Plaza de la Revolucion. Il titolo fa riferimento al falansterio che sorge a L'Avana in cui svetta l'immagine di Che Guevara. In mostra presso AndreA Arte e A2 sono esposti 5 polittici, composti da tele assemblate che ricreano la silhouette del Palazzo.
a cura di Alberto Zanchetta
Una ventina di opere costituisce il nucleo espositivo di *Plaza de la
Revolución. Il titolo della mostra fa riferimento al celebre falansterio che
sorge a L’Avana, “teatro di grandiose manifestazioni” in cui svetta
l’immagine di Che Guevara. Durante un suo viaggio nella Perla delle Antille*,
Marco Neri è infatti rimasto affascinato dall’icasticità e dal valore
socio-culturale di questo edificio. Ma la “rivoluzione” cui allude l’artista
non ha nulla a che vedere con la lotta di indipendenza del popolo cubano,
giacché egli non intende esprimere una posizione politica o polemica, né
“provocare” in senso ideologico, ma più semplicemente sovvertire
l’immaginario collettivo attraverso la pittura.
Più che la crisi nazionale di Cuba, quello che preme all’artista è esprimere
la creatività e la libertà della pittura, perché – come scrive Octavio Paz –
«il fine dell’attività artistica non è l’opera ma la libertà. L’opera è una
via e niente altro». Ripulite da tutti i loro stereotipi (*in primis* da
quelli turistici), le immagini sono state trasformate in alibi per la
pittura, escamotage che ha permesso all’artista di ridiscutere il dato
culturale con un dato puramente visivo/immaginifico: quello cioè del colore
e delle sue forme. Le opere di Neri non sono quindi destinate al clamore
delle provocazioni, appartengono viceversa a un genere di arte che
quietamente influisce sul presente, sopportando con stoicismo le brucianti
interrogazioni della postmodernità.
In mostra saranno esposti cinque polittici, composti da tele assemblate che
in un gioco di incastri ricreano la silhouette del *Palazzo della
Rivoluzione*. Privato dei suoi contenuti simbolici, ovverosia dalla
bandiera-effige del Che, l’edificio diventa un involucro asettico e silente,
un soggetto nudo e crudo che presta la sua voce al grande tema del
“paesaggio”. L’artista svuota infatti il Palazzo da tutti i significati e da
tutte le valenze che lo pervadono per estrapolarne soltanto la struttura
geometrica, che diventa un esoscheletro della pittura medesima. L’esposizione
comprende anche tele di grande, medio e piccolo formato che – letteralmente
e visivamente – “ribaltano di senso” la *Plaza*; alcune di esse ritraggono
la *Plaza* su un cielo rosso-sangue (lo stesso della bandiera cubana, che
Neri aveva già immortalato ai tempi del *Quadro mondiale* alla Biennale di
Venezia, nel 2001), altre ancora sono state realizzate con una predominante
rosa-chewing gum (cromia dissonante e assolutamente nuova rispetto alla
tavolozza del pittore) in cui le false utopie lasciano il posto a un sereno,
quanto divertente, panorama “in via di sviluppo” urbanistico.
*Marco Neri è nato a Forlì nel 1968*. Vive e lavora a Torriana (Rimini) e
Ravenna, dove è docente di pittura all'Accademia di Belle Arti. Oltre
all’intesa attività espositiva nelle principale città italiane, conta
numerose partecipazioni all’estero: New York, Paris, Berlin, München,
Vienna, Dusseldorf, Salzburg, Athens, Nurnberg, Koln, Karlsruhe, Frankfurt,
Freising, Palma de Mallorca. Il pubblico internazionale ha fatto la sua
conoscenza grazie al suo contributo alla mostra *Platea dell'Umanità* della
Biennale di Venezia del 2001, curata da Harald Szeemann. Nel 1996 e nel 2008
ha esposto alla Quadriennale Nazionale d'Arte presso il Palazzo delle
Esposizioni di Roma. Sue opere sono state esposte e/o si trovano nelle
collezioni di prestigiosi musei italiani, tra cui: Fondazione Bevilacqua La
Masa di Venezia, Galleria d'Arte Moderna di Bologna, Galleria d'Arte Moderna
della Repubblica di San Marino, Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci
di Prato, Museo d’arte della città di Ravenna, Palazzo della Promotrice
delle Belle Arti di Torino, Palazzo delle Esposizioni di Roma, Palazzo
Penna, Museo d’Arte Contemporanea città di Perugia, Palazzo dell’Accademia
di Genova, Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Monfalcone , Chiostri
di San Domenico di Reggio Emilia, Palazzo Ducale di Lucca, Centro Arti
Visive di Pesaro, Museion di Bolzano, Trevi Flash Art Museum di Trevi,
Galleria Civica d’Arte Moderna di Siracusa, Castello di Rivara-Torino.
Inaugurazione sabato 10 Aprile 2010, ore 18
presso AndreA Arte
AndreA Arte ContemporaneA
corso Palladio 165, Vicenza
orari: da martedì a sabato dalle 16.40 alle 18.30
Ingresso libero
A2
via dell’Edilizia 56, Vicenza
orari: su appuntamento
Ingresso libero