La Playlist 'Art between identity and the mask', a cura di Antonio Arevalo, presenta giovedi' 3 dicembre una rassegna di artisti latinoamericani affermati a livello internazionale, mentre Neon>focus (on video artists) di venerdi' 4 dicembre presenta Cesare Pietroiusti. Nell'abito di 'Very late at night ' le due serate propongono due contributi con Andrea Lissoni e Francesco Pacoda.
Playlist, Art between identity and the mask
a cura di Antonio Arevalo
Le varie facce dell'esistenza, le contraddizioni tra il bene ed il male,
innocenza e corruzione, il sacro e il profano vengono radunate in questa
rassegna di artisti latinoamericani affermati a livello internazionale e che in
una sorte di working progress è già stata presentata a Monterrey, Cultures
World Forum, Mexico, a Futura, Centro dell' Arte Contemporanea a Praga e
alla edizione 2008 di Miart, Milano.
"Assemblando sperimentazione e ricerca di nuovi linguaggi, e rivisitazioni
della memoria recente e ancestrale, mi interessava render conto di questa
pluralità, dell'estrema vitalità di questa ricerca visiva, parte di un progetto
più ampio, di una strategia articolata: un sorta di archivio, un cadavere
squisito su quello che rappresenta l'identità latinoamericana di oggi".
La mostra, curata da Antonio Arévalo propone importanti interrogativi sui
concetti d'identità, razza, classe, religione, genere e sessualità.
Nelle opere esposte, sono pregnanti i contrasti tra sacro e profano,
innocenza e corruzione, bene e male. Esse non mostrano registri esatti, ma
cercano di stabilire un gioco sarcastico e ambiguo d'idee, dove tutto
diventa complice. Codici e linguaggi video, film, producono un segno
visuale realista, talvolta visionario se non allucinante. Dialogando a
distanza gli artisti condividono il loro disagio esistenziale, si scambiano
domande circa la loro identità, la propria nudità in quanto forma possibile
d'espressione della confusione, o il suo esatto contrario.
"Tali domande possono anche essere evidenziate e segnate, come le pagine
di un romanzo che non vogliamo dimenticare, come un verso che vogliamo
conservare nella nostra memoria, quando avremo chiuso il libro dove
l'abbiamo letto. Così queste opere rappresentano stralci di quella memoria
latente che diventa coscienza collettiva dell' essere, messaggio capace di
sublimare un' idioma etico, nella ricerca costante del voler sapere".
In mostra: Alexander Apóstol (Venezuela), Patricia Bueno (Peru), Jota
Castro (Peru), Donna Colon (Usa-Panama), Regina Jose' Galindo
(Guatemala), Maria Rosa Jijon (Ecuador), Diango Hernández (Cuba),
Antonio Manuel (Brasil), Ronald Moran (San Salvador), Iván Navarro (Cile).
Antonio Arévalo
Promotore culturale, curatore d'arte indipendente e poeta.
Nato a Santiago in Cile, ha vissuto e lavorato a Roma dal 1975. Ha
organizzato mostre internazionali ed eventi culturali in importanti
istituzioni, musei e gallerie in Italia, Cile, Francia, Argentina, Ecuador,
Mexico, U.S.A, Spagna, Germania, Slovenia, Svezia e Rep. Ceca, tra i piu_
recenti: “Jeu de l'ombre” (2007) al Museo di Napoleone a Roma, “Atlante
Latinoamericano” (2007) alla Fototeca de Monterrey al Cultures World
Forum, Mexico, e “Archivo Sur” (2008) Futura al Centro dell' Arte
Contemporanea a Praga.
E' inoltre un poeta, il suo lavoro e stato incluso in numerose antologie
poetiche e in cataloghi d'arte in Europa e in America.
Curatore-Commissario del Padiglione Cileno alla 49° Biennale d'arte di
Venezia (Menzione d'onore).
E' stato inoltre Curatore per la III Biennale Adriatica Arti Nuove, 2006.
Co-curatore del Padiglione Cileno alla 53° Biennale d'arte di Venezia “Fare
Mondi”, 2009.
01. ALEXANDER APÓSTOL, Venezuela
Documenta, 2005, video, 2 min. 12 sec.
02. PATRICIA BUENO, Peru
Tuyo es el Reino, 2007, video, 9 min. 26 sec.
03. JOTA CASTRO, Peru
“Doing it to death”, 2004. 3min. 2 sec.
04. DONNA CONLON, USA / Panama
Coexistencia, 2003, video, 5 min. 26 sec.
05. DIANGO HERNÁNDEZ Kuba / Cuba
Victoria, 2005, video, 2 min. 36 sec.
