Centro Iniziative Culturali Pordenone
Il mestiere dell'arte, dipinti disegni sculture dagli anni Sessanta. In mostra circa 60 opere che si concentrano su due temi: la donna, ripresa spesso nel momento del parto, simbolo del dolore universale, e la vita animale, metafora per indagare il mondo che circonda l'uomo.
a cura di Giancarlo Pauletto
Nelle sale della Galleria Sagittaria del Centro Culturale Casa A. Zanussi di Pordenone, si inaugurerà la mostra “Giulio Belluz, il mestiere dell’arte, dipinti disegni sculture dagli anni Sessanta”, curata dal critico d’arte Giancarlo Pauletto, organizzata dal Centro Iniziative Culturali Pordenone e FriulAdria Crédit Agricole, con il sostegno di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con il Centro Culturale Casa A. Zanussi di Pordenone.
Belluz è un autore poliedrico: la sua curiosità di artista l’ha portato a sperimentare diverse tecniche, in modo che, con le parole di Pauletto, “l’idea che trasmette attraverso la sua attività è quella dell’antica bottega d’arte, dove ci si fabbricavano i colori e si rispondeva ad esigenze molteplici, che andavano dalla pala d’altare alla decorazione dei cassettoni di nozze…”
L’esposizione vuole esprimere i diversi aspetti dell’arte di Belluz, presentando una serie di opere che vanno dal disegno all’acquerello, dall’incisione alla pittura, ben sapendo che la sua capacità di espressione spazia ancor di più, affrontando l’affresco come il mosaico, la ceramica come la scultura, opere calcografiche come encausti. Si potranno vedere una sessantina di opere, che sono state prodotte dagli anni Sessanta in poi, per dare un’idea della capacità operativa dell’artista, come la molteplicità dei suoi interessi.
Due i temi che si ritrovano lungo l’arco della produzione di Belluz: in primo luogo vi è la rappresentazione della donna, che viene immaginata soprattutto come icona di vita, ripresa spesso nel momento del parto, e per questo diventa anche simbolo del dolore universale, di qualcosa che nasce dalla separazione da qualcos’altro, per iniziare un percorso nuovo. Dagli anni Ottanta la sua attenzione è quella di far riflettere, per creare solidarietà attorno all’idea che la donna viene considerata anche “rifiuto”, perché immaginata come mezzo da sfruttare e poi gettare via, quando non serve più.
L’altro tema presente nelle opere di Giulo Belluz è quello della vita animale, rivisitata in forme diverse, come se anch’essa in fondo esprimesse la sua attenzione verso tutto ciò che è vivente, quasi fosse una metafora per indagare il mondo che circonda l’uomo, e del quale anche l’uomo stesso è parte.
La mostra è corredata da un ampio catalogo, che diventa una documentazione importante per conoscere il percorso dell’artista, in vista di ulteriori approfondimenti.
Inaugurazione: Sabato 15 maggio, alle ore 18.30
Galleria Sagittaria (Centro Culturale Casa A. Zanussi)
Via Concordia 7, Pordenone
lun-sab 16-19, dom 10.30-12.30 e 16-19, chiuso il 2 giugno e le domeniche di luglio
Ingresso libero