Yuri Ancarani
Rossella Biscotti
Francesca Grilli
Michael Fliri
Invernomuto
Ra di Martino
Antonio Rovaldi
Gianluca de Serio
Massimiliano de Serio
Marinella Senatore
ZimmerFrei
Claudio Ambrosini
Umberto Bignardi
Paolo Fassetta
Luigi Viola
Ugo La Pietra
Piccolo Sillani Djerrahian
Michele Sambin
Guido Sartorelli
Massimo Carozzi
Sonja Cvitkovic
Dafne Boggeri
Meris Angioletti
Daniela Comani
Linda Fregni Nagler
Matteo Rubbi
Davide Savorani
Ian Tweedy
Mauro Vignando
Chiara Agnello
Katia Anguelova
Guillaume Mansart
Mal d'archive. Un progetto di Careof DOCVA e Documents d'artistes, in due tappe
a cura di Chiara Agnello, Katia Anguelova e Guillaume Mansart
#2. Mal d’archive
dal 3 marzo al 2 aprile 2010 in mostra a Marsiglia artisti e materiali dall’Archivio Careof DOCVA di Milano
Il progetto Milano/Marsiglia è il risultato di un dialogo tra Careof e Documents d’artistes, due organizzazioni per l’arte contemporanea, l’una italiana l’altra francese. Entrambe hanno sede presso importanti strutture di archeologia industriale dedicate alla produzione artistica e culturale, La Fabbrica del Vapore a Milano e La Friche La Belle de Mai a Marsiglia, ma soprattutto sono impegnate nella promozione e nella documentazione della creazione artistica attraverso vari strumenti, primo fra tutti l’archivio.
Nato da un’idea della curatrice indipendente Katia Anguelova, il progetto è a cura di Chiara Agnello (Careof), Katia Anguelova e Guillaume Mansart (Documents d’artistes).
Con Milano/Marsiglia #2. Mal d’archive prende avvio la seconda parte del progetto presso La Galerie de La Friche La Belle de Mai e l’Istituto Italiano di Cultura, entrambi a Marsiglia. La mostra, che trae il suo titolo da un testo di Jacques Derrida (Mal d’archive. Une impression freudienne, Éditions Galilée, Paris 1995), nasce all'interno di un archivio (Careof DOCVA) per l'arte contemporanea costituito da pubblicazioni, video e documentazioni di opere - la parte più viva e in costante evoluzione fra i materiali conservati. Allo stesso tempo è pensata come una riflessione articolata sul tema dell’archivio, sempre più presente nelle pratiche artistiche contemporanee.
Ufficiale o personale, l’archivio conserva conoscenza storica e memoria. Condensa un interesse per il passato, offre l’accesso a fatti concreti, permette di stabilire una relazione viscerale con uno spazio e un tempo altro, di ricostruire una storia in modo più o meno veritiero, di confrontarsi con i meccanismi di trasmissione della conoscenza e della memoria.
L’archivio nella sua essenza è il luogo nel quale il pensiero diventa materiale, allargando significati. "Articolare storicamente il passato non vuol dire riconoscerlo com’era veramente" - scriveva Walter Benjamin (Il pescatore di perle, Mondadori, Milano, 1993) - "vuol dire afferrarne la memoria in modo che possa emergere nei momenti di pericolo".
Gli artisti selezionati riconducono la propria pratica ad un processo di ricerca che porta, in alcuni casi, ad una forma di accumulo, come nella collezione di oltre 80 immagini delle coste italiane raccolte da Matteo Rubbi (Pomeriggio in cui tutto fu inutile, 2007) o nelle enigmatiche fotografie di Linda Fregni Nagler (La Neve e La Pioggia - Snow and Rain, 2007; Anytime in the Second Half of the XX Century, 2008; Suono Bianco - The White Sound, 2008), dove l’istinto di collezionare e di conservare si intreccia alla necessità di riappropriarsi e 'rileggere’ immagini esistenti.
In altri casi l’archivio è il punto di partenza per riscrivere la Storia, o una sua possibile versione, come nella serie di progetti di Rossella Biscotti (The sun shines in Kiev, 2006; The undercover Man, 2008; Le teste in oggetto, 2009). Talvolta il racconto ufficiale si intreccia al vissuto personale: Daniela Comani redige un diario personale a partire da un lungo elenco di affermazioni tratte da notizie del ventesimo secolo (Sono stata io - Diario 1900-1999, 2002); Ian Tweedy (Olympia, WA, 2009), crea un dialogo fra immagini personali e materiali filmati, generando un lavoro alla frontiera fra finzione e documentazione.