06. REGINA JOSÉ GALINDO, Guatemala
Limpieza social, 2006, video, 3 min. 46 sec.
07. MARIA ROSA JIJON. Ecuador
La casa che non è in nessun posto, 2009. 5 min, 14 sec.
08. ANTONIO MANUEL, Portogalo/Brasile
Semi/otica, 1968, video, 6 min.
09. RONALD MORAN, San Salvador
Terapia para un dulce sueño, 2007, video, 1 min, 20 sec
10. IVÁN NAVARRO, Chile
I'm not from here, 2006, video, 8 min. 30 sec
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very late at night
very late at night sabato 28 novembre a neon>campobase, Bologna.
questo è un comunicato stampa diverso dai soliti, assomiglia a una lettera aperta. e
raggiunge insieme artisti e curatori e collezionisti e giornalisti e critici e amici rinunciando
alla gerarchia delle precedenze. racconta di un progetto - very late at night - che
corrisponde all’idea di una mostra stratigrafica, una mostra-scavo in cui verranno
organizzate ed esposte al pubblico opere-reperti estratti dal magazzino neon. un
magazzino che non custodisce tesori ma testimonianze di una storia lunga complessa
ricca e avventurosa fatta di incontri e di collaborazioni. a Roberto Daolio abbiamo
chiesto di condividere la responsabilità della curatela del progetto espositivo. saranno
esposti lavori di Sergia Avveduti, Maurizio Bolognini, Maurizio Cattelan, Gianluca
Codeghini, Cuoghi Corsello, Nico Dockx, Emilio Fantin, M+M, Eva Marisaldi, Maurizio
Mercuri, Giancarlo Norese, Paolo Parisi, Alessandro Pessoli, Marco Samorè, Alessandra
Tesi, Luca Trevisani, Diego Tonus, Maurizio Vetrugno, Luca Vitone ... non
necessariamente tutti nello stesso momento ma certo nel corso delle tre settimane in cui il
progetto resterà aperto e disponibile al pubblico.
nel corso di queste tre settimane, dal 28 novembre al 19 dicembre, very late at night
riceverà numerosi ospiti invitati a intervenire e a portare un contributo partendo da una
sollecitazione legata a una riflessione sulla specificità di neon e sulla situazione attuale
della ricerca, per contestualizzare la vicenda di neon rispetto alle dinamiche delle vicende
artistiche nel corso di questi anni. hanno confermato la loro presenza: Renato Barilli,
Lorenzo Bruni, Roberto Calari, Roberto Daolio, Silvia Evangelisti, Mauro Felicori, Elio
Grazioli, Antonio Grulli, Andrea Lissoni, Marcorea Malià, Pierfrancesco Pacoda, Roberto
Pinto; altri ospiti devono ancora dare conferma della loro presenza, vi comunicheremo
puntualmente il calendario degli incontri.
naturalmente in questo periodo proseguirà la consueta programmazione di Playlist e di
neon>focus con Bugo, Antonio Arevalo, Francesca Referza, Caterina Riva, Francesca
Boenzi, Cesare Pietroiusti, Marinella Senatore, Anna Valeria Borsari, Saretto Cincinelli.
e ancora la presentazione della ricerca We Love Magazines di Saul Marcadent: un
pomeriggio-studio, articolato in due tavole rotonde, per parlare di editoria indipendente in
Italia e per provare a tracciare una mappatura del contesto attuale, con la partecipazione
di Vittore Baroni, Carlo Branzaglia, Martina Ganino, Federica Boràgina e Giulia Brivio,
Antonino Bove, Camilla Candida Donzella, Cristiano Guerri, Invernomuto.
very late at night si concluderà sabato 19 dicembre con un’asta in cui saranno poste in
vendita insieme con le opere in mostra anche opere di altri artisti che hanno collaborato
con neon: il ricavato andrà a sostenere il lavoro di neon>campobase; non siamo ancora in
grado di comunicare il nome del nostro battitore, possiamo soltanto anticipare che ne
abbiamo cercato uno speciale.
alla domanda perchè organizzare un’asta? rispondiamo raccontando che
neon>campobase è uno spazio non profit che produce un’attività intensa e continuativa:
incontri con artisti, talk, mostre, serate dedicate alla videoarte, presentazioni di ricerche
sonore, etc. e che tutto questo ha un costo e che - dopo essere stati costretti a rinunciare
allo spazio milanese (non ricevete più comunicazioni da neon>fdv: ha silenziosamente
chiuso i battenti nel mese di giugno, per mancanza di risorse) - ora dobbiamo affrontare
una situazione economica sempre più difficile anche a Bologna.
