Il progetto vuole essere una micro vetrina in citta' di alcuni tra i lavori piu' interessanti sviluppati dagli studenti dell'accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo, una sorta di primo approccio professionale ad un mondo che finora hanno conosciuto soltanto tra i banchi dell'Accademia.
Progetto ideato e curato da Francesca Martinoli e Stefano Romano.
Il progetto vuole essere una micro vetrina in città, di alcuni tra i lavori più interessanti sviluppati dagli studenti dell’accademia “Carrara” di Belle Arti di Bergamo, una sorta di primo approccio professionale ad un mondo che finora hanno conosciuto soltanto tra i banchi dell’Accademia.
Questa rassegna di mostre che si svolgerà con cadenza regolare ogni due mesi per una settimana negli spazi della galleria viamoronisedici a Bergamo, può davvero essere considerato una prova d’autore. Un rafforzamento dell’idea fondante della galleria di far dialogare gli artisti affermati con i giovani artisti. Settimanale vuole essere anche il tentativo di soddisfare il desiderio, da parte dell’accademia, di dialogare in maniera incisiva e nuova col territorio.
Ogni prova d’autore avrà un sottotitolo, che sarà anche un’ulteriore chiave di lettura dei lavori esposti.
“Sono convinta che esista uno spazio. Un sottile spazio tra me e il resto del mondo, uno spazio di mediazione in cui, quello che mi circonda entra a far parte di quello che io sono, passando attraverso questa membrana, sottoforma di impulsi di energia che mi solleticano, mi risvegliano e mi arricchiscono...” così Susanna Alberti ci introduce alla sua videoinstallazione Perception gap. Le dita che cercano di aderire ad un piano ci parlano del rapporto tra ogni essere ed il resto del mondo, della difficoltà di essere in armonia con esso, e della continua ricerca di questo fluire pacifico che solo in alcuni momenti “magici” riusciamo a raggiungere.
Una questione esistenziale che ci riguarda tutti nel profondo, che raramente però si riesce a mettere a fuoco, e troppo spesso rimane silente sotto l’affannosa ricerca della soluzione di problemi e angosce quotidiani (che altro non sono che il risultato alla superficie di questa profonda disarmonia). Non ci sono soluzioni proposte, ma un’immersione dello spettatore in questa (in)consapevole ricerca/deriva dell’aderire al “tutto”.
Le mani sono indagate anche nel lavoro di Maria Giulia Di Blasi. In Micro – Macro, la giovane artista si sofferma sulle membrane di “...questo nostro mezzo identificatore..”, fotografando le impronte di diversi soggetti ed estrapolandone alcuni dettagli. Questi frammenti microscopici saranno poi esasperati nella dimensione macrospcopica di enormi stampe fotografiche, con lo scopo di “...catapultare l’osservatore in una dimensione da lui ignorata, alla quale solitamente egli guarda con superficialità...”.
Si ritorna così a parlare di superficie e profondità, di membrane “scontate” o addirittura invisibili all’occhio di uno sguardo superficiale. Ma qui è impossibile per lo spettatore ignorare i solchi di queste impronte giganti, egli si ritrova ad occupare consapevolmente una parte dello spazio “liminale” che esiste tra quelle ed il resto del mondo. Mani che cercano uno spazio di mediazione col mondo, mani dentro le cui impronte possiamo perderci e cercare una nuova immagine del mondo. Quel mondo entro cui le mani si affannano alla ricerca, in fondo soltanto di noi stessi.
Inaugurazione sabato 27 marzo - ore 18
viamoronisedici/spazioarte
via Moroni, 16 - Bergamo
orari d’apertura da martedì a sabato, ore 16.00 -19.30
ingresso libero