RiElaborando
Arezzo
via Guglielmo Oberdan, 30
0575 324059 FAX 0575 354833
WEB
Giuliano Censini
dal 23/4/2010 al 14/5/2010
mart-ven 17- 19.45; sabato 16.30-19.45; la prima domenica del mese 15.30-19.45

Segnalato da

Daniela Meli




 
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23/4/2010

Giuliano Censini

RiElaborando, Arezzo

Memorie riflesse. Dipinti e gioielli. Un percorso di ricerca espressiva che, superata la fase figurativa, si e' poi orientato verso il versante informale materico.


comunicato stampa

a cura di Daniela Meli

Sabato 24 aprile 2010, alle ore 18.00, presso il Centro per l'arte contemporanea RiElaborando (via Oberdan 30, Arezzo) si inaugura la mostra di Giuliano Censini, “Memorie riflesse” (dipinti e gioielli), a cura di Daniela Meli. L'esposizione, ad ingresso libero, resterà aperta fino al 15 maggio 2010, secondo i seguenti orari: dal martedì al venerdì dalle 17.00 alle 19.45; il sabato dalle 16.30 alle 19.45 (compreso 1 maggio); la prima domenica del mese dalle 15.30 alle 19.45; chiuso lunedì.

A partire dagli anni Settanta, Giuliano Censini ha intrapreso un percorso di ricerca espressiva che, superata l'iniziale fase figurativa, si è poi orientato decisamente verso il versante informale materico-gestuale, con infiltrazioni provenienti dall'ambito del graffitismo.

Nel suo linguaggio creativo attuale, infatti, si annidano contaminazioni linguistiche di diversa derivazione, risolte e fuse, però, in una sintesi originale, secondo uno schema compositivo riconoscibile, potentemente espressivo. Spesso, infatti, Censini, all'interno dello spazio della tela, definisce e delimita una larga zona centrale dove addensa e stratifica la maggiore parte della materia utilizzata (di origine diversa, come carta, per esempio) e gli impasti di colore (olio, catrame, foglia d'oro e così via), circoscrivendo, così, il nucleo del dipinto, dove si concentrano dinamiche complesse e fortemente contrastanti, a differenza del resto della superficie di contorno, che presenta tonalità e tratti più distesi e sfumati. A questa impaginazione si sovrappone un'altra struttura connotante, ugualmente ricorrente, di tipo cromatico, che prevede un'area di colore scuro che dal limite superiore del quadro si allunga verso il basso degradando d'intensità, finendo per sfociare in una vasta zona chiara, nella parte sottostante.

Questo trascolorare contiene una precisa allusione alla comune condizione dell'essere umano, costretto a vivere in una dimensione in continua ed inarrestabile trasformazione. Censini, pertanto, ricorrendo a tonalità oscure e profonde, rende visibile il fenomeno di ordine interiore della persistenza della memoria del passato, del ricordo delle esperienze di vita compiute, di eventi non più cancellabili o modificabili. E, allo stesso tempo, con l'inserimento del bianco, indica il distacco dal passato che avviene incessantemente, compenetrando e attraversando l'attimo presente, restituendoci il senso di transitorietà e fugacità proprio del momento, in cui si annida anche l'incognita e il mistero del futuro insondabile.
Di conseguenza, Censini proietta e colloca nel cuore del dipinto, tra il fluire cromatico appena descritto, uno spaccato pulsante del proprio vissuto, manifestando la sua piena adesione alla vita e testimoniando il suo esserci.

Il bisogno di esternare e l'irrefrenabile esigenza di comunicare e condividere che stanno alla base del suo impulso creativo, si traducono, quindi, in forme frastagliate, equilibri instabili, motivi incompiuti, elementi sospesi, che rifletto bene lo splendore ed il travaglio del passaggio su questa terra. Secondo quest'ottica, sono da considerare pure i gioielli realizzati da Censini, specchio, inoltre, della lunga esperienza professionale da lui maturata come docente di Progettazione metalli (oreficeria) presso l'Istituto d'Arte di Arezzo.

Inaugurazione 24 aprile ore 18

Rielaborando
via Guglielmo Oberdan, 30 - Arezzo
Orari: dal martedì al venerdì dalle 17.00 alle 19.45; il sabato dalle 16.30 alle 19.45 (compreso 1 maggio); la prima domenica del mese dalle 15.30 alle 19.45; chiuso lunedì.

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