Teatro del Parco
Mestre (VE)
via Gori, 8
041 5347920
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Studi per opere prime
dal 15/6/2002 al 19/6/2002
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Segnalato da

Ufficio promozione e comunicazione




 
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15/6/2002

Studi per opere prime

Teatro del Parco, Mestre (VE)

Fuori concorso. La tomba di Antigone di M. Zambrano, domenica 16 giugno e Espiral, di L. Bobbo, lunedi' 17.


comunicato stampa

FUORI CONCORSO

DOMENICA 16 GIUGNO 2002 ORE 20.30

Compagnia Teatrale Stabile
Studio Insieme - Venezia
in
LA TOMBA DI ANTIGONE

Di M. Zambrano

Le parole sono il mestiere dell'attore. Disvelano, nella loro nudità, mai neutra, le cose e la loro forza simbolica. E proprio oggi che spezzato sembra il filo tra le parole e le cose, tra le Parole e l'Essere, il Teatro è forse l'unico luogo in cui poter abitare. Fare teatro per noi di "Studio Insieme" significa riflettere sulla realtà del mondo e a questo pazzo mondo cercare di ridare un'anima. Donare ospitalità all'altro. Diventando altro. Facendo della metamorfosi azione costante.
Nel ricordo di un mitico, simbolico passato scopriamo questa sera la nostra vocazione nel presente portando sulle nostre spalle il peso del dolore di Antigone. Provandoci a essere secondo la sua anima, che si fa Voce nel nostro "gioco" teatrale dove il Mito si demitizza e si trasforma, e la Storia diventa comune vicenda dell'oggi.
Così come la narra Maria Zambrano, che proprio in Italia, nel 1967, scrive "La tomba di Antigone" cominciando là dove Sofocle ha lasciato la figlia di Edipo: nella tomba, reclusa da Creonte perché contravvenendo alla legge, lei, che è disobbedienza civile e trasgressione femminile, ha cercato di dare sepoltura al fratello Polinice. In questa tomba Antigone non si suicida, ma attende la morte precipitando nel baratro della sua anima per trovare infine, all'interno di quella "placenta d'ombra", la luce della conoscenza.
Abbiamo vissuto con spirito aperto l'incontro fascinoso con questo splendido testo filosofico-teatrale, prestando un "ascolto più fine" alla parole poetica della grande filosofa spagnola (1904-1991), la quale dice di quella verità che solo con il cuore, "il viscere più nobile", può essere, forse, compresa. Di quel "sapere dell'anima" capace di illuminare l'oscuro segreto che è in ognuno di noi.
Dopo aver realizzato per il Comitato per le Pari Opportunità dell'Università di Ca' Foscari il testo integrale di Zambrano, la tragedia di Antigone, immergiamo ora nel presente più crudo. Dove con lei perderci, per essere altri, e ritrovarci in una "visione per mezzo del cuore". Per errare nella realtà più cupa alla ricerca di quella luce, di quei rivelatori "chiari del bosco" dove, come Edipo, restare accecati per, finalmente, vedere.
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STUDI PER OPERE PRIME
FUORI CONCORSO

LUNEDÌ 17 GIUGNO 2002 ORE 20.30

Linda Bobbo
in
ESPIRAL

Di L. Bobbo

Espiral è uno spettacolo dedicato a tutte le persone che hanno vissuto poco per paura di perdere qualcosa, di essere tradite o utilizzate. La lista è più lunga e le giustificazioni per non aprirsi all'amore e alla vita sono infinite; come infinite sono le opportunità che la vita ci offre, il segreto sta nel riconoscerle ed utilizzarle.

Espiral è un tenue raggio di luce che preannuncia la vita. La vita di un essere strano, raro, diverso. La vita di una donna che fin da piccola si è identificata con il "brutto anatroccolo". Espiral racconta le tappe di crescita, dall'infanzia alla maturità, di questa donna che non rinuncia alla ricerca della sua vera essenza.

