Accademia Albertina di Belle Arti
Torino
via dell'Accademia Albertina, 6
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WEB
La grande grafica giapponese
dal 13/1/2010 al 13/2/2010
11-18

Segnalato da

Donata Massobrio




 
calendario eventi  :: 




13/1/2010

La grande grafica giapponese

Accademia Albertina di Belle Arti, Torino

Dall'Ukiyo-e all'illustrazione contemporanea. Importanti artisti di grafica contemporanea giapponese si confrontano con gli autori classici che hanno operato nel periodo d'oro, dal '700 all'apertura del paese all'Occidente nel 1868. Sono presenti le illustrazioni originali di sette artisti operanti attualmente nei campi della grafica di illustrazione, dell'animazione (anime) e del fumetto (manga).


comunicato stampa

A cura di Murasaki Fujisawa, Akane Fujisawa, Massimo Soumaré, Davide Mana, Raffaele Mondazzi

Giovedì 14 gennaio 2010 nella sala esposizioni dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino alle ore 18.00 sarà inaugurata la mostra:
“La grande grafica giapponese. Dall’Ukiyo-e (il mondo fluttuante) all’illustrazione contemporanea.”

Per la prima volta in Europa alcuni importanti artisti di grafica contemporanea giapponese si confrontano con gli autori classici che hanno operato nel periodo d’oro dell’arte nipponica, dall’inizio del ‘700 all’apertura del paese all’Occidente nel 1868. Ciò che unisce il mondo classico e quello contemporaneo è l’alta qualità dell’opera grafica; si utilizzano le stesse simbologie e temi letterari. Inoltre gli artisti giapponesi contemporanei colgono la cura dei dettagli, l’eleganza delle soluzioni, la raffinata scelta di colori dei maestri antichi, influenzando talvolta la produzione artistica occidentale.

Le opere antiche

Sono esposte, per la parte più antica, una cinquantina di xilografie a colori di Utagawa Kunisada vissuto nel Periodo Edo (1603-1868) e di altri autori del periodo dell’imperatore Meiji salito al trono nel 1868 tra cui Ogata Gekko. Inoltre un paio di frammenti di emakimono (rotoli dipinti) più i tre integrali che illustrano l’antico racconto di Shuten Doji (Il demone beone), estremamente rari nella loro interezza, datati tra il XVII e il XVIII secolo. Questi rotoli, lunghi ciascuno più di sei metri, fanno parte di una tradizione editoriale di grande raffinatezza che univa la trascrizione di romanzi celebri a immagini pittoriche dipinte con estrema cura e riproducenti con taglio quasi cinematografico, molto vicino agli attuali story board, le scene principali delle storie narrate.

Le xilografie a colori (stampe da incisioni su legno di ciliegio realizzate utilizzando una tavoletta per ogni colore sino ad un massimo di 28 colori per la stessa immagine) sono di argomento vario. Ci sono illustrazioni di romanzi della letteratura aulica del Giappone risalenti al Periodo Heian (794-1192) (come la Storia di Genji il Principe Splendente tradotto anche in italiano dall’editore Einaudi, conosciuto come il primo esempio di romanzo psicologico della storia). In altri casi abbiamo immagini di attori del teatro tradizionale Kabuki ritratti in abiti di scena, che venivano affisse con funzione di locandina sulle porte dei teatri. Gli esemplari non utilizzati come affiches erano in seguito venduti agli appassionati per cifre molto economiche. Quando poi il Giappone aprì i porti al commercio con l’Occidente queste xilografie presero la via dell’Europa, a volte utilizzate per avvolgere le delicate (e costosissime) porcellane destinate all’esportazione. Giunte così nelle mani degli artisti europei ed americani, diedero inizio a quel mondo di scambi e influenze reciproche che produsse l’Art Déco, il Liberty e ciò che fu definito “Japonisme”, il gusto per ciò che proviene dal Sol Levante.

Il Giappone all’Accademia Albertina

Nella Biblioteca Storica dell’Accademia è conservato un album di magnifiche fotografie Views & costumes of Japan della A.Farsari & Co di Yokohama, probabilmente giunto a Torino come dono al re. Le fotografie colorate a mano, risalenti alla seconda metà dell’800 riprendono scene di vita, paesaggi e monumenti di un Giappone ormai perduto. Tale album verrà esposto la prima volta al pubblico in occasione della mostra.
Altro sodalizio dell’Accademia con il Giappone è documentato dal viaggio del pittore e incisore Antonio Fontanesi. L’artista, insegnante di Pittura di Paesaggio, fu invitato a fondare l’istituzione analoga nella capitale giapponese. Fontanesi insegnò per due anni ( 1876-1878) la pittura occidentale di paesaggio, si ammalò e tornò scorato a Torino nella sua Albertina.

