Mantenendo uno sguardo attento ai nuovi autori, alla ricerca, alla sperimentazione, il festival viaggia tra le nuove tendenze del cinema contemporaneo e indaga con occhio critico il grande cinema del passato. 80 film in concorso, oltre a omaggi, retrospettive, documentari e mostre.
Forte di un ormai più che consolidato consenso di pubblico e di critica,
Bergamo Film Meeting si avvia verso la 28aedizione con un'ampia gamma di
proposte nel segno del cinema di qualità. Mantenendo uno sguardo attento ai
nuovi autori, alla ricerca, alla sperimentazione, il festival viaggerà tra le
nuove tendenze del cinema contemporaneo e indagherà con occhio critico il
grande cinema del passato, quello che desta ancora stupore, passione,
meraviglia. 80 sono i film che saranno presentati durante i 9 giorni di
proiezione della 28a edizione: un concorso internazionale di lungometraggi,
opere inedite, omaggi e retrospettive, documentari, anteprime e cult movies,
arricchiti da incontri con gli autori, mostre, arte, musica, feste e occasioni
di divertimento. Anche quest'anno, insomma, Bergamo Film Meeting sarà una vera
occasione di incontro, di scambio culturale, di conoscenza e una grande festa
del cinema.
MOSTRA CONCORSO
Luogo ideale per la scoperta di nuovi autori e nuove cinematografie, la Mostra
Concorso è la colonna portante del festival. La 28a edizione proporrà film -
inediti in Italia - di giovani registi in prevalenza europei. Le opere
presentate concorrono al Premio Bergamo Film Meeting, assegnato ai tre
migliori film della sezione sulla base delle preferenze espresse da tutto il
pubblico del festival. La Mostra Concorso proporrà 7 film di recente
produzione di giovani autori europei, che concorrerano al Premio Bergamo Film
Meeting, assegnato dal pubblico del Festival.
Tra i titoli scelti, segnaliamo Kenjac (Asino) del croato Antonio Nuic, già
vincitore con la sua precedente opera, nel 2007, del secondo premio di Bergamo
Film Meeting. Questa volta Nuic affronta una storia privata, un conflitto tra
padre e figlio, alimentato da remoti segreti che riemergono in occasione di
una riunione famigliare. Dal Portogallo giunge Efeitos Secundários (Effetti
collaterali), opera prima di Paulo Rebelo, che narra l'incontro tra due
solitudini al femminile, quello di una donna di mezz'età, vedova e trascurata
dai figli ormai grandi, e una giovane sieropositiva, allontanata dalla
famiglia e senza fissa dimora. E' un anziano vedovo alle prese con i bilanci
di una vita e di un passato doloroso, il protagonista del finlandese Thomas,
primo film di Miika Soini, ritratto asciutto, ma anche tenero e ironico
dell'età del tramonto. E ancora, un titolo italiano: La piccola A di Salvatore
d'Alia e Giuliano Ricci, commedia sorprendente, nata dall'attività produttiva
della Scuola di Cinema, Televisione e Nuovi Media di Milano e dall'incontro
con Lucia Vasini, che qui diventa protagonista di un'avventura al femminile,
recuperando conoscenze di psicanalisi, teatroterapia e esperienze di umanità
varia.
JEAN GABIN: UNA CERTA IDEA DI FRANCIA
Si può descrivere in due parole la Tour Eiffel? Ovviamente no. Così come non è
possibile per le coste della Normandia, l'Impressionismo, il Camembert, Edith
Piaf.. Semplicemente, ci sono cose che esprimono meglio di altre una certa
idea di un Paese e, per questo, bastano a se stesse; sono parte integrante del
suo paesaggio e della sua storia. Jean Gabin è tra queste. Jean Gabin è Jean
Gabin, ça suffit. Con questo omaggio Bergamo Film Meeting vuole "raccontare"
uno degli attori più amati del cinema francese attraverso la visione dei film
che meglio rappresentano le diverse fasi dei suoi ben quarantasei anni di
carriera (dal 1930 al 1976), compiendo allo stesso tempo un viaggio
entusiasmante nella storia del cinema d'oltralpe.