Lo spettacolo si divide in quattro parti: la tappa della nascita, l'affacciarsi alla vita, la paura di vivere e finalmente la rinascita.
Si sviluppa su due piani diversi: il piano del reale e il piano dei ricordi, rappresentato attraverso lo spazio della memoria.
Grazie al rituale convivono sulla scena presente e passato, dolore e speranza, suggerendo allo spettatore, frammenti della sua storia.
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MERCOLED' 19 GIUGNO 2002 ORE 20.30

Laboratorio Teatrale Pentadramma
Mogliano Veneto - TV
in

I PELLEGRINI DE MAROSTEGA

Di L. Pilotto

La vicenda è ambientata nella seconda metà dell'ottocento nella cittadina di Marostica. I protagonisti sono i componenti della famiglia Bondlola. Momola e Felicita, i capostipiti, da sempre ferventi cattolici e praticanti, tornano da un pellegrinaggio da Roma con il segreto intento di riportare sulla retta via la loro figlia Giovanna sposa felice, "purtroppo", del giovane e brillante avvocato Alfredo, uomo dalle idee profondamente progressiste e liberali. L'arrivo a Marostica di una straniera, la viennese Lory Zimmermann, stravolge completamente gli eventi, mettendo soprattutto in grave pericolo il tranquillo menage familiare dei giovani sposini. Tutto il paese si mette in moto: chiacchiere. Sospetti, testimonianze... tutti hanno qualcosa da raccontare fino all'exploit finale sorprendente.
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MARTEDÌ 18 GIUGNO 2002 ORE 20.30

Laboratorio Teatrale La Corte dei Miracoli
Venezia
in
WOYZECK, UNO STUDIO

Di G. Büchner

Lo studio nasce da un laboratorio che ha avuto come punto di partenza l'analisi della coppia dal punto di vista teatrale. Per questo la nostra attenzione si è soffermata in particolare sul testo di George Büchner "Woyzeck", testo ricco di spunti e aperto ad una lettura contemporanea delle relazioni tra i personaggi.
Il destino di Woyzeck, costretto a vivere ai margini della società a causa della sua condizione e della sua natura, è determinato dalla presenza di Marie, donna che ama ma con la quale non riesce ad esprimere il suo amore, e, se il protagonista conduce se stesso sempre più in basso nella scala sociale, è proprio il rapporto sentimentale con la sua compagna che sgretolandosi si rivela l'aspetto più disperato di Woyzeck: la follia ultimo gradino prima dell'annullamento totale (fisico nel naso di Marie).
Per questo motivo il nostro studio mette da parte tutti gli altri personaggi ponendo l'attenzione sui due protagonisti, sulla loro fisicità, percepita nelle intermittenze di luce e di buio, sul rapporto con lo spazio, soprattutto in relazione con l'acqua, elemento principale della messa in scena, sui dialoghi presenti nel testo che caratterizzano il rapporto dei personaggi.
Altro elemento fondamentale su cui si è lavorato è la musica, segno dell'esistenza di Woyzeck e Marie. I due personaggi vivono nella tensione che si crea tra l'acqua, sotto di loro (il lago dell'ultima scena, del delitto) e la luna (rossa, come un ferro insanguinato), sopra di loro. il loro rapporto vive di questa tensione magnetica, l'elemento che li distingue è l'acqua. Il suono dell'acqua nella nostra ricerca è il suono del pianoforte (quello dei notturni e dei preludi di Chopin).

INFORMAZIONI
Teatro del Parco tel. 041 5347920 (9.00/13.00 escluso sabato e domenica)
Cultura e Spettacolo tel. 041 2749062 (9.00/13.00 escluso sabato e domenica)
e-mail: cultura.spettacolo.me@comune.venezia.it

BIGLIETTI
presso la biglietteria del teatro da un'ora prima dello spettacolo
Laboratorio dilettanti: 3,00
Inizio spettacoli ore 20.30

Teatro del Parco, Mestre (VE)

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