 25 maggio, LipanjePuntin Artecontemporanea ha il piacere di
ospitare nuovamente Antonio Girbes (1952, Tabernes de Valldigna-España)
con Cabezas Cortadas, un progetto realizzato in occasione della I^
Biennale di Valencia per la sezione Il corpo dell'arte curata da Achille
Bonito Oliva.
Cabezas Cortadas ci rivela un Antonio Girbes nuovo e inaspettato: i
soggetti non sono più i fiori, il genere con cui è stato conosciuto e
celebrato, ma teste mozzate. Da quando un folle, un giorno qualunque,
tentò di mozzargli la testa con un'ascia, Girbes scelse di non ritornare
più nella sua casa e nel suo giardino, dimenticando il suo tema
preferito, i fiori. Quell'estate venne invitato, in occasione del
centesimo anniversario dell'Istituto Archeologico Austriaco, a visitare,
insieme a vari docenti e archeologi, gli scavi di Efeso. Una mattina
turca incontrò la testa di Aresteo, che in seguito chiamerÃ
Speechlesspriest. In quel preciso istante confessò che i fiori si
pietrificarono e una nuova ossessione si installò nella sua vita. Oggi
ci racconta che un giorno d'estate smise di tagliare fiori per mozzare
teste.
Cabezas Cortadas
Statue e uomini privi di quell'elemento, lo sguardo, che dà personalitÃ
al volto, si avvicendano, avvolti in lucide sete nere o emergenti da
fondali indefiniti, quasi dei busti antichi, privati della loro sacrale
valenza autocelebrativa. Volti senza tempo, eppure evocativi di una
temporalità fuggente, di una caducità così umana e così profondamente
drammatica per la cultura contemporanea. L'uso sapiente che Girbes fa
della luce neutralizza le differenze tra pietra e carne, evidenziandoci
solchi e ombre create dalla fisionomia del volto o la purezza eburnea
dell'incarnato. I soggetti di Girbes rimandano inevitabilmente al
confronto con gli ultimi sviluppi del ritratto fotografico
contemporaneo, ma in questi scatti non c'è nulla di casuale, immediato,
niente di quella tendenza a rappresentare la propria identità , sia essa
reale o ricostruita come in una fiction, nulla di ostentatamente
moderno.
Dal 1979 Girbes ha vissuto a Parigi dove ha frequentato la American
School of Photography, lavorando come assistente di Horst P. Horst e
seguendo i seminari di Reinhardt Wolf. Dal 1984 ha viaggiato
frequentemente come fotoreporter. Attualmente vive e lavora tra
Valencia, Parigi e Vienna.
Con l'occasione verrà presentato il volume Cabezas Cortadas, edito da
Giampaolo Prearo Editore per la collana LipanjePuntin Artecontemporanea,
saggi in catalogo di Juan Carlos Iglesias e Miguel Pérez Escrivà .
Inaugurazione: Sabato 25 maggio 2002, dalle ore 19
Orario di galleria: 11.00-19.30 o su appuntamento Lunedì e festivi
chiuso
LIPANJEPUNTIN Artecontemporanea
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