S.a.L.E. Docks
Venezia
Dorsoduro, 265 (Punta della Dogana)
041 2412817
WEB
La sfida del contemporaneo
dal 9/2/2010 al 9/2/2010
dalle 17.30

Segnalato da

S.a.L.E.



approfondimenti

Marco Baravalle



 
calendario eventi  :: 




9/2/2010

La sfida del contemporaneo

S.a.L.E. Docks, Venezia

Precarieta' e indipendenza nella fabbrica della cultura. L'esperienza e le proposte di S.a.L.E. Docks alla citta': incontro con con Massimo Cacciari, Gianfranco Bettin, Giorgio Orsoni, introduce Marco Baravalle, coordina la discussione Beppe Caccia. La sfida e' quella di fare del contemporaneo una categoria che trasformi Venezia in un laboratorio e non in un palcoscenico, che si concretizzi come maggiore reddito e minore rendita, che coniughi giustizia sociale e sviluppo.


comunicato stampa

L’esperienza e le proposte di S.a.L.E. Docks alla città

con Massimo Cacciari, Gianfranco Bettin, Giorgio Orsoni

Introduce Marco Baravalle
Coordina la discussione Beppe Caccia

Vivere nella città del contemporaneo significa vivere immersi negli stimoli culturali del presente: dall’arte al design, dall’architettura all’università, ecc. La Venezia del contemporaneo è un modello potenzialmente positivo eppure, oggi, essa costituisce un ambiente tutt’altro che ideale.

La precarietà è la regola, gli spazi produttivi scarseggiano e alla grande visibilità degli “eventi” veneziani non corrisponde una reale diffusione di reddito.
A partire dall’esperienza del S.a.L.E. proponiamo di raccogliere la sfida del “contemporaneo”. Un terreno cruciale per questa città.

"La sfida del contemporaneo" vuole proporsi come un momento di confronto a proposito di quello che riteniamo essere, sotto molti punti di vista, uno dei temi strategici per quanto riguarda il presente e il futuro di Venezia. Ci riferiamo a processi la cui centralità non viene attribuita a partire da un abbaglio collettivo del S.a.L.E., ma che emerge dall'osservazione di alcuni fenomeni (economici, urbanistici, politici e sociali) che interessano la nostra città. E' infatti evidente che Venezia sia, da anni, al centro di massicci investimenti, sia pubblici che privati, nelle discipline dell'espressione contemporanea e in quello della relativa formazione superiore. Potremmo, forse, affermare che la città vive una fase di transizione da città-museo a creative city. Impossibile semplificare la complessità di questa transizione, è necessario, invece, riflettere, indirizzare e trasformare i suoi effetti sociali. Bisogna coglierne opportunità e limiti.
Non a caso, il S.a.L.E. nasce come luogo di inchiesta e di produzione culturale indipendente all'interno di ciò che abbiamo provocatoriamente definito "la fabbrica della cultura". Questo ambiente contraddittorio definisce, in primo luogo, un'opportunità di arrestare la spirale di museificazione della città e di proporsi come alternativa concreta alla monocoltura del turismo di massa. Ma, eccoci alla sfida, è necessario invertire la rotta attuale.
La creative city è un dispositivo che va attaccato. Va attaccato poichè produce precarietà, poichè attira studenti, creativi, lavoratori cognitivi, giovani (cioè tutte quelle nuove cittadinanze di cui Venezia ha estremo bisogno) utilizzandoli però come forza lavoro a basso costo, quando non completamente gratuita. Questo dispositivo, in pratica, "assorbe" il valore prodotto da un'intelligenza collettiva e sociale, distribuendone, in cambio, solo una minima percentuale. L'ingiustizia strutturale di questa dinamica si somma ad paradosso (drammatico a Venezia) per cui la produzione culturale contemporanea, intesa come marketing metropolitano, produce un innalzamento dei prezzi del mercato immobiliare, anzichè fornire soluzioni di residenzialità per nuovi cittadini. Questo è l'aspetto più evidente della cosiddetta gentrificazione innescata dalla svolta creativa delle economie urbane.
Eppure non dobbiamo fraintendere. Il S.a.L.E. non si pone su posizioni di conservazione. La salvaguardia è necessaria, ma non basta. La nostra sfida è proprio quella di fare del contemporaneo una categoria che trasformi Venezia in un laboratorio e non in un palcoscenico, che si concretizzi come maggiore reddito e minore rendita, che coniughi giustizia sociale e sviluppo. Questi sono i temi che, a partire dall'esperienza del S.a.L.E., proporremo agli ospiti della serata e alla città tutta. Temi che devono rompere la sordina che spesso ne attutisce l'urgenza, poichè, a Venezia, interessano il futuro di molte e molti.

Mercoledì 10 febbraio ore 17.30

S.a.L.E. Docks si trova ai Magazzini del Sale, Dorsoduro 187, vicino a Punta della Dogana, Venezia.

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