very late at night vuole essere un segnale forte, neon>campobase per una volta sceglie
di gridare: obiettivo dichiarato raccogliere fondi necessari per poter continuare a fare il
nostro lavoro. una lettera aperta è più adatta di un comunicato stampa a lanciare un
appello: agli amministratori pubblici ai collezionisti agli amici alle imprese chiediamo di
contribuire a sostenere neon>campobase e con la partecipazione all’asta e sottoscrivendo
la tessera di adesione all’associazione. è urgente e importante.
p.s. infine un distillato di storia: neon(>campobase) nasce nel 1981 come artist space e si
evolve come spazio di ricerca e di sperimentazione per l’arte. garantisce agli artisti ampi
margini di autonomia consentendo loro di sviluppare progetti liberi da vincoli commerciali:
in questo modo nel corso degli ultimi venti anni ha contribuito allo sviluppo e alla crescita
della generazione di artisti italiani oggi presente nel panorama internazionale.
neon>campobase costituisce un caso unico nel panorama italiano muovendosi sulla linea
di confine che separa l’ambito del non profit dall’area delle gallerie di mercato, mirando a
colmare il gap che penalizza gli artisti interessati a percorsi di ricerca e di sperimentazione
rispetto agli artisti inseriti in dinamiche di mercato; e cercando di stimolare un
collezionismo consapevole e di creare connessioni con gallerie, curatori e istituzioni
museali.
gio 3 Andrea Lissoni
ven 4 Pierfrancesco Pacoda
mer 9 Renato Barilli
gio 10 Silvia Evangelisti
sab 12 Roberto Pinto
lun 14 Roberto Calari
mar 15 Lorenzo Bruni
mer 16 Marcorea Malià
gio 17 Antonio Grulli
ven 18 Mauro Felicori
sab 19 Elio Grazioli e Roberto Daolio - Asta
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Neon>focus (on video artists) con Cesare Pietroiusti
Cesare Pietroiusti
Da bambino la sua camera da letto confinava con
l’appartamento dei nonni materni e tutte le sere, prima di
dormire, la nonna gli dava la buonanotte bussando alcuni
colpi sul muro che li divideva. Un giorno (poteva essere il
1963) convinse Gianni, un coetaneo, a praticare con il
cacciavite un’apertura in quel muro, per arrivare dall’altra
parte. Nascosti sotto il letto, che era appoggiato alla parete,
lavorarono per alcuni giorni e fecero un bel buco (e un
discreto danno nel muro) prima di essere scoperti.
Secondo alcuni interpreti tutta la sua carriera di artista è
null’altro che una risposta alla frustrazione di quel buco che
non arrivò dall’altra parte e per il quale arrivò invece un
muratore a stuccare e ripristinare. Sembra che da allora egli
ripeta, da solo o con altri, l’esperienza di quel buco nel muro.
Nel 1989, ad esempio, nel visitare gli spazi adiacenti ad una
galleria di Firenze (dove ci sarebbe stata una sua mostra),
finì negli uffici toscani del Grande Oriente d’Italia.; nel 1990,
a Parigi, nella casa di Rossana Rossanda, ma anche nelle
cantine di un colonnello in pensione che lo stava per
prendere a fucilate; nel 1991, a Roma, nella casa di un’ottica
che continuò a stirare, preparare la cena, guardare la
televisione, leggere il giornale ecc. non degnando neanche
di uno sguardo il pubblico dell’inaugurazione che entrava e
usciva da casa sua.
Nel 2006 fu invitato a fare una performance nei sotterranei
dell’Angelo Mai la notte dell’ultimatum del Comune di Roma
agli occupanti. La sua idea era di creare una nuova via di
uscita per quelli a cui era stato intimato di andar via. Il
risultato fu ancora un buco sul muro dell’ultimo tunnel e, di
nuovo, un discreto danno, stavolta nel gabinetto del portiere
dell’edificio accanto.
Immagine: Matteo Fraterno e Cesare Pietroiusti, Body Politics (The Walls of Athens)
performance per la II Biennale di Atene, 12 settembre 2009
foto: ilmotorediricerca
Giovedi 3 Dicembre 2009
alle 18: contributo di Andrea Lissoni nell'ambito della mostra "Very late at night"
alle 19.30: PLAYLIST - Art between identity and the mask a cura di Antonio Arèvalo
venerdi 4 Dicembre 2009
alle 18: Bologna tra subculture e controculture. Disco punk hip hop. Lo strano caso di una città laboratorio.
Contributo di Francesco Pacoda nell'ambito della mostra "Very late at night"
alle 19.30: Neon>focus (on video artists) con Cesare Pietroiusti
neon>campobase
via Zanardi, 2 - Bologn
ingresso libero