Patrizia Cavalletti Comunicazione
In mostra 60 opere circa che offrono una panoramica del lavoro di Elisa Lestini, in arte Elisa Lecle'. L'artista ha scelto la seta, che e' il suo materiale d'affezione, come elemento fondante e fondamentale dei suoi quadri.
a cura di Giorgio Bonomi
Sabato 6 Marzo 2010, alle 18, a Perugia presso la Galleria Artemisia si inaugurerà una mostra di Elisa Leclé dal titolo “Di seta e di colore…..” a cura di Giorgio Bonomi. Saranno esposte 60 opere circa che offrono una panoramica del lavoro e del singolare universo di Elisa Lestini, in arte Elisa Leclé.
La sua carriera artistica è cominciata da molti anni, con la partecipazione a numerose esposizioni collettive; ha tenuto la sua prima mostra personale dal titolo “Tessuto ad arte. Segno e colore in Elisa Leclé”, a cura di Emidio De Albentiis, nel dicembre del 2007 presso il Monastero delle Monache Benedettine di Bastia Umbra, la città in cui è nata nel 1964 e dove vive e lavora come creativa free-lance nel mondo sartoriale e dell’alta moda. Nel corso degli anni, è riuscita ad attivare significative collaborazioni di livello internazionale; ha anche esperienze di lavoro nel mondo del teatro, come scenografa e costumista.
E’ in occasione della personale del 2007 che si è scelta l’evocativo nome d’arte di Elisa Leclé, con un intenzionale richiamo, per assonanza, al poliedrico eclettismo del suo misurarsi con l’atto del creare, in una mescolanza fra fashion e arte che ben la rappresenta.
A proposito dell’artista, Giorgio Bonomi afferma: “Elisa Leclé ha scelto la seta, che è il suo materiale d’affezione, come elemento fondante e fondamentale dei suoi quadri. Qui la seta non è supporto – il quale è sempre costituito dalla tela con relativo telaio – ma è colore, pura cromia che viene usata con grande sensibilità accanto ai tradizionali colori ad olio oppure acrilici.
A volte l’artista ricorre al manufatto già confezionato, “il va sans dire”, di seta, per esempio un guanto lungo, una parte di camicia od altro, ma non si tratta dell’object trouvé (“oggetto trovato”) di Duchamp, perché questo era sempre carico di ironia, mentre nell’opera di Leclé c’è liricità e caso mai, a volte, un leggero tocco di malinconica tristezza e di evocazione nostalgica.
La composizione è sempre realizzata in maniera delicata, anche quando i colori acquistano una forza maggiore – per esempio quando abbiamo dei rossi decisi, dei gialli assolati o dei verdi smaglianti – o si dispongono per linee verticali. Qui tocchiamo un altro punto essenziale della poetica di Leclé: la verticalità. Il colore spesso si dispone per strisce dritte e parallele, ma non si tratta di geometria, bensì di vettorialità, in quando quelle linee, nel loro movimento verso l’alto, indicano la non passività, la non accettazione, la non rinuncia, infatti si tratta di volontà di ergersi, di guardare verso l’alto, quasi di ricerca di una purezza ascetica, che ben può saldarsi con la levità della seta.
Leclé e i suoi quadri sono consapevoli della realtà, ma, pur essendo calati in questa, vogliono dire, suggerire che è possibile un momento di sospensione, di accettazione del principio di realtà nel suo aspetto di serenità e felicità, omettendo quella parte di drammaticità della vita che tuttavia resta, almeno come eco, in quel senso di nostalgia che cogliamo in certi colori, in certe velature, in certe composizioni i cui ritmi non possono non rimandare al tempo e questo non è mai benigno se non nell’attimo, quell’ “attimo” goetiano che deve “fermarsi”: ecco, l’opera di Leclé può darci l’attimo, che non è poco”.
In occasione della mostra, sarà disponibile un catalogo a colori delle opere dell’artista, con il testo critico di Giorgio Bonomi.
Tra le mostre recenti:
nel 2008 si segnala “Ventidue” organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Bastia Umbra; sono state invitate ad esporre presso la Palazzina Franchi, 22 tra le più significative artiste italiane e straniere.
Nel 2009, è una delle artiste invitate nella mostra “Furturismo e suggestioni di fashion design contemporaneo 100 anni dopo” a cura di Massimo e Francesca Duranti, che si è tenuta presso la Galleria Lydia Palumbo Scalzi di Latina.
Ed ancora, ha partecipato tra gli “artisti ospiti”, nella manifestazione “Sant’Agostino, la piazza che verrà” che si è tenuta ad Arezzo, a cura di Danilo Sensi, con il patrocinio di Comunità Europea, Ministero dell’Interno, Provincia di Arezzo, Comune di Arezzo.
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Inaugurazione sabato 6 Marzo 2010, ore 18
Galleria Artemìsia
Via Alessi 14/15, Perugia
Orario: dal martedì al sabato 10-13 e 16,30–19,30
Ingresso: gratuito