Serafhaus e' il personale atelier volante di Luigi Serafini. E' un luogo mentale, momentaneamente in transito tra gli spazi di via di Montoro, il golfo di Trieste e le abitazioni dell'autore. Una popolazione di mondi e creature fantastiche scovate negli anni dalla sua incessante ricerca artistica.
A cura di Umberto Zampini
LipanjePuntin artecontemporanea – Roma ha il piacere di presentare Serafhaus, una mostra personale di Luigi Serafini (1949, Roma), a cura di Umberto Zampini.
Serafhaus è il personale atelier volante di Luigi Serafini. È un luogo mentale, momentaneamente in transito tra gli spazi di via di Montoro, il golfo di Trieste e le abitazioni dell'autore. Una popolazione di mondi e creature fantastiche scovate negli anni dalla sua incessante ricerca artistica. Dal Codex Serafinianus alle più recenti illustrazioni delle Storie naturali di Jules Renard attraverso quadri, installazioni, disegni, oggetti e fotografie sarà possibile indagare il diario del suo viaggio. Il mondo in cui viviamo viene esaminato, setacciato, smontato alambiccato sino ad ottenerne il distillato. Un’esperienza, questa, che ha segnato fin dai primi anni d’infanzia la sua formazione e con essa il suo incontro con l’arte, da intendersi qui come unico modo di guardarsi attorno e vedere veramente: l'arte come unico dispositivo in grado di far sì che il mondo stesso si schiuda a noi attraverso gli occhi dell’artista.
Quella di Serafini non è semplicemente una parata di mondi alieni e fantasiose specie animali e vegetali, la sua è una cosmogonia che punta a neutralizzare l’elemento potenzialmente minaccioso presente nella natura, attraverso la sua esaltazione. La natura, luogo triste e crudele, covo di morte e sopraffazione, in Serafini diventa letteraria e fiabesca come nei codici miniati medievali, e quindi malinconica, perfino sensuale, superumana o forse semplicemente supernaturale.
Luigi Serafini, dopo gli studi in Architettura presso il Politecnico di Milano inizia a occuparsi di design, collaborando ed esponendo con il Gruppo Memphis, guidato dall'architetto Ettore Sottsass. Lavora per la televisione e per il cinema insieme a Federico Fellini (La Voce della Luna), realizza scenografie, luci e costumi per il Teatro alla Scala.
Dopo il noto Codex Seraphinianus edito da Franco Maria Ricci nel 1981 e ripubblicato nel 2006 da Rizzoli, Serafini pubblica nel 1983 Pulcinellopedia, edito da Longanesi. Ha pubblicato storie e racconti per Bompiani, Archinto, Fandango e per molte riviste. Nel 2007 il Pac ha reso omaggio all’universo serafiniano presentando per la prima volta al pubblico le cento tavole originali del Codex.
Roland Barthes, Italo Calvino, Federico Fellini, Leonardo Sciascia, Giorgio Manganelli, Giorgio Soavi, Federico Zeri, Achille Bonito Oliva, Douglas Hofstadter, Philippe Decoufflé e Vittorio Sgarbi si sono confrontati con l’opera di Serafini. Calvino ne descrisse i meccanismi e le figure retoriche: '…come l’Ovidio delle Metamorfosi, Serafini crede nella contiguità e permeabilità d’ogni territorio dell’esistere: l’anatomico e il meccanico si scambiano le loro morfologie, l’umano e il vegetale si completano… il selvaggio e il metropolitano, lo scritto e il vivente.'
Inaugurazione Giovedì 6 maggio 2010, dalle 18
LipanjePuntin artecontemporanea
Via di Montoro 10 - Roma
Orario di galleria: da martedì a sabato 14-20 o su appuntamento
ingresso libero