Galleria Goethe
Bolzano
via della Mostra, 1
0471 975461 FAX 0471 970260
WEB
Stefan Wykydal
dal 13/5/2010 al 18/6/2010
lun-ven 10-12.30 e 16-19.30, sabato 10-12.30

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Galleria Goethe



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Stefan Wykydal



 
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13/5/2010

Stefan Wykydal

Galleria Goethe, Bolzano

Flussige Bilder - Immagini fluide. Wykydal pone alla base di partenza del suo lavoro la dialettica tra fotografia e pittura da un lato e lo studio di strategie pittoriche formali moderne dall'altro.


comunicato stampa

Come rappresentante innovativo di una recente pittura, Stefan Wykydal fa parte di quella schiera di pittori per i quali la dialettica tra fotografia e pittura da un lato e lo studio di strategie pittoriche formali moderne dall’altro è diventato la base, anzi il punto di partenza per il proprio lavoro. Il materiale fotografico, il suo archivio da cui egli parte, è costituito da immagini di riviste divulgative, foto personali e dall’internet. Nelle sue immagini gli elementi provengono da oggetti oppure eroi di una cultura figurativa popolare immediatamente identificabili.

Loro stessi tuttavia non attirano la nostra attenzione e non ci comunicano nulla riguardo al loro mediatore. Avvincente è piuttosto la trasformazione cui vengono sottoposti. La pittura che nasce in ricordo di queste immagini è labile. Si ha l’impressione che il pittore abbia liquefatto gli oggetti della sua pittura. Nella pittura di Wykydal è come se il colore seguisse delle regole proprie, non quelle di muoversi entro i contorni delle figure. Questo processo può essere inteso come dissoluzione, ma anche come costituzione dell’immagine, come se il creatore, il pittore stesse inventando gli oggetti dalla materia primigenia del colore.

Una volta fissata, la labilità dell’immagine non è l’espressione di una pittura soggettiva o violenta diventata ormai storica. Al contrario, le distorsioni delle figure e degli oggetti non richiamano i corpi sensuali di Rainer Fetting, ma piuttosto gli hamburger di Claes Oldenburg. Queste immagini non sono emozionalmente motivate, quindi soggettive e calde, nonostante la loro cromaticità intensa, ma sono invece fredde, oggettivate e calcolate. La potenziale mobilità dell’immagine, la sua vibrazione, il matrimonio tra l’oggetto dell’immagine e lo sfondo – non esiste una zona tranquilla – non è l’espressione di un nuovo mondo emotivo, ma parte di un discorso attuale sulla percezione nella dialettica, che perdura dall’invenzione della fotografia, tra i due mezzi espressivi.

Nato nel 1976 a Vienna. 1994-1998 Scuola superiore di arti applicate di Vienna. Vive e lavora a Vienna.

Inaugurazione 14 maggio 2010, ore 19

Galleria Goethe
Via Della Mostra 1, Bolzano
orario: da lunedì a venerdì 10-12.30 / 16-19.30
sabato 10-12.30
ingresso libero

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