Se Meris Angioletti esplora i meccanismi della memoria (James Joyce, Finnegans Wake, Faber and Faber, London 1975, 2008), partendo da dati puramente mnemonici connessi ad aspetti immaginifici e di finzione letteraria, Mauro Vignando (PSI 1971-2009, 2009; Buddha, 2009; Untitled, 2007), lavora sulla progressiva perdita generata dall’atto del 'tradurre’ sino alla trasformazione dell’elemento originario.
In Gallisterna (2008), Davide Savorani lascia emergere "una forma di ritualità imprecisa e di incerta classificazione, dove gesti, suoni ed azioni riportano alla memoria rituali domestici e addomesticati".
Nel suo Mal d’archive Derrida sottolinea la natura fortemente politica dell’archivio. Controllare l'archivio significa gestire la memoria stessa, definire in modo autocratico cosa merita di essere ricordato e cosa può essere dimenticato. Come sottolinea l’etimologia della parola – dal greco archeion (il magistrato che rappresenta la legge nell’Antica Grecia) - l’archivio diventa espressione di un’autorità, "è uno spazio liminale in cui pubblico e privato finiscono per collidere, dove l'ingresso e l'uscita sono regolati da meccanismi arcani e arbitrari". Con modalità differenti, gli artisti in mostra sembrano esercitare questo potere loro concesso dall’arte: accumulare, conservare, tradurre, eliminare, proteggere…
Presso 'La Galerie’ de La Friche il pubblico potrà consultare inoltre opere e documentazioni dell’Archivio DOCVA, free press italiani e informazioni su spazi indipendenti.
Autour des videos racconta la ricerca di 10 artisti italiani attraverso una selezione di 5 opere video ciascuno: Yuri Ancarani, Rossella Biscotti, Francesca Grilli, Michael Fliri, Invernomuto, Rä di Martino, Antonio Rovaldi, Gianluca e Massimiliano de Serio, Marinella Senatore, ZimmerFrei.
In Ultramegadrops Mario Gorni condensa una selezione di video storici di Claudio Ambrosini, Umberto Bignardi, Paolo Fassetta e Luigi Viola, Ugo La Pietra, Piccolo Sillani Djerrahian, Michele Sambin, Guido Sartorelli.
Massimo Carozzi offre una panoramica di diversi approcci alla pratica sonora con Le travail du son, un audioscreening presentato presso 'Le Studio’ con brani di Salvatore Arangio, Riccardo Baruzzi, Andrea Belfi, Riccardo Benassi Francesco Brasini, Francesco Cavaliere, Attila Faravelli, Luciano Maggiore, Stefano Pilia, Claudio Rocchetti, Lorenzo Senni, Valerio Tricoli, Dominique Vaccaro.
#2. Mal d’archive include l’intervento site-specific I dadi sono sul tappeto di Dafne Boggeri presso l’Istituto di Cultura Italiano.
Il progetto si sviluppa a partire da una serie di frasi che provengono da una lunga lista di messaggi in codice usati dal 1939 al 1945 durante le comunicazioni di Radio Londra, emittente BBC, per raggiungere le formazioni di resistenza partigiana francesi e italiane.
Definiti "messaggi personali" all'interno del palinsesto dei programmi dell'emittente inglese, queste comunicazioni enigmatiche - circondate dal segreto più assoluto - hanno rappresentato una vitale fonte di informazione e speranza per tutte le persone sintonizzate in modo clandestino. Si tratta di espressioni che costituiscono una documentazione raramente decodificata, di cui possiamo solo tentare di ipotizzarne il senso strategico.
Oggi, a prescindere dal contesto d’origine, le stesse frasi, che alludono a situazioni comuni e quotidiane, sembrano suggerire una raccolta surreale di brevi versi in bilico fra la tecnica haiku e la sperimentazione Dada, di cui possiamo nuovamente immaginare uno o più significati ancora...
In occasione dell'inaugurazione, la sala del teatro dell’Istituto ospita la performance musicale per piano Water for the ears dell'artista tedesca Sonja Cvitkovic.
Il tema musicale, inteso come annotazione in progress, si articolerà attraverso melodie, loop e improvvisazioni.
