Spazio Culturale Bertolt Brecht
Guglielmo Clivati
Birgir Johansson
Silvia Faini
Riccardo Faini
T. Francchetti
Diego Randazzo
Enrico Ridolfi
Chiara Rizzolo
Serena Rossi
Vincenzo Rocchi
Sara Russo
Celine Spelta
Sonia Valsecchi
Tiziana Vanetti
Silvia Faini
Lorenzo Argentino
Maria Chiara Salvanelli
Giulia Bonetti
'Maithuna' presenta le opere di Silvia Faini, che utilizza costantemente il bianco e il nero per dar voce al suo amore per contrasti e contraddizioni. 'Alda Merini. Un angelo dalla pelle troppo sottile' raccoglie invece una collettiva di opere dedicate ai versi della poetessa.
Maithuna di Silvia Faini
A cura di Lorenzo Argentino
Spazio 2
Testi di Maria Chiara Salvanelli
Maithuna è un rituale tantrico che simboleggia l’unione, spirituale e fisica insieme, tra il principio maschile e quello femminile, metafora dell’armonia divina tra le polarità che governano le leggi del cosmo, fatte di opposti che si compensano, si attraggono e si completano.
Opposti come il bianco e il nero, di cui si serve costantemente Silvia Faini per dar voce al suo amore per contrasti e contraddizioni. Bianco e nero senza sfumature, ma non come assenza di colore, piuttosto come terreno fertile di incontro e dialogo: un tentativo faticoso e liberatorio, come lo definisce la stessa artista, di dar voce ai suoi pensieri più intimi che, affiorando sulla carta, diventano netti, definiti e al tempo stesso soggetti a mille interpretazioni diverse, mille sfumature assenti sulla carta, ma presenti in ognuno di noi.
Non c’è scarto, né mediazione tra il pensiero e l’atto di trasferirlo sul foglio di carta bianco, l’ispirazione non è mediata da una scelta razionale, ma è completamente inconscia e per questo senza sovrastruttura alcuna. Il pennarello nero diventa lo strumento perfetto e più immediato per un’arte che è istintuale, gestuale e si può paragonare a quella primitiva o aborigena che ancora oggi si incontrano in alcune parti del globo.
Però non è un’arte fatta di simboli, segue solamente le vie del pensiero e poco importa se il supporto sia la piccola pagina di un taccuino, il foglio di un album o la grande parete, quando il viaggio della mano ha inizio, non si può sapere dove arriverà. Che siano fiori delle specie più diverse e irreali o forme tribali di antica memoria, arabeschi labirintici oppure alberi stilizzati, nasce una nuova forma dal foglio bianco e si apre “la danza tra il pieno e il vuoto”, l’eterna Maithuna tra il qui e l’altrove.Maria Chiara Salvanelli
"Le opere saranno accompagnate dalle poesie di Federico Lucchesi"
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Alda Merini. Un angelo dalla pelle troppo sottile
A cura di Giulia Bonetti
Spazio 4
Espongono: Guglielmo Clivati - Birgir Johansson - Silvia Faini - Riccardo Faini - T. Francchetti - Diego Randazzo - Enrico Ridolfi - Chiara Rizzolo - Serena Rossi - Vincenzo Rocchi - Sara Russo - Celine Spelta - Sonia Valsecchi - Tiziana Vanetti
"Chiara Ianni legge alcune poesie di Alda Merini"
"Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera."
Alda Merini
Immagine: Silvia Faini, festa notturna
Inaugurazione Lunedì 26 aprile 2010 alle ore 19
Circolo Culturale Bertolt Brecht - Spazio 2 e 4
Via Giovanola 19-21, Milano
orari: da martedì a giovedì dalle 17 alle 19
ingresso libero