Hikikomori. L'artista strizza l'occhio agli eventi sociali utilizzandoli a pretesto come ricerca segnica da trasferire sulla tela.
Nelle sale di Torre Bruciata saranno esposte le opere di Mauro Di Giuseppe. La mostra Hikikomori sarà inaugurata alle ore 18.00 e resterà aperta fino al 15 maggio, dalle 17.30 alle 20.30.
letteralmente «stare in disparte, isolarsi» è un termine giapponese che sta ad indicare
un fenomeno comportamentale riguardante gli adolescenti e i giovani postadolescenti
in cui si rigetta la vita pubblica e si evita qualsiasi coinvolgimento
sociale.Si tende quindi ad isolarsi chiudendosi nelle proprie case e interrompendo ogni
genere di rapporto con gli altri, fuori dalle mura domestiche. L'hikikomori diventa
schiavo della propria vita sedentaria, gioca con videogiochi e guarda la televisione
durante tutto il proprio tempo libero.L'unicomezzo di comunicazione che usa è
internet,con cui si crea un vero e proprio mondo tutto suo, con amici conosciuti
online.
Trattandosi di una se-clusione dal contesto sociale quindi autoisolamento.Hikikomori è
la forma sostantiva di due verbi:HIKU, indietreggiare, e KOMORU, isolarsi, nascondersi;
in giappone, e ormai nelle altre lingue, hikikomori indica sia il fenomeno che il
soggetto colpito da tale fenomeno.
Una provocazione quindi…questo è il senso dei lavori di Mauro Di Giuseppe. Nella
fase iniziale strizzano l'occhio agli eventi sociali utilizzandoli a pretesto come ricerca
segnica da trasferire sulla tela.
A tal proposito ne sono un chiaro esempio Hikikomori, Ground Zero, Senza
Titolo, Bagdad (Green Zone). Una provocazione non fine a se stessa ma anche rivolta
all’arte contemporanea che in molti casi oggi comunica solo in alcuni ambiti
esclusivamente commerciali, diventando un semplice esercizo di stile.
Inaugurazione 7 maggio ore 18
Torre Bruciata
Via dell'Antica Cattedrale - Teramo
Orario: 17.30-20.30
Ingresso libero