Palazzo comunale
Casole d'Elsa (SI)
piazza Lucchetti, 1
0577 949711
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Maddalena Zuddas
dal 7/5/2010 al 20/5/2010
tutti i giorni 8-20
335 7010657

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7/5/2010

Maddalena Zuddas

Palazzo comunale, Casole d'Elsa (SI)

Volario fantastico. Sono gli angeli di Giotto e Chagall che rivendicano, a loro modo, una parentela piu' o meno diretta con gli uccelli fantastici dipinti dall'artista.


comunicato stampa

Nell’ambito della Rassegna “Mostre a Palazzo”, sabato 8 maggio alle ore 18.00, presso il Palazzo Comunale di Casole d’Elsa (Si), si inaugura la mostra personale di Maddalena Zuddas dal titolo “Volario fantastico”. Per questa mostra Maddalena Zuddas ha voluto appositamente coniare un neologismo: “volario”, parola che potrà entrare a far parte della terminologia linguistica con il significato di “bestiario ornitologico”. Ma si tratta di un bestiario fantastico: uccelli meravigliosi e incredibili che non hanno eguali in natura.

Viene spontaneo domandarsi il motivo per cui l’artista si sia cimentata a produrre queste pagine di un ideale trattato ornitologico che raffigurano volatili immaginari. La ragione risiede nel fatto che l’uccello è in generale per l’uomo l’ottativo di un futuro impossibile, una vaga promessa di trascendenza, un’aspirazione al cielo. Il cuore dell’uomo che lo abbatte con una fucilata è roso dal furore cieco di chi, lambito dalla bellezza, incapace di possederla, uccide con violenza ciò che non può avere. Gli uccelli che solcano il cielo sembrano depositari di una grande lezione: la leggerezza è un talento che non si può imitare; la gravità, lo stramazzare al suolo, è una condanna che non ha risparmiato gli stessi angeli. “Fratello dell’angelo”, secondo Marie-Madeleine Davy, “senza saperlo, l’uccello getta ponti celesti, stabilisce relazioni tra il tempo e l’eternità e abolisce le antinomie”: è metafora vivente della levità.

Con il suo anomalo bird-watching Maddalena Zuddas non classifica specie, non scopre rarità, non studia piumaggi: inventa. Il suo lavoro esprime l’anelito di risalire alle origini del creato: “secondo Aristofane”, ci ricorda Marie-Madeleine Davy, “gli uccelli sono anteriori agli dei. Eros, emerso dall’uovo delle origini, si unì al Caos alato nell’oscurità tenebrosa. Da quell’incontro amoroso nacquero gli dei. Il volo precedeva quindi il passo”, ovvero la comparsa del genere umano. Da questa distanza cronologica deriva la lontananza tra la terra e il cielo, simboleggiati dall’uomo e dall’uccello: l’uomo che aspira a volare; l’uccello che vive leggero nel suo spazio aereo. Gravità e levità.

Se da un punto di vista iconografico potrebbero aver ispirato l’artista le “Sentinelle della pittura”, austeri esseri alati che Concetto Pozzati dipinse negli anni ’90, sono gli angeli di Giotto e Chagall che rivendicano, a loro modo, una parentela più o meno diretta, più o meno evidente, con gli uccelli di Maddalena Zuddas. Come gli angeli, gli uccelli dell’artista fanno presente la loro provenienza da un altro mondo. Sono transfughi di quello che Massimo Cacciari, in riguardo però agli angeli, chiamerebbe “il-Paese-del-non-dove”. Un luogo irreale, fantastico, come fantastici sono gli uccelli del “volario” di Maddalena Zuddas, talvolta più simili a volatili del giurassico che a creature dei nostri tempi.

Quanto alla tecnica pittorica, Maddalena Zuddas continua imperterrita a lavorare con le sue amate “terre”, come aveva fatto per realizzare il ciclo delle architetture e dei paesaggi industriali esposto a Casole d’Elsa nel 2008. Pur con le limitazioni derivanti da una gamma cromatica ristretta, diretta conseguenza della scelta di utilizzare esclusivamente le terre raccolte e setacciate con le proprie mani in Toscana e in Sardegna, lavorando sapientemente con il pennello riesce tuttavia ad ottenere molteplici effetti coloristici e variegate sfumature. Le campiture di colore rimangono volutamente piatte e rigorosamente bilanciate, suddivise tra loro da tratti neri tracciati con polvere di carbone. L’artista, deliberatamente, persiste così nel rinunciare quasi del tutto alla profondità e risolve ogni moto plastico in superficie.

Inaugurazione: sabato 8 maggio 2010 ore 18.00

Palazzo comunale
piazza Lucchetti, 1 - Casole d'Elsa (SI)
Orario: tutti i giorni dalle 8.00 alle 20.00
Ingresso libero

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