Disegni a pedali. Opere in dialogo con gli scritti di Gianni Rodari. Opere che non sono illustrazioni di storie, filastrocche o poesie, non sono ''didascalie disegnate'' dei testi di Rodari, ma sono il frutto di un dialogo stimolante con lo scrittore, con il suo pensiero e il suo mondo espressivo. Nell'ambito della Settimana della lettura.
In dialogo con gli scritti di Gianni Rodari
Un titolo "rodariano", un’idea per legare cose che normalmente non stanno assieme, proprio come succede nel suo "binomio fantastico", che contemporaneamente suggerisce un senso di invenzione surreale e, con l’indicazione del "disegno", valorizza la scelta di una tecnica leggera e dell’utilizzo della carta, supporto che è per diversi aspetti, sia delicato che forte.
Si sa che non esistono "disegni a pedali". Si sa che ci sono invece delle "macchine" che non hanno un "motore" proprio e che, se vuoi farle funzionare, devi essere tu ad azionarne i pedali, appunto. Come, ad esempio, la bicicletta, che se non pedali non solo non ti muovi, ma rischi anche di cadere a terra per mancanza di quel tipico essenziale e dinamico equilibrio in movimento. Quindi "a pedali" ti metti in moto grazie alla tua azione. Puoi scegliere una comoda e sempre relativa velocità, ideale per poter osservare le cose che incontri e, da non sottovalutare, con grande libertà di spostarsi a piacere e un bassissimo livello di inquinamento acustico, particolarmente adatto per ascoltare la "musica delle cose".
La mostra è composta da 20 opere, che non sono illustrazioni di storie, filastrocche o poesie specifiche, non sono "didascalie disegnate" dei testi di Gianni Rodari, ma piuttosto sono il frutto di un dialogo stimolante con questo scrittore, con il suo pensiero, il suo mondo espressivo e la sua opera letteraria, così ancora pieni di vitalità e spunti.
Per mettere giù le prime bozze ed immaginare un percorso di segni, sono, ovviamente, partito da alcuni testi. Ho così ripreso in mano certi suoi libri e ho seguito i suggerimenti ed indicazione dei colleghi di LEGGERE PER LEGGERE.
Successivamente, però, ho fatto "di testa mia".
Scriveva Gianni Rodari nell’epilogo della sua fiaba "C’era due volte il barone Lamberto":
"...Il Lago d’Orta, nel quale sorge l’isola di San Giulio e del barone Lamberto, è diverso da tutti gli altri laghi piemontesi e lombardi. E’ UN LAGO CHE FA DI TESTA SUA. Un originale che, invece di mandare le sue acque a sud, come fanno disciplinatamente il Lago Maggiore, il lago di Como e il lago di Garda, le manda a nord, come se le volesse regalare al Monte Rosa, anziché al mare Adriatico."
Alludeva alla necessità di "..pensare con la propria testa", imparare ad osservare le cose e guardarle dal proprio punto di vista, rispettare quello degli altri, cercare il dialogo per favorire lo scambio di idee e l’approfondimento delle riflessioni.
Quindi, per quel che riguarda la realizzazione delle opere, ho cercato, rodarianamente, di arrivare al "punto in cui la logica compositiva cessa di essere qualcosa come una grammatica per trasformarsi in una logica dell'immaginazione, che crea da sé le proprie leggi."
Nell'ambito della SETTIMANA DELLA LETTURA
promossa e organizzata dall'Associazione LA SCUOLA DEL FARE
e realizzata in collaborazione con il coordinamento LEGGERE PER LEGGERE
a Castelfranco Veneto dal 4 al 16 maggio 2010
Programma completo:
http://www.lascuoladelfare.it/novita.htm
Comune di Castelfranco Veneto (TV) - Assessorato alla Cultura
Biblioteca Comunale
Biblioteca Ragazzi
Associazione La Scuola Del Fare
Leggere per Leggere
Inaugurazione martedì 4 maggio 2010 ore 17,30
visite guidate con l'artista domenica 9 maggio 2010 ore 11,00 e ore 15,15
Galleria Teatro Accademico
via Garibaldi, 6 Castelfranco Veneto (TV)
Orario: pomeriggi 16.00 - 19.00 e domeniche 09.00 - 12.00 / 15.00 - 19.00