Bacio dell'occhio di luce. In mostra l'opera degli anni Settanta: le sue caratteristiche poesie visive, gli acquerelli, i singoli disegni ed esemplari delle sue incisioni all'acquaforte, fra cui una stampa di quasi due metri. A cura di Peter Weiermair e Elena Forin.
a cura di Peter Weiermair e Elena Forin
Non il pittore azionista-informale austriaco dei primi anni Sessanta, non l'azionismo ''sensazionale'', che vede Brus portare l'analisi del proprio corpo fino a un'autodistruzione che mette a repentaglio la sua stessa vita, ma l'opera degli anni Settanta, in cui oltrepassa i confini fra immagine e letteratura - questo il tema della mostra di Feltre. L'evento illustra, nell'opera dell'artista che è ormai divenuto parte integrante della scena artistica internazionale, tutto lo spettro mediale di questa eredità che va da William Blake ad Alfred Kubin.
Le sue caratteristiche poesie visive, in cui riesce a fondere e unificare le due discipline della pittura e della letteratura, traboccanti di ironia verbale e rimandi iconografici alla storia dell'arte; gli acquerelli, ma anche i singoli disegni, non collocabili in serie precise e, soprattutto, esemplari delle sue incisioni all'acquaforte, fra cui una stampa di quasi due metri di dimensioni.
Come nel resto della sua opera, nei disegni e nelle incisioni Brus ricerca una conoscenza esistenziale, una 'ripulitura' dell'io in preparazione a esperienze mentali estreme. Qui, come nella sua body art, Brus si rivela radicale, aggressivo, sovversivo e, spesso, fantasiosamente grottesco.
In Blake, come in Brus, il punto è l'unitarietà cognitiva fra scrittura e immagine, e l'ossessione di imporre la poesia visiva come genere artistico.
Non sono più le ferite fisiche a divenire visibili: oggi Brus ci propone simboli e metafore di ferite emotive e psicologiche.
Immagine: Der Lichtaugenkuss, 1979, cm 33x25 matita/matita colorata su carta
Inaugurazione 21 novembre ore 17
Galleria De Faveri Arte
Via Mezzaterra, 10 - Feltre (BL)
Orario: mart-dom 15.30-19.30
Ingresso libero