Galleria Raucci/Santamaria
Napoli
corso Amedeo di Savoia, 190
081 7443645 FAX 081 7442407
WEB
Mat Collishaw / Cathy Wilkes
dal 13/5/2010 al 15/7/2010
lun-ven 11-13,30 e 15-18,30

Segnalato da

Raucci/Santamaria Gallery


approfondimenti

Cathy Wilkes
Mat Collishaw



 
calendario eventi  :: 




13/5/2010

Mat Collishaw / Cathy Wilkes

Galleria Raucci/Santamaria, Napoli

Mat Collishaw in Superveilance spinge lo spettatore ad una percezione anticonvenzionale dei temi legati alla cronaca nera, al mito, alla storia dell'arte, dell'eros, agli incubi ed ai sogni primitivi dell'uomo. La ricerca di Cathy Wilkes e' strutturata sullo studio della condizione femminile e su riflessioni fisiche, sociali e politiche. Attraverso la pittura, la scultura, l'installazione ed il video vengono ideati percorsi intimi e poetici, ricostruiti con attenzione maniacale per ogni dettaglio.


comunicato stampa

Mat Collishaw
Superveilance

Riflessioni sull’ambiguità tra realtà e rappresentazione, sul valore mai univoco di un’immagine o di una parola. Mat Collishaw (Nottingham 1966 – vive e lavora a Londra) spinge lo spettatore ad una percezione anticonvenzionale dei temi legati alla cronaca nera, al mito, alla storia dell’arte, dell’eros, agli incubi ed ai sogni primitivi dell’uomo. L’artista mette in discussione le icone di ogni tempo, invitando ad una nuova visione, a volte intimistica a volte provocatoria, che allontani da una passiva accettazione.
Introducendo un elemento perturbatore che distorce o modifica la realtà, senza tuttavia mai tralasciare il valore estetico, crea un moto di attrazione e repulsione, che pone il problema dell’esistenza stessa delle immagini e dei loro significati.

Fin dal 1993 Collishaw, all’epoca emergente rappresentante della Young British Artists, ha instaurato un rapporto duraturo con la galleria Raucci/Santamaria, presentando oggi la sua quinta personale dal titolo “Superveilance”. Una parola composta che assume molteplici risvolti, che gioca col senso di sorveglianza opposto alla necessità di squarciare il velo delle apparenze.

Così ne “L’Isola dei morti”, ispirato al celebre dipinto del simbolista Arnold Böcklin, un programma 3D riproduce il passaggio della luce nello scorrere delle 24 ore dall’alba al tramonto, rivelando, nel nero della notte, il riflesso di chi osserva.
L’allestimento prevede anche tre ceppi di albero in cui al posto degli anelli concentrici, utilizzati per misurare l’età dei tronchi, gira un disco in vinile che riproduce il canto degli uccelli ed il fruscio delle foglie. La natura e la meccanica vengono ibridate, la memoria della vita prende voce attraverso la tecnologia.

Presenti in mostra anche due litofanie su Corian che, grazie agli effetti di trasparenza, presentano una lotta tra l’immagine fisica ed il valore che questa assume nell’immaginario collettivo.
Uno scontro che vede la riproduzione dell’albero “Major Oak”, simbolo di Nottingham legato alla figura di Robin Hood. Un albero che dovrebbe essere morto da tempo ed invece è tenuto in piedi con puntelli e impalcature, come un cartellone pubblicitario turistico: le luci sul retro del fusto e delle fronde pulsano, componendo un effetto fantasma; una radiografia in cui rami secchi prendono le sembianze di un groviglio di vene.

“L’estasi di Santa Teresa” riproduce invece la scultura del Bernini, in bilico tra pathos religioso ed ebbrezza erotica; attraverso un sistema di retroilluminazione orizzontale, il profilo della santa, quasi come toccata da una luce ultraterrena, appare lentamente rendendo materiale e tangibile una sembianza eterea.
Un percorso che accorcia la dicotomia tra vita e morte, tra fisico e spirituale, in cui la contemplazione della realtà si fa distorsione, l’osservazione inganno.

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Cathy Wilkes

La ricerca di Cathy Wilkes (Belfast 1966 – vive e lavora a Glasgow) è strutturata su di un personale vocabolario basato su esperienze personali, sullo studio della condizione femminile e su riflessioni fisiche, sociali e politiche. Nelle opere dell’artista ogni singolo elemento assume un’importanza strategica nella rappresentazione del vissuto.
Attraverso la pittura, la scultura, l’installazione ed il video vengono ideati percorsi intimi e poetici, ricostruiti con attenzione maniacale per ogni dettaglio. Storie che si lasciano raccontare e rievocare attraverso gli oggetti, svuotati del loro senso comune ed assemblati in modo da non perdere le loro caratteristiche peculiari, la coscienza di chi li ha posseduti o la memoria che in essi è contenuta.

La Wilkes rivela un’ermetica manifestazione artistica, sorretta da una capacità narrativa ed una forza concettuale spiazzante e coinvolgente al tempo stesso. L’approccio al suo universo non è sempre semplice, trattandosi spesso di frammenti di vita ed episodi difficili da decodificare; diventa quindi fondamentale il fattore emotivo per una graduale percezione intellettiva.
Un intento destabilizzante mai fine a se stesso, che si risolve in seducenti composizioni ambientali, tableaux vivants riassemblati e modulati con elementi ricavati dal contesto urbano o dall’intimità dell’arredo domestico, spesso abitati da muti quanto emblematici manichini. Sembianze umane inanimate, come presenze effimere che rendono i paesaggi ora asfittici, ora affettivamente riconoscibili.

Per la sua seconda personale nella galleria Raucci/Santamaria, Cathy Wilkes realizza una dimensione spirituale che richiede uno sforzo di attenzione, concepito dall’artista come “una concentrazione senza pensieri”. Un’ispirazione suscitata dalla definizione della filosofa francese Simone Weil: attraverso tale svuotamento percettivo si sviluppa una conoscenza in cui le competenze pregresse sono accantonate, in modo che gli oggetti si rivelino nella loro essenza.
Una rappresentazione della realtà in cui anche una serie di piccole e delicate pitture, fatte di sottili relazioni geometriche e cromatiche, contribuiscono ad un caratterizzante ed enigmatico clima di sospensione.

Immagine: Mat Collishaw

Inaugurazione venerdi 14 maggio, dalle 19 alle 21,30

Galleria Raucci/Santamaria
Corso Amedeo di Savoia 190 - Napoli
Orari: dal lunedi al venerdi, dalle 11 alle 13,30 e dalle 15 alle 18,30
ingresso libero

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