Terzo appuntamento di un ciclo di esposizioni con percorsi tematici o monografici sul design. Questa esposizione di sedute, provenienti in gran parte dalla Collezione storica del design italiano della Triennale di Milano e in parte da nuove acquisizioni, ci racconta non solo dell'evoluzione formale e del gusto estetico della società italiana in questo secolo, ma soprattutto intende accompagnare il visitatore attraverso i costumi e i modelli sociali che hanno disegnato il nostro modo di vivere e, per così dire, la "forma" del nostro tempo.
Terzo appuntamento di un ciclo di esposizioni con percorsi
tematici o monografici sul design.
Questa esposizione di sedute, provenienti in gran parte dalla Collezione
storica del design italiano della Triennale di Milano e in parte da nuove
acquisizioni, ci racconta non solo dell'evoluzione formale e del gusto estetico
della società italiana in questo secolo, ma soprattutto intende accompagnare il
visitatore attraverso i costumi e i modelli sociali che hanno disegnato il nostro
modo di vivere e, per così dire, la "forma" del nostro tempo.
Quando diciamo sedia, seggiolina, sedia d'ufficio, seduta, sgabello,
poltroncina, trono, panca, poltrona, divano, non intendiamo descrivere
semplicemente un tipo di seduta, in realtà nel nostro inconscio viene a
costruirsi un'immagine più complessa che associa la forma di questi modelli a
diversi modi di sedersi, che non sono solo quelli corrispondenti alle dimensioni
della seduta o delle sue imbottiture. L'esperienza ci insegna che i modi
possono essere tanti quanti sono gli oggetti predisposti a questo uso, a
seconda, sia delle sue caratteristiche formali, sia ancor più, del contesto
storico e sociale in cui essi nascono, oppure si diffondono.
In tal senso il design della "sedia" in Italia ha senza dubbio fatto scuola nel
mondo per la ricerca di nuovi tipi e "controtipi " di quell'archetipo che Le
Corbusier aveva definito negli anni Trenta la "macchina per sedersi".
La mostra, articolata in diverse sezioni, presenta una serie di sedute dagli anni
'40 ad oggi frutto della ricerca estetico-progettuale dei più grandi designer del
panorama italiano e internazionale.
Curata da Giampiero Bosoni, l'allestimento dell'esposizione è stato affidato
allo scenografo Giancarlo Basili - che ha lavorato per registi come Gianni
Amelio (Così ridevano), Gabriele Salvatores (Nirvana), Nanni Moretti
(Palombella Rossa) e Daniele Lucchetti (Piccoli maestri) - con l'intento di far
rivivere le sedute dentro una sorta di simulazione ambientale e gestuale
sottraendole ad una visione puramente "archeologica" o "culturale".
Ufficio Stampa
Triennale di Milano
Tel. 0272.434.240/41
Fax 0272.434.239
Apertura al pubblico: 24 maggio - 30 luglio 2000
Luogo: Triennale di Milano, 6 viale Alemagna, 20121 Milano
Orario: 10 - 20 continuato, chiuso il lunedì
Informazioni al pubblico: Tel. 027.243.41 (centralino) / 028.052.263
(biglietteria)
Biglietto d'ingresso: 10.000/ 7.000/ 5.000