BeMyPrincess. I soggetti in maschera mettono in scena, sotto l'attenta regia del loro esecutore, non una storia definibile, ma il carico dell'emotivita' che comporta.
Grassi persevera sull’identità della figura femminile – ma in questa mostra a sorpresa compare anche quella maschile, forse un coinvolgimento autoreferenziale? – che diventa soggetto abile nell’elaborare le differenti e contingenti variabilità del suo messaggio, perché, dato non trascurabile, i suoi dipinti s’inquadrano in serie – pur non essendolo secondo il significato canonico di questo termine – che risentono delle specificità del momento in cui vengono dipinte. Parlano, sommessamente, del suo stato d’animo e dei suoi sentimenti, del suo tempo, della sua storia, del suo sguardo gettato sul mondo.
Ecco allora che questi personaggi diventano in qualche modo maschere, attori e figuranti, presi in intensissimi primi piani, che narrano vicende che, partendo da quelle criptate dal loro esecutore, segnano con le loro espressioni attimi riconducibili anche a situazioni vissute da ciascun spettatore che, incrociando e sostenendo il gioco dei loro sguardi, in essi si rispecchia.
I soggetti in maschera – l’uso di abiti da palcoscenico e costumi che in qualche modo occultano l’identità accresce il senso di rappresentazione – teatralmente mettono in scena, sotto l’attenta regia del loro esecutore, non una storia definibile, ma il carico dell’emotività che comporta. Nel caso specifico, tutti questi nuovi lavori paventano una seriosità che fa intuire qualcosa che rimane per loro in sospeso e/o non viene assaporato fino in fondo. Un sentimento da raggiungere o da svelare, una passione da dichiarare o da vivere in libertà.
Inaugurazione 23 marzo ore 18
Leo's Gallery
via De Gradi, 10 - Monza (MB)
Orario:mart-sab 10-13 e 16-19
Ingresso libero