Nuovo Cinema Aquila
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Peter Liechti
dal 16/3/2010 al 19/3/2010

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Nuovo Cinema Aquila



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Peter Liechti
Piero Pala



 
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16/3/2010

Peter Liechti

Nuovo Cinema Aquila, Roma

A cinematic poetics of resistance. Questa retrospettiva, in anteprima italiana, vuole essere un sentito omaggio al cineasta svizzero. I progetti filmici del regista hanno sempre sviluppato una grammatica di scrittura, ripresa e regia che e' stata regolarmente affrontata attraverso un imprinting personale.


comunicato stampa

A cura di Piero Pala

Questa retrospettiva, in anteprima italiana, vuole essere un sentito omaggio al più singolare e straordinario cineasta svizzero di cui il musicista americano Jim O’Rourke, stilando sulla rivista Artforum (gen 2009) i dieci migliori film che aveva visto, inserì il suo film Kick The Habit, 1989.

La filmografia Liechtiana è proprio come un calcio alle abitudini, alle convezioni, e alle categorie di genere cinematografico che anche ultimamente hanno omologato il suo ultimo lungometraggio The Sound of the Insects – Record of Mummy, 2009, vincitore del prestigiosissimo premio European Film Award for Best Documentary Prix Arte 2009.

Inaugurerà la retrospettiva il concerto dal vivo di Norbert Möslang, martedì 16 marzo allINIT: nato a St.Gallen nel 1952, suona da oltre 30 anni impiegando principalmente un set di dispositivi elettronici, manipolati e amplificati. Componente del duo svizzero Voice Crack, scioltosi nel 2002, il quale per Alan Licht, "Fu una delle migliori esperienze rumoriste degli anni ’80 e ’90".

Insieme con Andy Guhl, l’altra metà dei Voice Crack, ha aperto la strada al Hardware-Hacking, manipolando oggetti elettronici di uso quotidiano con l’intento di creare inimmaginabili suoni durante le loro performances. Nel 2001 ha rappresentato, con il duo, la Svizzera alla 49ª Biennale di Venezia, mentre nel 2003 cura per la Kunst Halle di St. Gallen ELECTRONIC MUSIC ARCHIVE.

Moslang ha collaborato con Liechti, per la musica di Senkrecht/Waagrecht, Kick The Habit, A Hole in the Hat, Hans im Glück… e The Sound of the Insects – Record of a Mummy, e con illustri musicisti tra cui, Poire_z, Borbetomagus, Jason Kahn, Otomo Yoshihide, Günter Müller, eRikm, Jérôme Noetinger, Lionel Marchetti, Jim O'Rourke, Aube, Florian Hecker, Oren Imbarchi.

I progetti filmici dello svizzero Peter Liechti hanno sempre sviluppato una grammatica di scrittura, ripresa e regia che è stata regolarmente affrontata attraverso un imprinting personale, come afferma l’autore “La realizzazione di un film corrisponde sempre a una certa fase della mia vita”; parafrasando Roger Gilbert-Lecomte un cinema dunque “dello spirito umano essenzialmente”, quello della prima persona che rimane fedele alla propria esperienza e a ciò che ha di più caro.

Liechti struttura la sua primaria vocazione creativa studiando Storia dell’arte all’Università di Zurigo e con una formazione applicata al College di Arte e Design ora parte della Zurich University of the Arts. Con il tempo questa sua educazione si è sviluppata nella realizzazione di cortometraggi e lungometraggi più spiccatamente cinematografici dove il rapporto tra le due componenti primarie del cinema (immagine e suono) è sempre stato affrontato in maniera straordinariamente esemplare, catturando l’attenzione sia dei cinefili che degli appassionati delle sonorità più sperimentali

Tutti i suoi film sono l’espressione di una profonda passione e intima necessità “La vita mette alla prova le mie facoltà, e io deve renderle giustizia con i miei film” che contrasta con gli assetti produttivi del cinema commerciale, in cui gli interessi sono totalmente slegati dalle urgenze personali dell’autore, insomma come scrisse Isaac Mathes “una voce definita dalla sua sensibilità, sincerità, onestà”. Questo percorso creativo si è caricato il peso di una complessa ricerca artistica, indirizzandosi verso le differenti discipline artistiche della sua contemporaneità e interfacciandosi con un ambiente culturale anticonformista, dove il superamento della specificità univoca e convenzionale delle espressioni artistiche equivale ad un approccio eterodosso dell’espressione estetica.

Per portare a termine Signers Koffer (La Valigia di Signer), 1995, Liechti impiegherà quattro anni che lo vedranno al seguito di Roman Signer, il Grand Jouer di Appenzello. Signer, artista visivo tout court, solitario, bizzarro e originale, imprevedibile come pochi altri, si destreggia, con una modestia ignota a chi opera in questo settore, con la dimensione oggettuale per mezzo di sculture, installazioni, fotografie e video, e in quella temporale con le azioni.

Queste ultime temerarie azioni, ricche di divertissement, mirano indifferentemente ad affrontare la vulnerabilità dell’uomo in rapporto con la natura e a indagare gli agenti atmosferici e quei processi naturali di trasformazione che si manifestano con l’evoluzione terrestre. In un assalto momentaneo l’artista contrappunta le varie tappe del suo girovagare con i propri stravaganti esperimenti fatti di esplosioni, fuochi artificiali, oggetti sull'acqua, quasi a voler manifestare la precarietà che incombe anche sul cammino umano.

Senza imperativi categorici di sorta, Signer, un autentico spirito indipendente, ripensa le regole riferibili al processo artistico preferendo rischiare la sospensione cautelare dall’ambiente mediatico dell’arte e operando con un’attitudine terrena concepisce l’invenzione come un’attività in perenne pericolo, immancabilmente davanti a degli ostacoli: requisiti appunto con cui confrontarsi e talvolta arrendersi.

Nel film-diary, Hans im Glück – Drei Versuche das Raechen loszuwerden
(Hans il fortunato- il film del fumatore), 2003, una sorta di saggio-documentario, il cineasta prende la decisione di smettere di fumare e per uscire dalla dipendenza della nicotina parte con la sua videocamera da Zurigo, sua città di residenza, dirigendosi a piedi lungo la Svizzera dell’Est verso i luoghi a lui più cari, nel Cantone San Gallo e in Appenzello. Hans im Glück è come un’elegia d’amore per la vita che lo riconcilia con la sua terra natale dove la forma filmica e strutturata in riprese spontanee dettate dalla frugalità del dispositivo di ripresa (una piccola videocamera) che Liechti impugna manualmente per realizzare immagini dal taglio amatoriale. Un’elegia ma al tempo stesso una tragedia nel senso più antico del termine, la ricerca della liberazione delle proprie schiavitù, in questo caso il fumo, attraverso un cammino in parte catartico che lo porterà a incontrare i suoi anziani genitori con uno sguardo quasi doloroso e disincantato, la signora dell’ospizio che con lucido strazio racconta la sofferenza di non riuscire a morire fisicamente mentre si è già morti nell’anima.

Programma completo:
http://cinemaaquila.com/index.php/eventi/eventi/peter-liechti-a-cinematic-poetics-of-resistance

Nuovo Cinema Aquila
via L'Aquila, 68 (angolo via Ascoli Piceno, Pigneto) - Roma
Ingresso 7eu – abbonamento nominativo giornaliero 10eu
Ingresso concerto Norbert Möslang 10eu
Abbonamento (retrospettiva + concerto Norbert Möslang) 30eu

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