Eteronimia. Una mostra che ha in se' una componente originale: dare un nome ed un cognome, secondo le caratteristiche di appartenenza, al filone artistico delle opere.
È di Stefania Siragusa l'idea di una collettiva con altri sei artisti fittizi, che per caratteristiche espressive possono coesistere come “eteronimi”, ampliandone quindi un’estensione di carattere, pur restando in totale autonomia dal loro “ortonimo”. Una mostra che ha in sé una componente originale: dare un nome ed un cognome, secondo le caratteristiche di appartenenza, al ''filone artistico delle opere''. Nel caso specifico ''eteronimia'': sei artisti che si presentano in contemporanea, costringendo il visitatore a partecipare alla tematica che, nella sua conoscenza, rivela la profonda e appassionante differenziazione. Involontariamente si è coinvolti in un gioco in cui la fantasia si diverte nel proporre le differenze. L'aspetto culturale coinvolge e convince.
Stefania Siragusa: occhi che cercano, si muovono come creature primarie, girini, esseri monovulari, verso un centro o una periferia indicato come personaggio femminile, intero o sezionato, spregiudicato, sempre uguale e sempre diverso nel suo ''quotidiano'' che fa da supporto. Andrea Schiele, con ago e filo colorato, determina spazio e significato dei suoi lavori, in cui il cromatismo si inserisce in una composizione che unifica la tradizione di una manualità umana inesauribile ed una ripetitività contemporanea. Massimo Gregori ha scelto lo sfavillante bianco del polistirolo, abbinandolo a materiale colorato: il risultato è rigoroso e personale, preciso e puntuale, assoluto nei bianchi e nei neri e sempre relativo nella geometria delle forme. Norma Smith compone, sovrappone, assembla e fotografa: la scultura diventa pittura; la scelta di colore e forme è determinante per la composizione visiva che si propone come nuova ottica di osservazione. Molto connotata la personalità e ben distinguibile il valore artistico di Guido Corsalini: geometrico, fantasioso e allegro, vive nel presente in ipotetici percorsi cittadini, dove si imbatte in misteriosi personaggi e pensa. I riferimenti futuristi di Greta Gast sono evidenti, ma elaborati nel contemporaneo: le sue tavole frastagliate sono composte con rigore; i materiali sono assemblati coerentemente alla composizione di forme e colori. Valter Fabbri, Il Corriere dell’arte
L’eteronimia è lo studio degli eteronomi (dal greco hèteros = diverso, altro e onoma = nome) cioè autori fittizi, che però posseggono una loro personalità. Il loro autore è detto ortonimo. Gli eteronomi coesistono con l’autore, e ne formano un’ estensione del carattere; sono personaggi completamente diversi che pare vivano di vita propria, scrivendo (nel mio caso operando visivamente) spesso con uno stile diverso da quello dell’ortonimo... Stefania Siragusa
La mostra è realizzata in collaborazione con La Super Rapida.
Inaugurazione 6 novembre ore 18
Galleria 9 Colonne/Spe
via Alfonso Pietro Conti, 13 - La Spezia
Orario: lun-ven 9-13, pomeriggio su appuntamento
Ingresso libero