Uncover reality. Le opere in mostra appartengono alle serie piu' conosciute dell'artista: ritraggono scene di vita metropolitana, scene di quotidiana attesa lungo i percorsi che portano le persone, anonimi personaggi di un dramma che non ha trama, nei luoghi di lavoro, a casa, in ospedale, incontro alla morte o alla vita.
La mostra presenta una selezione antologica di circa 20 opere, oli su tela di grande formato, di Francesco Zefferino. La pittura di Zefferino attinge da internet come unica fonte iconografica, tutte le sue immagini sono tratte da questo immenso contenitore di memoria collettiva che secondo l’artista alimenta un vero e proprio delirio di ubiquità di massa.
Le opere in mostra alla Galleria Lomellino Arte Contemporanea appartengono alle serie più conosciute dell’artista: ritraggono scene di vita metropolitana, scene di quotidiana attesa lungo i percorsi che portano le persone, anonimi personaggi di un dramma che non ha trama, nei luoghi di lavoro, a casa, in ospedale, incontro alla morte o alla vita.
Zefferino usa l’iperrealismo di una pittura nitida e fotografica per fissare un istante fuggevole, un momento infinitesimale. L’evento lo interessa più delle assolutezze della scena urbana, che tradizionalmente sono il topos di molti pittori iperrealisti. Ma questo evento è infinitesimale, è privo di senso. Ecco che allora il titolo subentra con una forza impattante capace di riprogrammare tutta la scena. La maggior parte dei titoli sono dedicati agli ansiolitici. Zefferino dice di citare tutti i farmaci che lui stesso, o persone che conosce, hanno preso o stanno assumendo. “Lymbitril” (2007) è uno di questi.
Zefferino “abita” questi luoghi con una “fantasia” capace di rendere il reale ben più simbolico di qualsiasi simbolo. Egli vede relazioni altrimenti invisibili. E le dipinge.
“Con la rete abbiamo la possibiltà di comunicare con chiunque in ogni luogo, di mascherare la nostra identità, di essere sempre sotto controllo, di sfuggire al controllo. Per questo utilizzo come fonte per i miei soggetti esclusivamente la rete.” (Francesco Zefferino)
Il suo post-realismo gioca sulla non convenzionalità di una ritrattistica che aspira a sondare le pieghe nascoste del soggetto, ma usa il soggetto come una cavia da laboratorio per sondare le pieghe nascoste della pittura. Quelle pieghe che restano sconosciute fino a che essa non apprende dell’esistenza dell’immagine elettronica, di un’immagine autoprodotta dalla gente comune, da non professionisti dell’immagine e anzi da una congerie infinita di differenti produttori d’immagini. In fondo Zefferino vuole ridare la parola alle immagini personali il cui risvolto è l’anonimia. Immagini di tutti e di nessuno, ma in ogni modo immagini reali di persone reali senza pose e senza necessità di rappresentazione. “Zefferino narra, con il mezzo tradizionale e contemplativo della pittura, gli albori di una nuova civiltà dell’immagine, ancora tutta “a venire”: quella che farà riferimento alla produzione e al consumo di immagini prodotte in modo indipendente e in modo indipendente pubblicate in rete.” (Nicola Davide Angerame)
Francesco Zefferino è nato a Bari nel 1969. Vive e lavora ad Acquaviva delle Fonti.Dopo aver conseguito la maturità artistica frequenta la Facoltà di Architettura al Politecnico di Bari.Per alcuni anni alterna l’attività di architetto d’interni con la pittura fino a quando nel 2005 espone con una personale alla Galleria Ronchini di Terni, dedicandosi in seguito completamente all’attività di artista. Nel 2008 è stato premiato a “Profiloarte” al Museo della Permanente di Milano.
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Inaugurazione Giovedi 15 aprile ore 18
Lomellino artecontemporanea
Via Garibaldi, 7- Genova
orari galleria: da martedì a venerdì dalle 16,00 alle 19,30
sabato 10,00/12,30 e 16,30/19,30 e su appuntamento
ingresso libero