Nonostante si sia trattato di un breve periodo, il pittore si impegnò a fondo per insegnare nell’arcipelago le tecniche della pittura occidentale ed i suoi sforzi furono lodati e apprezzati; influenzò così l’arte nipponica e sollecitò l’interesse subalpino per quest’ultima, mentre in Europa le immagini del mondo fluttuante degli ukiyo-e venivano ammirate e apprezzate da Monet e dai pittori impressionisti francesi.
Inoltre, molti dei suoi allievi giapponesi divennero a loro volta famosi pittori che contribuirono a far conoscere in Giappone l’arte europea.

Le opere contemporanee

Sono presenti in esposizione le illustrazioni originali di sette artisti operanti attualmente nei campi della grafica di illustrazione, dell’animazione (“anime”) e del fumetto (i cosiddetti “manga” oggi letti in tutto il mondo). La comune radice pop (in senso etimologico, popular) collega l’opera degli artisti contemporanei a quella dei classici nella diffusione del “prodotto artistico” a prezzi estremamente accessibili. Sono esposti sia studi che opere. A queste ultime appartengono dipinti ad olio e acquerello, incisioni alla maniera nera e acquaforte su rame, mentre numerosi schizzi a matita e abbozzi preparatori, eseguiti su fogli A4 sono bozzetti realizzati con scioltezza per avvicinarsi alla costruzione dell’immagine definitiva di un prodotto editoriale o cinematografico.

Brevi note biografiche degli autori

Utagawa Kunisada (1786-1865)
Conosciuto anche con il nome di Toyokuni III, fu il più popolare e prolifico tra i maestri della xilografia del XIX secolo tanto che in quegli anni possedeva in Giappone una reputazione persino superiore a quella di indiscussi geni come Hokusai (1760-1849) e Hiroshige (1797-1858). Molto apprezzati erano i suoi ritratti di belle donne e di attori del teatro Kabuki. Negli Anni ‘90 critici d’arte come Sebastian Izzard hanno contribuito a riconoscere il valore delle opere di Utagawa Kunisada inserendolo a buon diritto tra i giganti dell’arte giapponese dello ukiyo-e.

Ogata Gekko (1859-1920)
Pittore e incisore di ukiyo-e, inizialmente si ispirò ai lavori dei maestri che l’avevano preceduto come il grande Hokusai (ad esempio nella sua serie di paesaggi del monte Fuji), sviluppando in seguito un proprio stile originale ricco di significativi elementi appartenenti alla nihonga (la pittura classica in stile giapponese). Le sue opere godettero di un grande favore di pubblico e di critica e furono esposte a Chicago, Parigi e Londra rispettivamente già nel 1893, 1900 e 1910. La sua figura rappresenta indubbiamente un importante punto di congiunzione tra i vecchi maestri dell’ukiyo-e e
gli odierni artisti nipponici.

Yoshitoshi ABe
Nato nel 1971, si laurea alla Tokyo National University of Fine Arts and Music in storia del disegno giapponese. Già al tempo della scuola media lavora come assistente di un fumettista incominciando così ad appassionarsi all’arte del disegno.
Durante l’università con la storia Ame no furu basho (Il luogo dove piove) si aggiudica il Premio Afternoon Shiki del prestigioso editore Kodansha. Dopo aver fatto un importante esperienza come illustratore e fumettista viene incaricato di realizzare il character design della serie di animazione Serial Experiment Lain, la quale diviene un fenomeno mondiale. Anche un’altra serie da lui ideata e disegnata molto amata dal pubblico, Haibane renmei (Charcoal Feather Federation), viene trasposta in un’animazione di grande successo. È stato invitato in importanti manifestazioni americane ed europee relative alle animazioni ed al fumetto consolidando una fama di livello mondiale. Il suo stile reca tracce dell’influenza della pittura rinascimentale italiana realizzando un perfetto connubio tra tradizione classica orientale e occidentale ed innovazione. È un maestro riconosciuto nell’uso del ComputerGraphic.

Kugatsuhime
Illustratrice e fumettista, inizia la sua attività nella metà degli Anni ‘80 concentrandosi in particolar modo sui prodotti legati al mondo dei videogiochi e dei giochi da tavolo. Ha realizzato, tra gli altri, i disegni per la serie di giochi di carte Monster Maker, per Resurrection New Type e per il Role Play Game Legend. Sue illustrazioni sono state pubblicate ed usate come copertine per diverse riviste tra cui RPGamer

Akemi Takada
Disegnatrice ed illustratrice, inizia la sua attività alle fine degli anni ‘70 e dopo essersi laureata alla famosa Tama Art University di Tokyo viene assunta nella casa di produzione Tatsunoko Productions che lascia nei primi anni ‘80 per collaborare poi con lo Studio Pierrot, in seguito dedicandosi all’attività di artista freelance. Ha realizzato le illustrazioni ed i character design delle più note serie animate giapponesi. “Anime” molto note anche in Italia quali Lamù, la ragazza dello spazio, L’incantevole Creamy, Cara dolce Kyoko, È quasi magia Johnny, Mobile Police Patlabor e Fancy Lala. Ha inoltre collaborato alla realizzazione delle illustrazioni di numerosi videogiochi e pubblicato un gran numero di volumi di raccolte di disegni. Recentemente si è anche dedicata al disegno e alla realizzazione pratica di gioielli creando un suo proprio marchio. È una dei più importanti artisti giapponesi nel settore con un seguito di fans in tutto il mondo.

