Galleria In Arco
Torino
piazza Vittorio Veneto, 1-3
011 8122927 FAX 011 8122927
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David Bowes
dal 13/1/2010 al 12/3/2010

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Galleria In Arco



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David Bowes



 
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13/1/2010

David Bowes

Galleria In Arco, Torino

Living on Earth. L'artista considera il dipinto ed il suo mondo interiore come un luogo dove la fiaba incontra la metafisica, e trae ispirazione dai portici e dalle piazze della capitale piemontese, che a loro volta ispirarono altri viaggiatori in passato tra cui Nietzsche, Henry James e de Chirico.


comunicato stampa

In Arco è lieta di presentare LIVING ON EARTH, terza mostra personale dell’artista in galleria, introdotto nel catalogo da un testo di Alan Jones. Tra i giovani pittori americani, emersi sulla scena internazionale all’inizio degli anni ’80, DAVID BOWES ha riportato la figurazione pittorica all’interno delle gallerie d’avanguardia; questo grazie ad una creatività libera da vincoli e condizionamenti ideologici, gioiosa e lirica proprio perché al di fuori dagli schemi di un rigido concettualismo imperante nel decennio precedente.

DAVID BOWES è un insaziabile viaggiatore, in senso letterale e figurato, sempre alla ricerca di luoghi – mentali e reali, dove ogni cosa si contamina con altre – dove, come tanti artisti dal seicento ad oggi, l’Italia è stata la meta di numerosi suoi viaggi. Le sue peregrinazioni lo hanno portato a soggiornare in tutta la Penisola, prima — a Napoli e a Roma, poi a Firenze e a Palermo e – più di recente e ormai sovente – a Torino. Durante ognuno di questi soggiorni così rappresentativi ha assorbito le atmosfere e gli umori, accumulando impressioni che sono diventate un tutt’uno con la poetica del suo lavoro artistico e che riemergono nelle sue opere,come di riflesso in una serie interminabile di combinazioni di narrativa elusiva.

Questo spiega perché egli consideri il dipinto ed il suo mondo interiore come un luogo dove la fiaba incontra la metafisica, l’alure pittorica di stampo settecentesco fa tutt’uno con il decorativismo di derivazione orientale, le figure della commedia dell’arte intavolano insoliti dialoghi con santi, madonne e personaggi regali, sullo sfondo di architetture e paesaggi che sconfinano tra occidente ed oriente. L’apparente idiosincrasia tra temi e linguaggi genera un equilibrio che sul piano formale sottrae gli eventi ai canoni del bello, inteso in senso classico, esprimendone un calcolato fuori-registro, una geografia complessa di errori generati da una visione sincretica dell’esistenza.

Da questo punto di vista i suoi dipinti si contrappongono, eludendola, all’angoscia esistenziale, che presuppone inevitabilmente una concezione lineare del tempo. L’artista trae ispirazione dai portici metafisici e dalle piazze della capitale piemontese, che a loro volta ispirarono altri viaggiatori in passato tra cui Nietzsche, Henry James e de Chirico. A dimostrare quanto l’affetto dell’artista per l’Italia sia corrisposto, basti pensare che alcune opere, esposte in occasione di mostre in importanti gallerie statunitensi, sono ritornate inevitabilmente alla propria fonte di ispirazione, per abbellire i muri delle collezioni private in Italia. La natura morta e il paesaggio animato sembrano interscambiabili, più emblematici che allegorici, né si potrebbero definire decorativi nel senso più convenzionale del termine; sembrano arbitrari, senza però essere dichiaratamente inquietanti.

Con i dipinti di DAVID BOWES sembra di trovarsi in una prova delle Feste Galanti di Paul Verlaine, rievocata – attraverso la poesia d’atmosfera bucolica dei quadri – quasi in un condensato di danza, musica poesia e pittura. Sono canzoni nel senso rinascimentale del termine, diventando gli inni agli aspetti più belli della vita, dove libertà ed innocenza si legano e diventano una personificazione del mondo. La citazione colta, una costante nella sua pittura, oltre alla sua personale Arcadia – luogo mentale in cui si proiettano quotidiane percezioni, tra un’ampia offerta di forme e linguaggi rappresentativi – questa volta ci introduce in una famiglia di pulcinelli, variamente impegnati in una fuga in Egitto, in una partita notturna di bocce o in lunghi vagabondaggi montani, come dire da Giandomenico Tiepolo a Caspar David Friedrich.

Inaugurazione 14 Gennaio 2010, ore 18.30

Galleria In Arco
piazza Vittorio Veneto 1-3, Torino
ingresso libero

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