Filorosso. Metapittura tra mano e mouse. Le tele dell'artista raccontano di grandi metropoli, di comunicazione, della molteplicita' dei livelli di lettura e di conoscenza delle realta' artificiali create dall'uomo.
a cura di Fondaco
Contributi di Massimo Riposati e Guglielmo Gigliotti
Bangkok, New York, Roma, Vancouver, … ventinove quadri allestiti nei due spazi al n.28 e al n.37 di via degli Zingari.
Filorosso collega, unisce, raccorda i lavori di Alessandro Sansoni. Filorosso racconta di grandi metropoli, di comunicazione, della molteplicità dei livelli di lettura e di conoscenza delle realtà artificiali create dall’uomo che oggi contengono una carica propulsiva ed una velocità che aumenta in modalità esponenziale, che tutto travolge che tutto coinvolge e ingloba.
Le serie di Alessandro Sansoni, Multirealtà, Paesaggi metropolitani, Frame, sembrano parlare lingue differenti, ma sono tutte opere legate da un Filo, quel Filorosso che lega tutti i suoi lavori. La continua ricerca dell’artista sulla trasformazione, sull’evoluzione, sulla tecnologia, rende le opere quasi consequenziali l’una all’altra, creando una sorta di percorso, di camminamento, le cui fila, i cui Fili, ci accompagnano “a spasso” attraverso città e realtà contemporanee spingendoci a praticare uno sguardo più attento, capace di andare oltre il “primo layer”, che vada a sfogliare le pellicole che tanto velocemente si sovrappongono, trasformando luoghi e immagini in inconsueti e stimolanti processi diacronici per la memoria.
L’immagine di Sansoni è lì, acqua cheta in cui covano segreti ardori e silenti fragori, come ad illustrare quelle sottili catastrofi che la vita metropolitana riveste di abnorme normalità. (G.Gigliotti, 2009)
In occasione della mostra sarà disponibile il catalogo edito da Carte Segrete, con testi critici di Massimo Riposati e Guglielmo Gigliotti.
Inaugurazione venerdì 27 novembre Ore 18
Galleria Fondaco
Via degli Zingari 28 – Roma