Dividere il vuoto. L'artista tedesca, le cui opere fanno parte della Collezione di Giuseppe Panza dal 2003, crea sculture e installazioni attraverso il contatto diretto con la natura utilizzando materiali inconsueti come i semi di diverse piante, o crini di cavallo per realizzare le sue installazioni che, come microcosmi lievi e raffinatissimi, rimandano a un'architettura immaginaria, preziosa e complessa, ma allo stesso tempo espressione di una solidita' rassicurante. L'allestimento si snoda nei tre spazi delle Scuderie della Villa per proporre un'affascinante relazione con l'architettura.
"Nel suo lavoro troviamo la poesia delle piccole cose della natura. L'artista - con le composizioni che costruisce unendo i fili d'erba - ci mostra la bellezza di un mondo delicato, che continua anche quando è privato della vita. E' piccolo il materiale che l'artista usa e quindi anche le opere che crea. Rivela il paziente lavoro di chi ama le minuscole cose che ci circondano. Si riscopre così la nostra vera natura. Siamo viventi come le erbe dei prati. Torniamo a conoscere le nostre origini lontane, ma che anche oggi ci danno nutrimento."
Così Giuseppe Panza di Biumo descrive il lavoro di Christiane Löhr, le cui opere sono esposte nella mostra “Christiane Löhr. Dividere il vuoto”, organizzata dal FAI – Fondo Ambiente Italiano dal 20 maggio al 5 settembre: nelle Scuderie di Villa e Collezione Panza oltre cinquanta opere tra disegni, sculture e installazioni, alcune delle quali realizzate esclusivamente per gli spazi espositivi delle Scuderie.
Christiane Löhr - artista tedesca le cui opere fanno parte della Collezione di Giuseppe Panza dal 2003 - crea sculture e installazioni attraverso il contatto diretto con la natura. L'artista utilizza materiali inconsueti come i semi di diverse piante - cardo selvatico, edera, bardana - oppure crini di cavallo per realizzare le sue installazioni che, come microcosmi lievi e raffinatissimi, rimandano a un'architettura immaginaria, preziosa e complessa, ma allo stesso tempo espressione di una solidità rassicurante.
I materiali utilizzati per i lavori in mostra sono stati selezionati appositamente dall'artista, attingendo anche alle risorse naturali dei 33.000 metri quadrati di parco che circondano Villa Panza, con la volontà di creare un percorso poetico e un'inconsueta relazione tra interno ed esterno.
L'allestimento si snoda nei tre spazi delle Scuderie della Villa con l'intento di proporre una affascinante relazione con l'architettura. Infatti nello spazio della Scuderia Grande Christiane Löhr ha concentrato la sua ricerca, sfruttando lo sviluppo orizzontale dell'architettura, con la creazione di piccoli microcosmi che penetrano e dividono magistralmente il vuoto.
Nella Limonaia, invece, l'artista ha ideato un percorso espositivo secondo l'asse verticale della stanza, proponendo attraverso disegni e piccole sculture, un movimento continuo lungo le pareti: il risultato è la lettura di un ambiente che appare intimo, leggero e arioso.
Per la Scuderia Piccola, infine, ha realizzato un'installazione che rimanda anche all'uso originario del luogo: una forma tubolare composta da tantissimi fili di crine di cavallo taglia lo spazio nella sua lunghezza. L'artista crea con le sue opere forme finite che si aprono a infinite associazioni. Fragili e delicate e insieme robuste ed eterne, le sue installazioni interagiscono anche in questa sede con il vuoto che le circonda, come nell'intento di sottrarre forza vitale alla trasparenza dell'aria.
La sua arte è sospesa tra la leggerezza irreale delle sue costruzioni oniriche e la semplicità dei materiali utilizzati che, parte integrante del mondo in cui viviamo, rimandano a forme pure ed eleganti libere da inutili sofisticazioni. Con la mostra Christiane Löhr. Dividere il vuoto si intende proseguire quella continua ricerca e valorizzazione del lavoro di artisti collezionati da Giuseppe Panza iniziata con le esposizioni dedicate a Dan Flavin (2003-04), Lawrence Carroll (2005), Richard Long (2006), Anne Appleby (2007), Joseph Kosuth (2007) James Turrell (2008), Franco Vimercati (2008).
Christiane Löhr – Cenni biografici
Christiane Löhr (Wiesbaden, 1965) vive e lavora tra Colonia e Prato. Ha studiato all'Accademia di Düsseldorf con Jannis Kounellis. Ha ricevuto, tra numerosi premi e riconoscimenti, nel 2000 la Borsa di studio per la residenza alla Cité Internationale des Arts (Parigi) e per il soggiorno in India con il DAAD, nel 2002 il Warhol Grant, Headlands Center for the Arts, San Francisco. Tra le principali esposizioni personali si ricordano: Das Übergewicht des Kleinen, Mittelrhein-Museum Koblenz 1997, Wie die Dinge den Raum berühren, Kunstmuseum Bonn 2003, Tendersi dentro – stretching towards the inside, Fattoria di Celle, Gori Collection, Pistoia 2004, Sortint de l'embull, Fundació Pilar i Joan Miró, Palma de Mallorca 2009. Tra le colletive: Basics, Kunsthalle Bern 2002, Il racconto del filo. Cucito e ricamo nell’arte contemporanea, MART Rovereto 2003, XII Biennale Internazionale di Scultura, Carrara 2006, micro-narratives, Museé d’Art Moderne de Saint-Etienne Métropole 2008, green platform, CCCS, Palazzo Strozzi, Firenze 2009, Linie Line Linea, Contemporary drawing, Kunstmuseum Bonn, State of Mind, Panza Collection, Lucca Center of Contemporary Art, Dead or Alive, Museum of Arts and Design, New York 2010. Nel 2001 partecipa alla 49º Biennale di Venezia nella sezione Arsenale, a cura di Harald Szeemann.
In catalogo un testo critico di Bruno Corà, un contributo inedito di Giuseppe Panza e un’intervista all’artista.
Con il contributo e il patrocinio della Provincia di Varese, con il patrocinio del Comune di Varese, grazie a Noname.
Elena Bertolaso
Ufficio Stampa FAI Tel. 02/467615276 e.bertolaso@fondoambiente.it
Conferenza stampa di presentazione Mercoledì 19 maggio ore 11.30
Villa e Collezione Panza
Piazza Litta 1- Varese
Orari: 10-18. Ultimo ingresso ore 17.30
Ingresso: gratuito per mostra
Villa e Collezione Permanente: adulti 8 euro, ridotti (bambini 4-12 anni) 3 euro. Aderenti FAI: gratuito.