In galleria una serie di lavori di tre artisti italiani: Enzo Cucchi, considerato l'artista piu' visionario tra gli esponenti della Transavanguardia, Mario Dellavedova, le cui opere spaziano in diversi campi, dalla pittura, alla scultura, fino all'installazione e Carlo Benvenuto che fotografa tutto cio' che ha a disposizione in scala 1:1 in un'atmosfera rarefatta di delicatezza e suspense.
ENZO CUCCHI
Nato a Morro d'Alba (AN) nel 1949, vive e lavora tra Ancona e Roma.
Fin dall'inizio il suo lavoro si impone per originalità rispetto alle tendenze predominanti
della fine anni Settanta. Adottando lo sperimentalismo tipico di quelle tendenze, Cucchi
recupera però anche i mezzi espressivi più tradizionali del fare arte. Le sue sono
installazioni di diversi materiali, ma utilizzati sempre come supporto dell'immagine
dipinta, scolpita o disegnata. Per Cucchi la pittura, la scultura e il disegno sono gli
strumenti necessari per esternare la propria interiorità; le sue immagini appartengono ad
un universo poetico spesso allusivo al mondo popolare e alla sua cultura, oppure si danno
come emissione diretta dell'inconscio.
Considerato l'artista più visionario tra gli esponenti della Transavanguardia, Enzo Cucchi
diviene, a partire dagli anni Ottanta, artista di fama internazionale. Negli ultimi anni,
ben quattro opere permanenti sono state appositamente realizzate dall'artista per
quattro diverse città: il mosaico per il Museum of Art di Tel Aviv, la ceramica
monumentale per l'Ala Mazzoniana della Stazione Termini a Roma, i due lavori in
ceramica per la Stazione Salvador Rosa, progettata da Mendini, nella metropolitana di
Napoli e il mosaico per l'aula delle udienze del nuovo Palazzo di Giustizia di Pescara.
Tra i lavori significativi in questo senso vanno inoltre citati gli affreschi della Cappella di
Monte Tamaro, vicino a Lugano, progettata dall'architetto Mario Botta (1992 - 1994) e
l'ideazione del sipario del teatro La Fenice di Senigallia (1996).
Enzo Cucchi ha realizzato numerose mostre personali, e ha preso parte a mostre
collettive nei più importanti spazi espositivi italiani e stranieri come la Kunsthalle di
Basilea, il Solomon R. Guggenheim di New York, la Tate Gallery di Londra, il Centre
Georges Pompidou di Parigi, il Castello di Rivoli (To), il Palazzo Reale di Milano, il Sezon
Museum of Art di Tokyo, l'Accademia di Francia a Roma – Villa Medici e Il Musèe d'art
modern di Saint-Etienne Metropole. Ha partecipato, inoltre, alle rassegne d'arte
contemporanea più significative a livello internazionale tra cui La Biennale
Internazionale d'arte di Venezia, Documenta a Kassel, la Quadriennale d'Arte di Roma.
MARIO DELLAVEDOVA
Nato a Legnano (MI) nel 1958, vive preferibilmente a Taxco (Messico).
Lo stile dell'artista non è facilmente identificabile, dal momento che questo è
intenzionalmente "decostruito" a favore di molteplici chiavi di lettura. Le sue opere, che
spaziano in diversi campi, giungono alla pittura, alla scultura, alle installazioni, ma
anche ad altri mezzi, rifacendosi ad oggetti, materiali e linguaggi provenienti dalle
culture passate e contemporanee. Questi elementi vengono scomposti e ricomposti
azzerati e rielaborati in modo che acquistino un senso logico o una semplice e palese
giustificazione a prima vista non così evidente, soprattutto se accomunati tra loro e non
accumulati.
La parola scritta, spesso utilizzata dall’artista, è tolta dal suo ambito culturale per
essere formalizzata attraverso oggetti improbabili ma che allo stesso tempo ne
caratterizzano lo stato; proponendo allo spettatore una riflessione sul ruolo dell’artista e
sul linguaggio dell’arte eludendone i privilegi. Il gioco di parole, la metafora, l’ironia
sottile riportano ad un ambito concettuale che di proposito contrasta con l’aspetto a
volte artigianale dei manufatti prodotti o utilizzati e con la semplicità del metterli
assieme.
Il suo lavoro è stato esposto in musei e manifestazioni internazionali: “Anni Novanta”,
Galleria d’Arte Moderna, Bologna; Galleria Nazionale d’Arte Contemporanea, Roma;
“Aperto”, Biennale di Venezia; “Art and Media Show”, Cologne; “Tradition &
Innovation”, Museum of Contemporary Art, Seoul, Korea; “El grado cero del barocco”,
Museo de las Artes Guadalajara, Mexico; “MINIMALIA”, P.S.1, New York; la I° Biennale di
Valencia. Tra le gallerie citiamo: Galleria Sperone-Westwater, New York; “Morgenr... te,
as if toland et cupido (ovvero ricchi sani italiani)”, Galleria Leccese-Sprüth, Colonia;
“Lef, le bagnanti del kuwait e altri presenti”, Galleria Sperone, Roma; Galerie
Stadtpark, Krems (Austria); “Domestic lights, domestic flights, domestic delights”,
Sprovieri, London.
CARLO BENVENUTO
Nato a Stresa (VB) nel 1966, vive e lavora a Milano.
La poetica di Carlo Benvenuto è determinata dal desiderio di comunicare il meno
possibile. L’artista lavora nella propria casa con i propri oggetti riducendo al minimo le
scelte individuali. Fotografa ciò che ha a disposizione in scala 1:1 su sfondo neutro in
un’atmosfera rarefatta di delicatezza e suspense. L’assenza di elementi circostanti
trasforma cose comuni in un mistero: una chitarra elettrica, una tazzina da tè sul bordo
di un tavolo, il tutto avvolto da una luce morbida dalle indiscutibili qualità pittoriche.
L’inquadratura banale quasi da catalogo nega ogni intenzione espressiva. L’approccio
minimale viene perseguito con una ricerca al limite della perfezione. Nel modus
operandi dell’artista, forma e composizione unitamente ad un sapiente bilanciamento
della luce e delle tonalità cromatiche, rivestono un ruolo fondamentale e dichiarano la
sua ammirazione per la pittura classica. Le sue composizioni così belle accusano
pacatamente e sapientemente l’ordine che cerchiamo di dare al caos.
A Carlo Benvenuto è stata dedicata recentemente una mostra personale al Museo d'Arte
Contemporanea di Roma (Macro), alla Galleria Suzy Shammah di Milano e alla Odeon di
Parigi. Tra le numerose mostre internazional: la I° Biennale di Valencia; "Italy Made In
Art: Now" a cura di Achille Bonito Oliva, Museo di Arte Contemporanea di Shanghai;
"D’Ombra" a cura di Lea Vergine, Palazzo delle Papesse, Centro Arte Contemporanea,
Siena e Compton Verney, Warwichshire; “Focus On Contemporary Italian Art”, a cura di
Gianfranco Maraniello, MAMbo, Bologna.
Inaugurazione 12 dicembre 2009, alle 18,30
GALLERIA MAZZOLI Arte Contemporanea
Via Nazario Sauro 62, 41121 Modena
orari: 10.00-13.00/16.00-19.30 chiuso i festivi
ingresso libero