Centro di Cultura Contemporanea Strozzina - CCCS
Firenze
piazza Strozzi
055 2776461 FAX 055 2646560
WEB
As soon as possible
dal 12/5/2010 al 17/7/2010
mart-dom 10-20, giov 10-23. Lunedi' chiuso
055 2645155

Segnalato da

Lavinia Rinaldi




 
calendario eventi  :: 




12/5/2010

As soon as possible

Centro di Cultura Contemporanea Strozzina - CCCS, Firenze

L'esposizione, nata da un progetto del CCCS, diretto da Franziska Nori, affronta la tematica del tempo all'interno della cosiddetta 'high speed society' - il modello di vita caratterizzato dalla rapidita' di comunicazione e produzione dettata dalle possibilita' delle nuove tecnologie - attraverso il lavoro di 10 artisti: Tamy Ben-Tor, Marnix de Nijs, Mark Formanek, Marzia Migliora, Julius Popp, Reynold Reynolds, Jens Risch, Michael Sailstorfer, Arcangelo Sassolino, Fiete Stolte.


comunicato stampa

A Firenze, dal 14 maggio al 18 luglio 2010, al CCCS - Centro di Cultura Contemporanea Strozzina - Fondazione Palazzo Strozzi è in programma la mostra AS SOON AS POSSIBLE. L’accelerazione nella società contemporanea.

L’esposizione, nata da un progetto del CCCS, diretto da Franziska Nori, affronterà la tematica del tempo all’interno della cosiddetta “high speed society”, il modello di vita caratterizzato dalla rapidità di comunicazione e produzione dettata dalle possibilità delle nuove tecnologie, attraverso il lavoro di 10 artisti internazionali: Tamy Ben-Tor, Marnix de Nijs, Mark Formanek, Marzia Migliora, Julius Popp, Reynold Reynolds, Jens Risch, Michael Sailstorfer, Arcangelo Sassolino, Fiete Stolte.

Il tempo è il paradigma di riferimento della società contemporanea, il cui ritmo vitale è scandito dalla pretesa di una costante crescita di produttività e da orari di lavoro sempre più lunghi. L’ambizione di rendere ogni cosa più efficiente e una continua iper-attività influenzano tutti i settori della vita e non si fermano nemmeno davanti alla sfera privata, sviluppando fenomeni come lo speed dating (per la sfera emotiva), il power nap (per la rigenerazione fisica), il quality time (da dedicare alla famiglia) o il fast food (come forma di nutrizione).

La volontà di controllare e ottimizzare ogni attività della propria vita si scontra con la sensazione di una ricorrente mancanza di tempo, il quale diviene quindi bene primario di ciascuno. Una iper-velocità dettata dagli sviluppi della tecnologia, che ha portato alla straordinaria mobilità delle persone a livello globale, all’ininterrotto flusso di comunicazione, al concetto di un’economia globalizzata e in perenne espansione, all’idea di una produttività sempre in crescita. Da qualche decennio a questa parte si sta tuttavia arrivando quasi al limite di questa crescita accelerata, come si può vedere dal progressivo collasso degli ecosistemi naturali per la mancanza dei necessari tempi di rigenerazione e, per quanto riguarda l’uomo, dall’ansia e dalla depressione che rivelano il disagio di chi vive al limite delle proprie possibilità in un mondo così accelerato.

Quello che caratterizza la società di oggi è ciò che il filosofo Paul Virilio definisce come “dromocrazia”, una dittatura della velocità governata dal principio per cui “se il tempo è denaro, la velocità è potere”, evidenziando tuttavia il paradossale effetto di reale immobilità che alla fine l’uomo subisce, sommerso da nuovi e sempre più veloci mezzi tecnici, arrivando a una sclerosi culturale e di idee.

Sistematizzando posizioni di questo tipo, il sociologo tedesco Hartmut Rosa parla di “accelerazione sociale” come fenomeno tipico del mondo occidentale, in cui la velocizzazione tecnica ha prodotto la sempre maggiore rapidità in ogni fenomeno della vita sociale. La vita privata, il lavoro, ma anche le relazioni sociali o amorose sono classificate sulla base della loro connotazione temporale e non più sulla base della loro effettiva qualità.

Ciò che emerge è il costante stato di pressione e ansia che questa condizione comporta. Insicurezza e relativismo sono i pericoli evidenziati dal filosofo Zygmunt Bauman, che ha coniato il termine ‘modernità liquida’ per indicare come ogni certezza o verità del mondo sono destinate a cadere sotto i colpi della velocità corrosiva di una società consumistica che mira solo al godimento momentaneo.

Le opere degli artisti selezionati sono espressioni sintomatiche di questa condizione del mondo presente. Ciascuno di essi è stato scelto secondo la propria diversa modalità di affrontare le tematiche del tempo, della velocità, dell’accelerazione o di una controreazione a tutto ciò. La mostra creerà un percorso capace di coinvolgere gli spettatori in esperienze spazio-temporali che metteranno in evidenza le contraddizioni della nostra società ‘iper-veloce’.

