Galleria Spazi Arte
Piacenza
viale Malta, 29
0523 499492
WEB
Gaspare Sicula
dal 15/4/2010 al 4/5/2010
9.30-12.30 e 15.30-19

Segnalato da

Gaspare Sicula



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Gaspare Sicula



 
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15/4/2010

Gaspare Sicula

Galleria Spazi Arte, Piacenza

In mostra diciotto dipinti di piccole e medie dimensioni. L'isola e' il tema portante delle opere esposte che rende manifesta una densa e vissuta memoria fatta di innumerevoli viaggi.


comunicato stampa

L’isola è una barca che dopo essersi spostata in lungo e in largo per i sette mari decide di smettere di viaggiare. Dopo aver tanto navigato si ferma e mette radici. E lo fa senza mai allontanarsi dall’acqua più di tanto; si posa sulla spiaggia di fronte al mare, oppure, qualche volta, interrompendo un viaggio ancora in corso e fermandosi, mette le radici direttamente nel mare, in quell’acqua che così bene conosce, che tanto ha navigato. Per esser precisi la barca non smette di viaggiare, o meglio fisicamente lo fa ma cambia sistema e metodo di moto. Non si sposta ma viaggia pensando e sognando; rifiorisce e rinasce, comincia a viaggiare con le idee: da barca in movimento diventa terraferma, luogo dei sogni, appunto isola; isola delle idee.

L’isola, quindi, prima di diventare tale era una barca che lasciando mollemente cadere sopra di sé la sua vela a mo’ di plaid, vestito, suolo aggrovigliato e vivo, oppure corpo erboso increspato e fecondo, e facendo progressivamente rifiorire l’albero, appesa al quale la vela svolgeva insieme al vento la sua funzione di motore propulsore, diventa a pieno titolo isola.

L’isola è semicoperta o coperta quasi del tutto dal proprio manto-vela, spesso di colore rosso, che con le sue pieghe e volute rende manifeste una densa e vissuta memoria fatta di innumerevoli e straordinari viaggi e un’evidente, intrinseca vitalità. Di solito l’isola è disabitata, qualche volta, invece, è abitata da una o più donne: la chiamo Isola dell’attesa. L’isola è adagiata sulla spiaggia che è molto illuminata, a volte bianca; in alcuni dipinti è ancora sull’immenso mare, proprio come quello che sta al suo fianco quando l’isola si trova e si sviluppa sulla sabbia. Il cielo è grigio, grigio-azzurro, giallo, arancio, chiaro all’orizzonte sul far del giorno o sui toni del rosso verso sera. Il formato dei dipinti è molto allungato, ciò dilata il tempo delle isole tanto da far pensare che stiano lì da sempre a sempre.

In questa mostra presso Spazi Arte di Cinzia Sangalli espongo diciotto dipinti di piccole e medie dimensioni. Alcuni li ho fatti tra il 1997 e il 2001. La maggior parte tra gennaio e marzo di quest’anno. Ci sono sostanziali differenze tra i due nuclei; quel che salta subito in evidenza è che i dipinti più recenti sono più colorati e hanno cieli più movimentati che dà loro una diffusa vitalità, resa più efficace da una maggiore articolazione e un contrastato (nei passaggi di luci e ombre) movimento delle pieghe del manto-vela. Anche gli alberi sono più studiati e più vivaci, sia nella forma che nei colori. E pure le donne, dove ci sono, mostrano un carattere meno sognante e più pratico delle donne dipinte anni fa, come se sapessero perfettamente dove stia andando l’isola che sembra stiano guidando, come se avessero piena coscienza della destinazione dell’isola che vediamo ferma e che nello stesso tempo pare muoversi. Anche i loro colori sono più vivaci e contrastati coerentemente con l’atmosfera a tratti briosa e addirittura euforica dei nuovi quadri.
G.S.

Inaugurazione: venerdì 16 aprile 2010 ore 17,30

Spazi Arte
Viale Malta, 29 - Piacenza
Orari: 9,30-12,30 / 15,30-19
Ingresso libero

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