Uno. Spettacolo di danza, nell'ambito di Inequilibrio esploso
Uno. Spettacolo di danza, nell'ambito di Inequilibrio esploso. "All'interno delle nostre stanze virtuali cambiamo identita' e umori misurandone l'effetto su spettatori da schermo - platea frammentata in singole unita'. Questa stanza decadente si colora ad hoc delle tinte necessariamente inutili di un'esistenza fasulla. La non-identita' o meglio ancora l'anidentita', usando l'alfa privativo piuttosto che il prefisso negativo, e' la vera protagonista di UNO. Incapace di trasformarsi realmente, pur cambiandosi di costume, incapace di partecipare fino in fondo all'azione che svolge, incapace di prendere decisioni improvvise, in aritmia atonale, uno stare li' senza essere li'. Movimenti incompiuti, dubbiosi, approssimazione del gesto. Un fare senza senso assoluto, fine al momento dell'azione, all'attimo in cui avviene. Uno scivolamento nel dubbio del fare non definitivo. Indecifrabilita' del segno. In UNO c'e' desolazione, disastro annunciato. C'e' il silenzio imperfetto del nostro tempo. L'analfabetismo estetico del meidinitali. A creare questa desolazione e questa fatica dello stare contribuisce un testo registrato in voce tratto dal libro Italia De Profundis scritto da Giuseppe Genna, uno degli scrittori piu' interessanti del panorama italiano, che con la sua prosa colta e mai banale devasta i nostri cuori."