Nous voulons. L'artista presenta nove grandi tele recanti i ritratti di altrettanti personaggi, tutti amici di suo padre e tutti testimoni di quel periodo di contestazione armata, fermatosi ai margini della guerra civile, passato alla storia con l'espressione "anni di piombo".
Nous voulons in francese significa ”Noi vogliamo”. Alessandro Scarabello ricorre ad
un'espressione volutamente semplice, diretta, antica ed estremamente attuale, come se fosse un
canto alla volontà determinata, quasi un motto araldico, parole che trovano una forza speciale nel
fatto che il francese è la lingua delle rivoluzioni: e il malcontento è di tutte le epoche storiche.
Alessandro Scarabello, che già in cicli precedenti aveva adottato il ritratto come formula per
affermare visioni sociali ed etiche mescolando con sapienza il vissuto personale e le categorie
sociologiche, presenta nove grandi tele recanti i ritratti di altrettanti personaggi, tutti amici di suo
padre e tutti testimoni di quel periodo di contestazione armata, fermatosi ai margini della guerra
civile, passato alla storia con l'espressione "anni di piombo". Nove coetanei, dunque, ognuno dei
quali ha vissuto secondo le proprie idee un periodo di grande cambiamento, compiendo scelte che ne
hanno assecondato o modificato il percorso di vita. Un'esperienza comune a tanti giovani che
popolavano le università, le fabbriche, i quartieri popolari e non, giovani che anche attraverso quella
esperienza hanno stabilito la loro personale scala di valori e si sono costruiti la loro definitiva
identità. Giovani che prima del trauma di quegli anni violenti, che a molti ha lasciato il senso di un
colpevole strabismo militante, avevano seguito percorsi formativi in cui il francese rappresentava la
lingua di ingresso in Europa, come oggi per i giovani è l’inglese, l'idioma cui associare naturalmente i
concetti di libertà e futuro e cui consegnare l'affermarsi delle proprie volizioni, cioè la volontà come
puro atto, come espressione di una facoltà spirituale.
Attraverso il suo caratteristico linguaggio pittorico-espressivo, che ancora una volta si manifesta
mediante l'alternanza di campiture piatte e di pennellate colte grazie al contemporaneo ricorso
all'olio e all'acrilico, Alessandro Scarabello scava nelle pieghe dei volti, manipola le espressioni,
stabilisce la direzione e il grado di fierezza dello sguardo, tutto per evidenziare il percorso di risalita
che ha condotto queste nove persone alla loro attuale identità. Proprio per enfatizzare il più possibile
il loro grado di adattabilità alla società contemporanea, quasi per misurare lo sforzo che li ha
condotti all'oggi, Scarabello ha chiesto ai personaggi ritratti di esprimere, con la massima libertà di
pensiero e con il medium ritenuto più appropriato, una riflessione sulla loro visione del mondo. Ne è
emersa una piccola collezione di testimonianze (testi, immagini, fotografie, tracce audio e video) che
Scarabello ha raccolto in una fanzine a corredo della mostra e da cui ha tratto, nel rispetto delle
suggestioni offerte da ognuno, un verbo che affianca ciascun dipinto. Sono statuizioni a
complemento del Nuos voulons, tanti singoli Je veux per consentire una lettura più profonda ma
soprattutto per contribuire a comprendere meglio una generazione che, come tutte le precedenti e le
successive, ha fatto la storia, piccola o grande che sia.
Immagine: Ricordare, acrilico e olio su tela, 2010, cm 98,5x110, courtesy The Gallery Apart
Inaugurazione 3 maggio 2010 - ore 18,30
The Gallery Apart
via di Monserrato, 40 - Roma
mar/sab ore 16-20 e su appuntamento
ingresso libero