dust&scratches pictures and scenes
Kuert presenta una mostra fotografica sul tema della donna. Il videoartista svizzero ha annullato il 'minimalismo linguistico' tipico della video arte degli anni Settanta, tutto in bianco e nero, per giungere invece a una sorta di 'barocchismo pittorico' fatto di forti accensioni di colore, accentuate dagli interventi sulle immagini dei mezzi del computer.
Venerdì 7 maggio alle ore 19 inaugura a Torino negli spazi espositivi della Galleria Allegretti Contemporanea la mostra
fotografica di Beat Kuert, noto videoartista svizzero che, con il suo lavoro d’artificio e memorizzazione video dell’evento
osservato, ha annullato il “minimalismo linguistico” tipico della video arte degli anni Settanta, tutto in bianco e nero, per
giungere invece a una sorta di “barocchismo pittorico” fatto di forti accensioni di colore, accentuate dagli interventi sulle
immagini dei mezzi del computer.
“...Le immagini di Kuert nascono dalle performance prodotte dal collettivo sperimentale dust&scratches – una sorta di
body art – rispetto alle quali esse perdono tutta la fisicità e il realismo della diretta esibizione per acquisire invece una
valenza che rileva tutta l’”artificialità” della pittura e della scultura. Con un procedimento comune a tutta l’arte figurativa,
il lavoro di Kuert diviene testimone di una più significativa “intelligenza della realtà...”. (Enzo di Martino).
Beat Kuert ha fatto della vertigine una metafora dell'impotenza nel saper penetrare la natura femminile, sfuggente e
misteriosa.
Con la mostra VERTIGO egli gioca con la realtà e l’apparenza attraverso la fotografia e il video e trasforma le immagini
figurative in astratte in particolare attraverso la ripetizione e la sovrapposizione.
L'artista ha sperimentato l’uso di immagini esistenti, degli stills tratti dalle sue performance artistiche, come base delle
sue opere per trasferire le caratteristiche di un medium all’altro e per l’immissione di generi diversi su uno stesso piano.
Kuert pone ordine e caos agli estremi e opposti lati di una dimensione rivelatrice della potenza evocativa che solo il
dinamismo emozionale delle sue opere sa suscitare.
Un moto vertiginoso assale chiunque si trovi ad essere spettatore e testimone della realizzazione astratta di un piano
inclinato sul quale i significati scivolano e si rovesciano. L'urto emotivo che ne deriva funge da orizzonte, dove la
vertigine diventa l'unica disciplina possibile, una sublime incontrollata condizione che accompagna lo sguardo alla
scoperta del tratto di Beat Kuert.
Una mostra intensa dominata di colori accesi, che evidenziano l'angoscia e l'amore per ciò che l'artista ama, la donna.
VERTIGO apre delle vere e proprie feritoie attraverso le quali sbirciare nell'animo profondo, violento e sublime di un
Maestro della "materia cromatica" del nostro tempo.
Beat Kuert nasce a Zurigo nel 1946 e vive e lavora ad Arzo (Ticino).
Nel 1966 realizza i suoi primi film sperimentali e nel 1968 è regista per la Turnus Film di Zurigo. Nel 1971, dopo un
soggiorno in America Latina, realizza il suo primo documentario e l’anno successivo collabora alle rubriche culturali della
Televisione della Svizzera tedesca. A partire dal 1996 realizza programmi televisivi dedicati a famosi architetti quali Jean
Nouvel, Mario Botta, Herzog & de Meuron.
Nel 2005 Kuert, la cui ricerca è incentrata sulle possibili manipolazioni e sperimentazioni sulle immagini, fonda il gruppo
dust&scratches attivo nel campo della video arte, delle performances e della musica.
Tra le sue opere sperimentali vi sono “Die Zeit ist böse” (1981), “Pi-errotische Beziehungen” (1982), “Il grande
inquisitore” (1991) e “Am Ende der Zeit” (1998); mentre i suoi film di finzione più importanti sono “Schilten” (1979),
“Martha Dubronski” (1984/85), “Deshima” (1986) e “L’assassina” (1990).
Catalogo online http://www.allegretticontemporanea.it
Inaugurazione venerdì 7 Maggio 2010, ore 19
Galleria Allegretti Contemporanea
Via san Francesco D'Assisi 14, Torino
Orari: da martedì a sabato 15-19
Ingresso libero