L'incisione? Un esperimento! La mostra presenta un'ampia selezione di incisioni dell'artista, dal 1983 al 2008. Tutta l'attivita' dell'autore, dalle incisioni alle sculture ai dipinti, e' segnata da una costante volonta' sperimentale.
a cura di Paolo Nesta e Luigi Castagna
Per questa rassegna di sue opere grafiche il titolo proposto non è stato concordato col maestro Riccardo Licata. Ma non è certo frutto di una prevaricazione. Tutta la sua attività artistica, dal mosaico, alle più disparate esperienze grafiche, dalla pittura alla scultura, dall’arte ceramica alla scenografia, è segnata da una costante volontà sperimentale. D’altra parte, nel XX secolo, a cosa dovrebbe corrispondere il mestiere dell’artista, se non all’essere continuamente aperto all’avventura della visualità, al confronto, alla sperimentazione?
E, tuttavia, ciò non vuole e non deve coincidere con la ‘regola’, ancora persistente, che l’arte contemporanea si identifichi necessariamente con il mito della novità, a tutti i costi e il cui ‘costo’, in realtà, soprattutto negli ultimi decenni a noi vicini, si è risolto in un più o meno contraddittorio e simulato ‘neomanierismo’. Il conto del dare e dell’avere nel ‘fare arte’ del secolo da poco concluso (e dell’eredità che ce ne è puntualmente pervenuta) sembra avere funzionato piuttosto come un elastico, di volta in volta teso, anzi tesissimo verso le più incredibili trasformazioni e, immediatamente dopo mollemente rilasciato tra le dita, esausto e ripetitivo. Invece, per una non numerosissima schiera di artisti, è valsa non tanto una regola fissa, ma semmai una prassi creativa diversa, quella che nel gioco degli scacchi ha nome di ‘mossa del cavallo’: la conquista di una nuova posizione (appunto la ‘novità’), non attraverso una fuga in avanti alla cieca, ma con una scelta ponderata di ‘scarto’.
La pluralità di esperienze condotte da Licata corrisponde puntualmente a un tale ben più severo percorso, costantemente costruito ‘per attraversamenti’, il primo dei quali, praticamente ai suoi esordi, all’inizio degli anni Cinquanta, è segnato dall’incontro–scambio di ruoli tra la “scrittura grafico-pittorica” - le “lettere immaginarie” - e l’ispirazione musicale. Come alcuni altri maestri di quel tempo? Alle soglie dell’Informale. Non pare che le cose stiano proprio soltanto così e non solo per ragioni di primato: cioè di chi viene prima. Ma, ripeto, di intelligenza, non tanto acutamente esasperata, ma semplicemente ‘altra’ nel fare propria, da parte di Licata, appunto la strategia della mossa del cavallo, che se appare meno appagante, se non straniante, a distanza è invece costruttiva.
In questo senso avranno giocato a suo vantaggio in quegli anni i profondi rapporti con lo spazialismo, il confronto diretto col clima di rinnovamento europeo dell’immediato dopoguerra, compresi i maestri che si schierarono a favore del “Fronte nuovo delle arti”, la partecipazione alle Biennali veneziane, dal 1952. Ma forse quella borsa di studio, ottenuta nel 1957 dal Governo francese, che lo porta lontano da Venezia, dove ha compiuto gli studi accademici, per andare a sperimentare a Parigi l’incisione a colori e le nuove tecniche con Friedlander, Hayter e Goetz, vale più ancora di tutte le altre suggestioni culturali. Grazie ad essa per Licata si aprono le porte della ricerca più avanzata nell’incisione e, parallelamente, l’incarico di assistente alla cattedra di mosaico, tenuta da Gino Severini, cui succederà come titolare all’Ecole Nationale, così come gli accadrà un poco più tardi, quando diverrà professore di incisione all’Académie Goetz.
L’intrecciarsi continuo di didattica e sperimentazione offrirà l’opportunità a Licata dalla fine degli anni Sessanta di approdare alla Scuola del Centro Internazionale della Grafica a Venezia, di cui assumerà la direzione dal 1972 al 1992.
Da quel momento il Centro veneziano - che oggi ha assunto la denominazione di Atelier Aperto - diventa punto di riferimento e di aggiornamento per una lunga schiera di artisti, non solo italiani e tra questi si annoverano i migliori nomi dell’incisione piemontese contemporanea. Sotto la guida di Riccardo Licata e dei suoi collaboratori, esso opera come spazio di ricerca di tecniche grafiche non tradizionali, in cui si procede all’invenzione e all’elaborazione di supporti-matrici in plastica, su vetro, alluminio anodizzato, cartone e legno .. , ma soprattutto come luogo aperto all’illuminante confronto creativo.
Dopo una sua apprezzatissima presenza nel 2004 alla rassegna aviglianese “La Terra del Fuoco” e dopo l’omaggio tributatogli da Torino, sua città natale, in occasione del suo ottantesimo compleanno, con la mostra alla Promotrice, dal 9 settembre al 29 ottobre 2009, intitolata “Riccardo Licata e gli amici di Venezia e Parigi” - in collaborazione con l’INAC (Istituto Nazionale d’Arte Contemporanea) – il maestro ritorna ancora in Piemonte, nella città dei due laghi, con un’ampia selezione di incisioni, dal 1983 al 2008, che è resa possibile dal contributo dell’Assessorato alla Cultura di Avigliana.
I nostri più vivi ringraziamenti vanno all’Atelier Aperto, erede della Scuola del Centro Internazionale della Grafica, all’Associazione Culturale Venezia Viva e a Isidoro Cottino, che fu ripetutamente allievo del “Centro” fino a divenire frequentatore e amico di “Venezia Viva” e appassionato collaboratore del maestro Riccardo Licata.
Inaugurazione Sabato 10 aprile 2010 alle ore 16
Associazione culturale Dante Selva. Officina d’Arte
Piazza Conte Rosso 1, Avigliana (TO)
venerdì, sabato e domenica dalle 15,00 alle 19,00
Ingresso libero