Da Vittorio Zecchin a Carlo Scarpa, da Lino Tagliapietra a Yoichi Ohira. Piu' che vasi, creature di vetro, nate dall'insolita collaborazione artistica fra grandi architetti e mastri.
a cura di Elenja Sarchi e Davide Cammi
Quando il vetro diventa arte. In mostra a Piacenza capolavori inediti dell'arte vetraria veneziana.
Più che vasi, creature di vetro, nate dall'insolita collaborazione artistica fra grandi architetti e mastri vetrai saranno in mostra presso la galleria d'arte Vittoriale Antichità in via Mazzini, 21 a Piacenza. “Soffio d'arte, da Vittorio Zecchin a Carlo Scarpa, da Lino Tagliapietra a Yoichi Ohira” è il titolo della mostra che si svolgerà dal 19 Maggio al 12 Giugno e che raccoglie opere da collezione databili dal 1920 fino ai nostri giorni.
“Risale al 1979 la prima mostra di vetri veneziani allestita a Piacenza da due giovani e promettenti galleristi (Giancarlo Cammi e Dino Simonazzi) che affrontarono l’avventura come un'iniziativa del tutto sperimentale. In questi trentuno anni il vetro ha avuto una rinascita vera e propria - affermano Elenja Sarchi e Davide Cammi, curatori della mostra al Vittoriale Antichità – sono stati pubblicati molti cataloghi e approfonditi diversi studi. C'è stata una ricerca vera su tutto ciò che riguarda questo materiale e le conseguenze sono state immediate, con l’avvicinarsi di collezionisti, al vetro finalmente inteso come forma d’arte”.
Il vetro è sdoganato da quel fastidioso pregiudizio che lo definisce “soprammobile”, e diventa finalmente opera d'arte, grazie alle sapienti mani di achitetti-artisti dal calibro di Carlo Scarpa o Giò Ponti i quali sperimentano e giocano con nuove tecniche, colori e materiali rari, ottenendo forme e colori unici. Impossibile non citare il contributo e il valore delle collaborazioni con le grandi vetrerie muranesi come Barovier & Toso, Cappellin Venini, Zecchin – Martinuzzi e tante altre. La totalità dei vasi esposti in mostra proviene da collezioni private, alcuni di essi sono già stati pubblicati, altri (la maggior parte) sono inediti.
“Cammi e Simonazzi, grazie al prezioso contributo della collezionista Clara Schippisi e dell'associazione Amici dell'Arte, sono stati i primi a valorizzare le opere in vetro divenuti da semplice oggetto di collezione, vere e proprie opere d'arte – afferma il curatore Davide Cammi – questa mostra ha l'obiettivo di portare avanti questa concezione, di seguire lo stesso filo conduttore della mostra di trent'anni fa che era stata di vera e propria rottura rispetto al modo in vui veniva concepito il vetro. Il tutto attraverso opere nuove e attuali, pezzi rari e dal grande valore che hanno una magia tutta loro, fatta di alchimia, intuizioni, prove e riprove, che rubano lo sguardo all’osservatore, divertito dalle loro trasparenze, colori e possibilità che può dare questo materiale”.
Inaugurazione 19 maggio ore 18
Vittoriale Antichita' e Design
via Mazzini, 21 - Piacenza
Ingresso libero