Minae Takada
Illustratrice, si laurea all’inizo degli anni ‘80 alla Joshibi University of Art and Design specializzandosi in design industriale. Ha lavorato presso la Sanrio Company come designer, e nel 1983 ha vinto il premio opera meritevole alla terza edizione del concorso di illustrazione Shi to meruhen; nel 1985 si diploma al concorso di illustrazione indetto dalla rivista mensile MOE, in seguito svolgendo la sua attività in collaborazione con un gran numero di riviste ed in diversi campi in qualità di freelancer. Ha realizzato le copertine di molte pubblicazioni di note case editrici e le illustrazioni di vari volumi. Si è aggiudicata numerosi premi per le sue incisioni su rame.

Katsuya Terada
Nato nel 1963,fin da piccolo nutre un profondo interesse per il disegno. Terminati gli studi, lavora come fumettista e illustratore freelance. Ha realizzato manga, disegni per videogiochi, libri, film, teatro e per la moda. Tra le sue opere più significative ricordiamo il fumetto Saiyukiden daien’o (Racconto soprannaturale del Viaggio in Occidente, il re scimmione) tradotto anche in cinese, in francese e in inglese. Come character designer si è occupato dei personaggi di videogiochi quali Tantei Jinguji Saburo (L’investigatore privato Jinguji Saburo), Virtual Fighter 2, Busin, di quelli dell’anime Blood: The Last Vampire e delle pellicole Cutie Honey (2004) e Devilman (2004). Nel 2006 ha recitato nel film di Mamoru Oshii Tachiguishi retsuden (Raccolta di biografie di maestri buongustai) presentato pure alla sessantatreesima edizione del Festival del Cinema di Venezia. È oggi uno degli illustratori più apprezzati a livello mondiale. Viene considerato uno dei maggiori esperti giapponesi nel trattamento delle immagine in Computer Graphic. Nel 2002 ha vinto il prestigioso Premio Seiun nella sezione arte.

Yuko Tsukishiro
Illustratrice e mangaka (fumettista), debutta negli anni ‘90 con un suo lavoro per la rivista Griffon della casa editrice Asahi Sonorama. Realizza disegni per molti romanzi a tema fantascientifico, fantastico e horror collaborando, tra l’altro, con le più note riviste della letteratura di genere giapponesi (pubblicazioni ad altissima tiratura quali Shosetsu NON, Mondai Shosetsu e J-novel) e le maggiori case editrici del paese. Inoltre disegna illustrazioni per molti giochi di carte collezionabili quali Moster Collection e Aquarian Age popolari in molti paesi del mondo.

Akihiro Yamada
Nato nel 1957, illustratore e fumettista, attualmente vive con la moglie a Kyoto. Come illustratore molto apprezzati sono stati i suoi lavori realizzati per i romanzi di diversi noti scrittori. In particolare quelli per la serie Junikokuki (La storia dei dodici regni) della scrittrice Fuyumi Ono.
Inoltre ha realizzato le quattro copertine della serie antologica giapponese dei Miti di Cthulhu di H.P. Lovecraft pubblicati dall’editore americano Kurodahan Press e riuniti sotto il titolo di Lairs of the Hidden Gods , molto amate dai lettori e dalla critica americana.
Tra i manga da lui realizzati si segnalano Record of Lodoss war e Beast of East, entrambi tradotti in italiano. Lo stile estremamente delicato di Yamada si ricollega all’antica arte della pittura ad inchiostro. Nel 1996 ha vinto il Premio Seiun nella sezione arte. Ha curato anche il concept design della pellicola Shinobi – heart under blade –.

Incontri con l’arte giapponese

Nella prima settimana di febbraio si svolgeranno una serie di incontri all’Accademia di Belle Arti con Akemi Takada e Minae Takada, artiste presenti in mostra, con i curatori, con il dott. Marco Ricca, direttore del museo d’Arte Orientale di Torino e il professor Massimo Melotti docente di Etica della Comunicazione all’Accademia Albertina di Belle Arti. Presenterà l’iniziativa il direttore dell’Accademia Albertina, il professor Guido Curto.

Sito ufficiale della mostra:
http://mostregraficagiapponese.wordpress.com/

Conferenza Stampa, giovedì 14 gennaio alle ore 11.00 nel Salone d’Onore dell’Accademia Albertina

Inaugurazione giovedì 14 gennaio 2010 alle ore 18.00 nella sala esposizioni dell’Accademia Albertina

Accademia Albertina di Belle Arti
via dell'Accademia Albertina, 6 - Torino
Tutti i giorni 11-18
Ingresso libero

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