Ufficio Stampa Fondazione Musei Civici di Venezia
Alberto Viani
Michael Noble
Agenore Fabbri
Giuseppe Graziosi
Napoleone Martinuzzi
Giulio Aristide Sartorio
Auguste Rodin
Leonardo Bistolfi
Giuseppe Romagnoli
Giuseppe Romanelli
Emilio Greco
Umberto Mastroianni
Bruno De Toffoli
Zoltan Kemeny
Aldo Calo'
Giuseppe Santomaso
Umberto Milani
Fabrizio Plessi
Lorenzo Guerrini
Luciano Gaspari
Carlo Ramous
Costas Tsoclis
Marcolino Gandini
Emilio Vedova
Medardo Rosso
Arturo Martini
Adolfo Wildt
Silvio Fuso
Matteo Piccolo
Giandomenico Romanelli
Cristiano Sant
Da Medardo Rosso a Viani, da Rodin ad Arturo Martini. Una trentina di grandi sculture appartenenti alla collezione plastica di Ca' Pesaro, in un percorso espositivo completamente nuovo, che privilegia valori formali e accostamenti inediti. Si passa dalla rappresentazione della forma umana, all'indagine della materia, da influenze classiche verso nuove sintesi, proponendo diverse, stimolanti relazioni tra sculture e opere pittoriche.
A cura di Silvio Fuso, Matteo Piccolo, Giandomenico Romanelli e Cristiano Sant
Una trentina di grandi sculture appartenenti alla celebre collezione plastica di Ca’ Pesaro, in un percorso completamente nuovo, che privilegia valori formali e accostamenti inediti.
La mostra si snoda negli spazi sontuosi dell’androne longheniano al piano terra e del monumentale secondo piano - oltre mille metri quadri di eccezionale pregio architettonico e impagabile qualità luminosa - recentemente restituiti a funzione museale, che consentono, finalmente, di esporre opere per molto tempo non accessibili al pubblico.
Di particolare interesse, al secondo piano, anche le diverse, stimolanti relazioni proposte tra sculture e opere pittoriche – a partire dal grandioso fregio di Giulio Aristide Sartorio, il Ciclo della Vita realizzato per il Padiglione Italia della Biennale del 1907 e altre non meno significative grandi tele - in una ricerca continua di confronto e dialogo tra linguaggi e forme espressive.
La mostra, curata da Silvio Fuso, Matteo Piccolo, Giandomenico Romanelli e Cristiano Sant, si pone, oltre che come perfetta proposta di recupero e riallestimento museale, anche come il primo appuntamento del programma per il 2010 di Ca’ Pesaro, quasi interamente dedicato alla scultura.
A Le forme del moderno, faranno infatti seguito, a settembre, la grande retrospettiva intitolata al britannico Toni Cragg (Liverpool, 1949, leone d’oro alla Biennale ’88), oltre a un prezioso approfondimento sulla grafica di Arturo Martini, che troverà spazio nell’area del museo dedicata alle proposte di ricerca e di indagine, la Sala 10 al primo piano.
Le Forme del moderno è una proposta di rilettura, oltre che di riallestimento, in cui opere e spazi entrano in relazione organica.
Il vasto spazio dell’Androne al piano terra è dedicato alla rappresentazione scultorea della forma umana, con sei grandi opere che ne esemplificano la doppia polarità, femminile e maschile, in periodi e con linguaggi diversi.
Il percorso prosegue al secondo piano. Qui le sculture si susseguono secondo una direttrice d’indagine formale che dalla linearità conduce man mano a una prevalenza della materia.
Nel grande Salone, ove è esposto in permanenza, per tutta la lunghezza delle pareti, il ciclopico fregio di Artistide Sartorio con il Ciclo della vita (240 mq di superficie pittorica in 14 pannelli con 128 figure "più grandi del vero"), l’originale pittura scultorea di quest’opera, caratterizzata da una costruzione formale in cui prevale la linea e l’assimilazione della cultura classica, viene posta in relazione con una serie di sculture che, nel loro plasticismo figurativo, muovono da influenze classiche verso nuove sintesi. Ecco allora - dal Pensatore ( 1880) e dai Borghesi di Calais (1886) di Rodin, alla Resurrezione (1904) di Bistolfi, fino alla Nuvola di de Toffoli (1955) - i trapassi dalla contorsione della forma all’eleganza di un più moderno linearismo e la ricerca di una semplificazione del tessuto compositivo.
Nel saloncino si lascia spazio a nuove ricerche plastiche condotte tra stilizzazione e ritmi dinamici; la forma e la linea perdono importanza, l’opera si identifica con la materia informe e il segno gestuale, è resa oggetto di sperimentazione, perde fisionomia, mentre si tenta la coniugazione di pittura e scultura. Sono qui esposti, tra l’altro, un Plurimo di Vedova (1964), oltre a opere in rame e in bronzo di Kemeny, Milani, Calò, ma anche tele di Gaspari o di Plessi.
L’ultima saletta è un omaggio a tre grandi maestri: Medardo Rosso, Adolfo Wildt e Arturo Martini. Dalle ricche collezioni del museo, sono stati qui selezionati celebri capolavori che hanno in comune un apparente mutismo dello sguardo: sguardi invisibili, dunque, ma capaci di tracciare tra loro, su linee diverse, un sorprendente dialogo a occhi chiusi.
Catalogo stampato da Grafiche Veneziane, dicembre 2009
Con testi di Giandomenico Romanelli, Silvio Fuso, Matteo Piccolo e Cristiano Sant
Ufficio Stampa Fondazione Musei Civici di Venezia
Tel: +39 041 5209070 mkt.musei@comune.venezia.it
Ca' Pesaro
Santa Croce, 2076 Venezia
Orari: fino al 31 marzo 10-17 (biglietteria 10 - 16); Dal 1 aprile 10-18 (biglietteria 10 - 17); chiuso lunedì e 1.V
Ingresso con il biglietto del museo:
intero 6,50 euro
ridotto 4,00 euro: Ragazzi da 6 a 14 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi; studenti dai 15 ai 25 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di studenti; cittadini ultrasessantacinquenni; personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali; titolari di Carta Rolling Venice; soci FAI
Gratuito: Residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini 0/5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; guide autorizzate; interpreti turistici che accompagnino gruppi; capigruppo (gruppi di almeno 15 persone previa prenotazione); membri I.C.O.M.