Il pianoforte occupa in questo progetto il ruolo reale e simbolico di "macchina dei codici". Proprio Radio Londra usava aprire i suoi collegamenti con le prime note della Quinta Sinfonia di Beethoven che, scandite secondo l’alfabeto Morse, rappresentano la lettera "V".
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La prima tappa del progetto Milano/Marsiglia si è svolta dal 19 gennaio al 25 febbraio 2010 a Milano. Negli spazi di Careof, Documents d’artistes ha presentato #1. One More Reality, una mostra con opere di 14 artisti attivi nel sud della Francia. A queste si sono aggiunti portfolio, edizioni, pubblicazioni in consultazione per approfondire gli autori presenti nell’archivio marsigliese.
La mostra è stata animata dall’incontro con gli artisti Jean Baptiste Ganne e Cédric Teisseire, membri del collettivo La Station di Nizza e con Denis Brun, Till Roeskens e Jean-Claude Ruggirello che hanno incontrano il pubblico e presentano i loro video al Centre culturel francais de Milan.
In mostra sono state presentate opere di: Olivier Bedu, Frédéric Clavère, Anthony Duchène, Marc Etienne, Alexandre Gérard, Lina Jabbour, Arnaud Maguet/Les Disques en Rotin Réunis, Marion Mahu, André Mérian, Marie-Eve Mestre, Gérald Panighi, Laurent Perbos, Emmanuel Régent, Sylvie Réno, Julien Tiberi.
Careof and Documents d'artistes ringraziano "Les ateliers d'artistes de la Ville de Marseille" per il loro supporto e per la loro collaborazione Corraini Edizioni, Studio d'Arte Contemporanea Dabbeni, Galleria Monitor, Prometeo Gallery di Ida Pisani, Galleria Tiziana di Caro.
Immagine: Ian Tweedy, Olympia, WA, 2008, Still da video, Courtesy Studio d'arte contemporanea Dabbeni
Sedi delle mostre:
_Istituto Italiano di Cultura
6, rue Fernand Pauriol, 13392 Marsiglia + 33 4 91485194 http://www.iicmarsiglia.esteri.it
la mostra è aperta dal 3 al 23 marzo 2010 da lunedì a giovedì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30, il venerdì dalle 9.30 alle 12.30
_ La Friche La Belle de Mai
41, rue Jobin, 13003 Marsiglia +33 4 95049540 http://www.documentsdartistes.org
la mostra è aperta dal 4 marzo al 2 aprile 2010 da martedì a sabato dalle 15.00 alle 19.00
Inaugurazioni:
3 marzo ore 18.00 Istituto Italiano di Cultura di Marsiglia
inaugurazione del progetto di Dafne Boggeri, I dadi sono sul tappeto, 2010
+ performance di Sonja Cvitkovic, Water for the ears, 2010
4 marzo ore 18.30 La Friche La Belle de Mai, Marsiglia
mostra presso 'La Galerie’ con opere di Meris Angioletti, Rossella Biscotti, Daniela Comani, Linda Fregni Nagler, Matteo Rubbi, Davide Savorani, Ian Tweedy, Mauro Vignando
+ Le travail du son, audioscreening a cura di Massimo Carozzi presso 'Le Studio’ con Salvatore Arangio, Riccardo Baruzzi, Andrea Belfi, Riccardo Benassi, Francesco Brasini, Francesco Cavaliere, Attila Faravelli, Luciano Maggiore, Stefano Pilia, Claudio Rocchetti, Lorenzo Senni, Valerio Tricoli, Dominique Vaccaro
+ performance di Davide Savorani, Gallisterna, 2008
+ performance di Matteo Rubbi, Prove, 2009
+ video di Yuri Ancarani, Rossella Biscotti, Gianluca e Massimiliano De Serio, Rä di Martino, Michael Fliri, Francesca Grilli, Invernomuto, Antonio Rovaldi, Marinella Senatore, ZimmerFrei
+ Ultramegadrops, selezione di video storici a cura di Mario Gorni con Claudio Ambrosini, Umberto Bignardi, Paolo Fassetta e Luigi Viola, Ugo La Pietra, Piccolo Sillani Djerrahian, Michele Sambin, Guido Sartorelli
+ area documentazione con portfolio d’artista, free press (Cura artmagazine, Kaleidoscope Magazine, Mousse Magazine, Nero magazine), pubblicazioni, informazioni su spazi indipendenti italiani (Brown project space, Kunstverein - Milano, Lucie Fontaine, MARS, Peep-Hole, Short Visit)