Una fine senza fine. In esposizione le locandine dei film piu' celebri del regista e una raccolta di frasi che alcuni colleghi hanno scritto su di lui. Da Atom Egoyan a Mike Leigh, da Aki Kaurismaki a Francois Ozon, 12 registi internazionali si sono espressi sul grande cineasta contribuendo, con le loro testimonianze, alla realizzazione della mostra.
“FASSBINDER – Una fine senza fine” è il titolo della mostra di locandine dei
suoi film più celebri e di una raccolta di frasi che alcuni colleghi hanno
scritto su di lui. Il titolo trae ispirazione dal fatto che Fassbinder, pur
non essendoci più, continua a rappresentare un punto di riferimento
fondamentale per il cinema contemporaneo. Da Atom Egoyan a Mike Leigh, da
Aki Kaurismäki a François Ozon, dodici registi internazionali si sono
espressi sul grande cineasta contribuendo, con le loro testimonianze, alla
realizzazione di questa mostra prodotta dal Goethe-Institut, che
accompagnerà il ciclo di proiezioni.
“I suoi personaggi e i suoi film sono come sono, fortissimi, perché
provengono dal profondo della sua anima, da un'autentica onestà etica ed
artistica – un aspetto imprescindibile per creare vere opere d`arte. Credo
che la sua opera sia una delle eredità più commoventi che un artista abbia
lasciato al mondo. Nessuno si è mai spogliato tanto dolorosamente di fronte
al mondo con tanta integrità.”
Il cineclub “La deutsche vita” rende omaggio al
regista Rainer Werner Fassbinder (1945-1982). Ogni mercoledì fino a fine
giugno appuntamento con “I film devono smetterla una buona volta di essere
film”, la rassegna dedicata al grande cineasta tedesco nel 65° anniversario
della nascita.
Si comincia mercoledì 31 marzo alle ore 18.30 con “Il matrimonio di Maria
Braun” (Die Ehe der Maria Braun), che sarà proiettato in lingua originale
con sottotitoli italiani. La pellicola del 1979 racconta la storia di Maria
Braun, una giovane donna che, nella Germania del secondo dopoguerra, cerca
di sopravvivere affidandosi al mercato nero. Suo marito Hermann, partito per
il fronte subito dopo le loro nozze, è dato per disperso, ma Maria non ha
mai smesso di aspettarlo, convinta che un giorno tornerà da lei; nel
frattempo inizia a lavorare come entraineuse in un locale frequentato da
soldati americani. Nel ruolo della protagonista recita la splendida Hanna
Schygulla.
Ambientato nell’arco di un decennio cruciale nella storia della Germania,
quello compreso tra la fine della Seconda guerra mondiale e la metà degli
Anni ’50, il film è il primo di un’ideale serie sulla Germania raccontata
attraverso alcune emblematiche figure femminili (oltre a Maria Braun, Lili
Marleen, Lola e Veronika Voss). Nel corso della rassegna ne saranno
proiettati diversi altri con al centro queste memorabili protagoniste
femminili.
Fassbinder rappresenta per molti, ancora oggi, il regista tedesco più
importante del secondo dopoguerra. In soli diciassette anni ha scritto,
realizzato e diretto più di cinquanta film, serie televisive e spettacoli
teatrali con una poliedricità straordinaria. È riuscito a legare a sé alcuni
degli attori e collaboratori migliori del periodo, contribuendo a creare
un’infrastruttura cinematografica inesistente nella Germania del dopoguerra.
Nei suoi lavori ha messo a nudo la società tedesca con una capacità di
analisi straordinaria, unita alla potente volontà di cambiamento sociale e
politico.
Uomo di teatro ribelle e radicale, regista cinematografico passionale e
instancabile, il suo impulso creativo ha rasentato a volte la lucida follia,
dalla quale è scaturita una radicalità artistica geniale ma anche brutale,
che alla fine lo ha portato alla morte per overdose di droghe e,
probabilmente, anche di lavoro.
“Fassbinder aveva in cinque minuti più idee di quante tutta Hollywood ne
avesse in due anni.”
Inaugurazione Mercoledi' 7 Aprile 2010
Goethe Institut Palermo, Cantieri Culturali alla Zisa (Sala Mostre)
Via Paolo Gili 4, Palermo
Lunedì-giovedì, ore 10-13 e Mercoledì ore 10-13 e 16.30–18.30
Ingresso libero