William Xerra e detenuti di San Vittore: un dialogo. La mostra intende indagare il modo con il quale il nostro sguardo illumina la realta' umana, a partire dalla ri-attualizzazione di alcuni racconti della tradizione biblica. Le fotografie realizzate dai detenuti sono esposte insieme ai dipinti di Xerra.
a cura di Andrea Dall'Asta S.I. e Gigliola Foschi
La mostra intende indagare il modo con il quale il nostro sguardo illumina
la realtà umana, a partire dalla ri-attualizzazione di alcuni racconti della
tradizione biblica. In che modo il nostro sguardo getta una luce sulla vita,
sul mondo che ci circonda, su alcuni aspetti fondamentali della realtà
umana?
La mostra comprende opere appositamente realizzate durante un corso di
fotografia tenuto nell'autunno 2009 da Andrea Dall'Asta S.I., Gigliola
Foschi e Donatello Occhibianco presso la casa Circondariale di Milano San
Vittore. Basandosi su alcuni racconti biblici (Caino e Abele, il cieco di
Gerico) intesi come storie esemplari che indagano il senso dei nostri
comportamenti e del nostro essere uomini i detenuti hanno messo in scena
alcune drammatizzazioni, fotografate e successivamente rielaborate al
computer. Grazie a tali narrazioni, vissute in prima persona, hanno
attualizzato questi racconti.
Non solo: rivivendoli, hanno potuto gettare
uno sguardo più consapevole sulla condizione in cui si trovano. Hanno potuto
vivere dall'interno e quindi riflettere - a partire da tali racconti biblici
- su tematiche fondamentali per l'uomo: il sentimento dell'invidia, la
gelosia, il valore dell'accoglienza, le conseguenze del rifiuto.
In dialogo con le fotografie dei detenuti sono esposte le opere di William
Xerra. Si tratta di lavori, realizzati tra il 1986 e il 2008, in cui
l'artista parte da frammenti di pitture antiche di soggetto religioso,
intorno ai quali, con diverse tecniche, effettua interventi pittorici, o
aggiunge parole, frasi, scritte che assumono un valore simbolico. Grazie a
questi interventi i suoi lavori da una parte ri-attualizzano l'annuncio
consegnato dal frammento recuperato, dall'altra si caricano di una nuova
luce, che nasce dal modo con cui l'artista fa esperienza del significato
dell'opera antica. La stessa cosmica oscurità che pervade alcuni suoi
dipinti (dove domina un intenso blu notte) suggerisce che l'autore intende
l'arte come qualcosa capace di dare nuova voce al suo rapporto con la vita,
con Dio...
Legate al passato, ma anche protese verso l'oggi, sia le foto dei detenuti
sia le opere di William Xerra trasformano così antiche narrazioni religiose
in racconti che ci interpellano e si ripresentano ai nostri sguardi come
messaggi rivolti al nostro presente.
A completare la mostra contribuiscono anche alcune sculture di soggetto
sacro e numerose stampe, tra le quali anche due pregevoli opere di Albrecht
Dürer.
in collaborazione con
Casa Circondariale di Milano San Vittore
si ringraziano
della Casa Circondariale di Milano San Vittore:
Gloria Manzelli, Direttrice
Giovanni Zanoletti e Cristina Ruccia, Area pedagogica
Angiolino Candreva, Ispettore
Manuela Federico, ViceCommissario Polizia Penitenziaria
Volontari Sesta Opera San Fedele
Si ringrazia Luigi Tavola
Catalogo in galleria con testi di Guido Chiaretti, Andrea Dall’Asta, Gigliola Foschi, Gloria Manzelli e Francesco Tedeschi
Inaugurazione: 22 Marzo 2010 ore 18.30
Alle ore 21 seguirà il reading
Ritrovare l'agorà. Dallo sguardo frammentato allo sguardo condiviso
Conversazione di Andrea Dall'Asta S.I. con Gigliola Foschi e William Xerra sul rapporto tra arte e vita.
Galleria San Fedele
Via U. Hoepli 3a, Milano
Orario: 16.00 – 19.00 dal martedì al sabato (chiuso festivi)
ingresso libero