Arcangelo Sassolino (Italia, 1967) interpreta la tensione dell’accelerazione moderna tramite la creazione di Dilatazione pneumatica di una forza viva, un ambiente trasparente chiuso che crea una realtà a sé stante, in cui un contenitore di vetro viene progressivamente riempito di gas fino a giungere a un’improvvisa esplosione.

Tamy Ben-Tor (Israele, 1975) propone il video Normal nel quale una donna, in preda alle nevrosi e alle ansie della vita moderna, interpreta un frenetico monologo che rende partecipe il pubblico della sua corrispondenza mail, dei suoi obblighi lavorativi e del suo fitto calendario di attività.

Allo stesso modo, Fiete Stolte (Germania, 1979) pone se stesso al centro di un progetto che mette in luce il contrasto tra tempo vissuto e tempo reale: egli “ruba” tre ore a ogni giorno della settimana, ricavando così un ottavo giorno e sperimentando la compressione del tempo e lo straniamento dell’uomo in costante lotta contro l’accelerazione del mondo.

Le opere di Michael Sailstorfer (Germania, 1979) si focalizzano sulla logica intrinseca di materiali e oggetti nella loro azione in spazio e tempo reali. Zeit ist keine Autobahn mostra un pneumatico che ruota ad alta velocità su un muro non spostandosi ma consumandosi sul posto, diventando così metafora del rapido deperimento delle cose in una paradossale “accelerazione immobile”.

Lo scultore Jens Risch (Germania, 1973) arriva a dare una fisicità al tempo. Egli realizza sculture composte da un’infinita di nodi su fili di seta lunghi fino a un chilometro inventariando metodicamente il processo del suo lavoro nella durata degli anni.

Marnix de Nijs (Olanda, 1970) presenta l’installazione interattiva Accelerator in cui ogni visitatore sarà chiamato a mettere a confronto la reattività fisica del proprio corpo di fronte all’accelerata visione di immagini di una grande metropoli contemporanea.

La video-installazione Secret Life di Reynold Reynolds (USA, 1966) ritrae, invece, la condizione di una donna intrappolata nel proprio appartamento, dove lo scorrere del tempo diventa un’esperienza fisica e psicologica in cui tempo naturale e umano divergono profondamente, creando un mondo a metà tra realtà e immaginazione.

Con l’opera Bit.fall, Julius Popp (Germania, 1973) dà forma all’incessante inondazione di contenuti provenienti dai media: parole chiave prese da internet appariranno sotto forma di gocce d’acqua visibili, solo per un attimo, in una spettacolare cascata.

Marzia Migliora (Italia, 1972) cita invece un eroe della velocità e dei media come Marco Pantani. L’artista presenta un tappeto con le sembianze di una strada su cui la frase Vado così forte in salita per abbreviare la mia agonia è sintomatica dell’ansia da prestazione e della tragicità di questa figura.

Mark Formanek (Germania, 1967), con la collaborazione di Datenstrudel, propone Standard Time, un orologio dall’aspetto digitale ma con un “circuito umano” di settanta operai che spostano e montano continuamente minuti e ore secondo un’ironica corsa contro il tempo stesso.

Accompagna l’esposizione un catalogo bilingue (italiano-inglese; ediz. Alias – Mandragora) che presenterà un approfondimento sui temi della mostra con testi di Hartmut Rosa (docente di Sociologia all'Università di Iena) sulla nozione di accelerazione sociale e sul tempo come risorsa primaria, Andrea Ferrara (professore di Cosmologia alla Scuola Normale Superiore di Pisa) sul tempo e la sua relatività nel contesto dell’astrofisica, Alessandro Ludovico (critico e direttore della rivista Neural, dedicata alla cultura digitale) sul concetto di tempo e di accelerazione in una società sempre più virtuale e tecnologizzata, Zygmunt Bauman (sociologo, filosofo e professore emerito dell'Università di Leeds) sul concetto di vita e modernità liquida, e Sandra Bonfiglioli (docente al Dipartimento di Architettura e Pianificazione del Politecnico di Milano) sulla nascita di progetti urbanistici legati alle strutture temporali delle città.

Uff. Stampa
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Lavinia Rinaldi
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Immagine: Michael Sailstorfer, Zeit ist keine Autobahn, 2006, tyre, iron, electronic engine, electric current, wall Format variable Courtesy Johann König, Berlin ©VG Bild-Kunst, Bonn

Presentazione alla stampa Giovedi 13 Maggio 2010, ore 12
Altana di Palazzo Strozzi (5°piano)

Inaugurazione Giovedi 13 Maggio 2010, ore 19

CCCS - Centro di Cultura Contemporanea Strozzina - Palazzo Strozzi
piazza Strozzi, Firenze
Orari: martedì - domenica 10 - 20, giovedì 10 - 23. Lunedì chiuso.
Biglietto (valido per un mese): 5,00 € intero; 4,00 € ridotto (studenti universitari e convenzioni); 3,00 € ridotto scuole;
giovedì gratuito 18.00 – 23.00

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