Tre sono le anime di Gabin. Nella prima fase della sua carriera
cinematografica è l'eroe romantico e tormentato, votato a un destino
ineluttabile, interprete dei drammi sociali del realismo poetico cari a
maestri come Julien Duvivier (Il bandito della Casbah, 1937), Jean Renoir
(Verso la vita, 1936; L'angelo del male, 1938), Marcel Carné (Il porto delle
nebbie, 1938; Alba tragica, 1939). Il secondo Gabin è un incanutito tombeur de
femmes con non poche pennellate di amarezza e ambiguità (La vergine scaltra,
1950, di Marcel Carné; La follia di Roberta Donge, 1952, di Henri Decoin; La
ragazza del peccato, 1958, di Claude Autant-Lara) - ma anche, a seconda dei
casi, incisivo gangster o piedipiatti (Grisbì, 1954, di Jacques Becker; La
grande razzia, 1955, di Henri Decoin). Il terzo Gabin, infine, è il sornione
patron, completamente imbiancato e un po' appesantito dalla bonne cuisine du
pays (la cucina francese, quella vera di una volta). Un po' misantropo, un po'
filosofo, un po' disincantato, un po' padre putativo, ma generoso e ironico:
Aria di Parigi, 1954, di Marcel Carné, Quando torna l'inverno, 1962, di Henri
Verneuil; Intrigo a Parigi, 1964, di Gilles Grangier. Lo stesso genere di
patron che, sotto il segno di Simenon, incarna un grande Maigret (in tre film)
e che diviene, tra l'altro, collega, amico, padrino per le generazioni di
attori francesi a venire, come Lino Ventura, Alain Delon, Jean-Paul Belmondo,
Gérard Depardieu.
LUCI E OMBRE: La Dark Lady
Se il genere noir ha avuto la sua massima fioritura nel cinema americano, tra
gli anni '40 e '50, la Dark Lady ne è stata la sua regina. Stereotipo di una
femminilità tanto seducente quanto traviante, in realtà la Dark Lady presenta
sfumature più sottili, ambiguità più complesse. La sua centralità nella messa
in scena e nella narrazione è fuori dubbio e funziona da specchio per
fragilità, vigliaccherie e trasalimenti. La Dark Lady è quindi un motore di
sentimenti, passioni, malvagità, cadute, delitti. Ma anche personalità forte,
decisa a tutto, che va incontro al proprio destino, con orgoglio e
consapevolezza: espressione del male, ma a suo modo anche angelo e
giustiziere, che s'immerge nell'universo maschile e allo stesso tempo ne
incrina il potere e la tracotanza, mettendone a nudo, di contro, le tante
nevrosi, l'impotenza, l'ipocrisia. E, spesso, senza rinunciare al fascino,
all'eleganza, a un erotismo tanto sfacciato quanto naturale, tanto seducente
quanto inevitabile. Un personaggio forte, ma anche carico di tensione cui
hanno dato il volto numerose dive del passato (da Rita Hayworth a Lana Turner,
da Barbara Stanwyck a Kim Novak).
Con la riproposta di una decina tra i più grandi classici del noir (tra cui La
fiamma del peccato, 1944, di Billy Wilder; Laura, 1944, di Otto Preminger; La
signora di Shanghai, 1947, di Orson Welles; Le catene della colpa, 1947, di
Jacques Tourneur; Il postino suona sempre due volte, 1946, di Tay Garnett; La
bestia umana, 1954, di Fritz Lang) Bergamo Film Meeting racconterà ombre e
luci di un "genere" - che diventerà poi, e lo è anche oggi, trasversale,
impregnando tanto cinema americano ed europeo, ma non solo - e che trova sui
volti e sui corpi della Dark Lady i tratti e le forme dove meglio giocare con
l'inquietudine e il sospetto.
FANTAMARATONA
La figura della Dark Lady sarà protagonista anche della consueta maratona
notturna del festival. Una notte "in bianco" sprofondando nelle ombre del
cinema noir, tra le inquietudini e le tensioni di un B-Movie d'eccezione -
Detour (1945) di Edgar G. Ulmer - e le incursioni nel fantastico de Il bacio
della pantera (1942) di Jacques Tourneur.
ARIA FRESCA: Il NUOVO CINEMA UNGHERESE
Guardando alle produzioni e agli autori emersi in questi ultimi anni, si può
parlare tranquillamente di una nuova onda del cinema ungherese: sebbene il
cinema magiaro non abbia mai attraversato periodi di decadenza, è vero che una
nuova generazione di registi si va affermando, con evidenza, portando con sé
nuovi stili e nuove forme, raccontando storie e situazioni dell'oggi, con
tocco e maestria d'autore. È la generazione degli anni '70, in cui spiccano i
nomi di György Pálfi, Ferenc Török, Gyula Nemes, ma dove si contano molti
altri giovani alla loro opera prima o seconda, che si stanno facendo largo nei
festival internazionali di tutto il mondo. Un panorama vivace e complesso, che
diventa oggetto della rassegna monografica di Bergamo Film Meeting 2010: 10
film che promettono sorprese, imprevisti, e offrono l'occasione di conoscere
una realtà produttiva di grande rilevanza e interesse.
