Metafore dell'esistenza (dipinti recenti). Giampiero Poggiali-Berlinghieri ha sviluppato cio' che potremmo definire tensione enigmatica, nella quale manualita' e fatto mentale coincidono... In contemporanea con la mostra: Firenze ti @mo (installazione). Le materie son quelle dell'artigiano, soprattutto il legno e il vetro.
Metafore dell'esistenza (dipinti recenti)
A cura di Maurizio Vanni
Giampiero Poggiali-Berlinghieri ha sviluppato ciò che potremmo definire tensione enigmatica, nella quale manualità e fatto mentale coincidono, ed ha usato l'espressione artistica come processo di accrescimento di tale dimensione.
L'opera diventa così la risultante di un procedimento in cui il lato progettuale è contaminato da una leggera e feconda ossessione mentale.
È come se Giampiero volesse rompere il logico e tradizionale meccanismo dell'arte per poter fare incontri imprevisti, riluttanti e mutevoli, trasparenti o criptati.
In questo caso l'irresponsabilità dell'arte prende il sopravvento alterando l'oggetto, inteso come visione codificata e riconoscibile del nostro immaginario, ed entrando in rapporto con eventi misteriosi - libertà mentale che ci avvicina al dedalo delle profondità dell'inconscio - che minano ogni certezze.
Per Giampiero la creatività potrebbe essere la presa di coscienza della propria esistenza, in relazione a quella degli altri.
Dal suo pensiero e dal suo modo di concepire il mondo nascono linguaggi che potremmo definire metafore figurate dell'esistenza: forme che traducono gesti, stati d'animo, aspirazioni e tutte quelle emozioni appannaggio solo di una persona molto sensibile.
L'ignoto dell'esistenza, la trascurata sostanza fisica dell'essere, il costante supporto materiale del pensiero, esprimono quel sostrato multisensoriale stimolato dalla ricezione simultanea di tutti quei fenomeni che, nel passato o nel presente, salvano dall'asfissia l'istante nel quale la nostra attenzione è distratta dalle abitudini e dalla routine quotidiana.
Una forma d'arte che può, almeno in parte, essere considerata come gioco e che potrebbe presentarsi come una sorta di reazione a una personale oppressione interiore..
Maurizio Vanni
Inaugurazione: sabato 8 giugno ore 18,30
Galleria Tornabuoni
Via Tornabuoni 74r, Firenze
Tel. 055.284720
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Firenze ti @mo (installazione)
Giampiero Poggiali Berlinghieri
A cura di: ArteStudio53, Firenze
Direzione artistica: Alessandra Borsetti Venier
...Le materie son quelle dell'artigiano, soprattutto il legno e il vetro, e le figure che esse esprimono sembrano appartenere ad una fiaba domestica e però, a differenza di come capita nelle favole, sempre animate da una gioia candida e coinvolgente che non esclude tuttavia interrogativi sull'identità e sulla genesi di quelle 'macchine celibi' rievocate con intenzionale ingenuità da lontani sedimenti delle avanguardie.
Penso a certe infantili passioni dei dadaisti, che si esprimevano appunto negli assemblaggi spericolati di legni, cartoni e altri materiali estranei alle convenzioni dell'arte, ma soprattutto al progetto futurista di "ricostruire l'universo rallegrandolo", vale a dire di immettere l'arte nella vita per dare forma estetica ad ogni manifestazione dell'esistenza. Poggiali Berlinghieri ha certamente nel suo bagaglio di conoscenze, di affezioni e di sintonie artistiche i 'complessi plastici' di Balla e di Depero costituiti dai materiali più svariati (fili di ferro, vetri colorati, piani di cartone, carte veline), spesso dotati di movimento a velocità variabili, capaci di scomporsi e di trasformarsi ed anche di produrre suoni e rumori.
Divenivano, quelle singolari creature polimateriche, veri e propri giocattoli il cui scopo era di infondere allegria e spunti ironici ad un mondo che doveva essere ringiovanito e rigenerato, ripopolato quindi di immagini non solenni e distanti ma predisposte ad essere toccate, manipolate, messe in movimento, perché appunto partecipi di un'avventura non convenzionale. Il dialogo con lo spazio urbano e con i suoi abitanti intrapreso dalle opere di Poggiali Berlinghieri ripropone oggi quella entusiastica rivoluzione caricando i protagonisti della fiaba postmoderna d'una mansuetudine più lirica che aggressiva, più ottimistica che polemica, più incline insomma a facilitare traslati fra l'ingegnoso meccanismo di un giocattolo e l'intento di esprimere pensieri di concordia e di serenità . ...
Carlo Sisi
ArteStudio53 - arte contemporanea
via Stuparich, 11 - 50127 Firenze
Catalogo: Morgana Edizioni
Testi di: Sergio Givone, Nicola Micieli, Mario Luzi, Carlo Sisi e Maurizio Vanni
Inaugurazione: sabato 8 giugno ore 11
Ufficio stampa e informazioni: tel. 055.238.7338
Sedi:
Palazzo Panciatichi e Palazzo Capponi Covoni
Via Cavour 4, Firenze