Il concetto di 'falso quadrato', che da' il titolo alla personale dell'artista, esprime la sensazione di straniamento percepita durante il risveglio, prima che le immagini si definiscano perfettamente. In mostra una una grande istallazione e una serie di opere su carta.
Lo Studio d’arte Cannaviello ospita la prima personale di Ettore Tripodi (Milano, 1985) intitolata Il Falso Quadrato. Il concetto di “falso quadrato” esprime la sensazione di straniamento percepita durante il risveglio, prima che le immagini si definiscano perfettamente.
Nella prima sala è esposta una serie di opere su carta, in cui i soggetti sono rappresentati secondo un meccanismo di contraddizione dei canoni classici che mette alla prova la nostra percezione visiva. Gli ambienti, le figure e gli oggetti in essi contenuti, fanno riferimento a diverse prospettive che alterano l’impostazione regolare dell’immagine. La paradossalità di alcune situazioni aumenta questo effetto surreale esercitato dalla costruzione arbitraria dello spazio.
Nella seconda sala è presente, invece, una grande istallazione che traduce tridimensionalmente i concetti espressi dai disegni. L’interno di una stanza è realizzato in modo che ogni elemento abbia una fuga prospettica differente. Il perimetro della parete immaginaria che separa lo spettatore dall’istallazione è un autentico falso quadrato.
La percezione della struttura e degli oggetti posti all’interno è ambigua, poiché l’occhio, seguendo le varie deformazioni, fatica ad orientarsi. L’interno, inizialmente interpretato come un rettangolo, si rivela un trapezio irregolare; il tavolo, la sedia e la tovaglia in caduta verso il pavimento accentuano questa realtà falsata.
Catalogo in galleria con testo critico di Vincenzo Latronico.
Inaugurazione 29 aprile 2010, ore 18
Studio Cannaviello
Via Stoppani 15, Milano
orario: martedi al sabato, dalle 10.30 alle 19.30
ingresso libero