VISTI DA VICINO
Bergamo Film Meeting presenterà una selezione di 15/20 film documentari tra
corto e mediometraggi provenienti da tutto il mondo. Sono produzioni
indipendenti che descrivono situazioni sociali, ambientali e antropologiche:
la realtà è come un inesauribile serbatoio di narrazioni, cui l'occhio del
regista si accosta come strumento attivo di ricerca e di scoperta, in rapporto
dialettico con il visibile.
FONDO NINO ZUCCHELLI
CINEMA FINLANDESE: ANNI RIBELLI
Prosegue dal 2005 la collaborazione con il Fondo Zucchelli - una dotazione di
circa 200 film provenienti dagli archivi della manifestazione cinematografica
Gran Premio Bergamo Internazionale del film d'Arte e sull'Arte, donati alla
Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo e in deposito presso Lab 80
film.
Il Gran Premio Bergamo negli anni seppe intercettare cinematografie poco
conosciute e comunque non visibili nel circuito distributivo italiano. È il
caso, ad esempio, della cinematografia finlandese, sulla quale Bergamo Film
Meeting si concentra quest'anno, con due film che appartengono al Fondo:
Pilvilinna (Il castello dei sogni) di Sakari Rimminen e Laukaus Tehtalla di
Erkko Kivikoski. Entrambi sono stati realizzati all'inizio degli anni '70, una
stagione che, dopo l'esperienza del '68, conosce i fenomeni giovanili del
ribellismo, del rifiuto del mondo famigliare, della liberazione sessuale,
delle tensioni nelle fabbriche, della violenza contro le istituzioni. I due
film raccontano storie di disagio e di smarrimento e rappresentano con
efficacia il clima di cambiamento sociale e antropologico di quegli "anni
difficili".
Non mancheranno, naturalmente, sorprese e anteprime, tra le quali anticipiamo
l'anteprima di Un sogno serio di Andrea Pellizzer, che segue l'impresa della
società calcistica dell'AlbinoLeffe, iscritta al campionato cadetto nella
stagione calcistica 2007/08, e per poco approdata alla Serie A. Il film cerca
di raccontare, attraverso un mosaico di storie umane, la vibrante realtà di un
piccolo paese della Val Seriana, tra sogni, desideri e speranze.
Completeranno l'edizione 2010 una finestra sul progetto di distribuzione
Avanti!, anteprime, cult-movies, classici restaurati, incontri con gli autori,
aperitivi e sorprese.
Le proiezioni si terranno all'Auditorium di Piazza Libertà.
La rassegna "Visti da vicino" ed eventuali repliche si terranno al Cinema
Capitol Multisala, via Tasso 41.
Videoinstallazioni e film sperimentali saranno presentati alla Sala di Porta
S. Agostino.
Tutti i film in lingua originale sono proiettati con i sottotitoli italiani.
Dal 6 al 13 marzo, in Via Tasso 4, nell'ex Sala Consiliare all'interno della
Biblioteca Caversazzi, saranno aperti gli uffici per l'accoglienza degli
ospiti, la segreteria e l'ufficio stampa. Lo spazio è concesso dal Comune di
Bergamo Divisione Attività Culturali e Turismo.
Biglietti e abbonamenti saranno in vendita presso l'Auditorium di Piazza
Libertà a partire dalle 14.30 di sabato 6 marzo.
Il costo del biglietto per le proiezioni di ogni singola fascia giornaliera
(mattino, pomeriggio, sera) in Auditorium è di 6 euro.
Il costo del biglietto per ogni fascia giornaliera (pomeriggio, sera) al
Cinema Capitol è di 3 euro.
Non si accettano prenotazioni dei posti in sala e non è prevista prevendita
dei biglietti.
Il costo della tessera valida per tutte le proiezioni è di 30 euro e di 25
euro per gli abbonati Lab 80, Noi Club, dipendenti e clienti Credito
Bergamasco, Giovani Card, Associazione Fidelio, studenti universitari
regolarmente iscritti, dipendenti e clienti Banca Popolare di Bergamo.
L'abbonamento dà diritto a ricevere i 2 volumi e la borsa di Bergamo Film
Meeting 2010.
Le istruzioni per accreditarsi e l'apposito modulo sono disponibili sul sito
http://www.bergamofilmmeeting.it alla voce "accrediti".
Ufficio Stampa: Studio Sottocorno - Lorena Borghi
Tel. 02 20402142 - Cell. 348 5834403 - Email lorenaborghi@gmail.com
SEGRETERIA
Tel. 035.363087
e-mail: info@bergamofilmmeeting.it
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Diverse sedi, Bergamo