Nata da qualche parte. La mostra e' il risultato di un progetto site-specific che gli artisti hanno realizzato per gli spazi della galleria. L'idea centrale e' quella di voler creare un luogo raccolto e intimo dove si narra la genesi di un nuovo contesto culturale prodotto dagli incroci di storie e territori diversi. Lo spunto e' dato dalla trama del romanzo di John Burnside, La Glister, che narra le inquietudini di giovani scozzesi persi tra rovine industriali.
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La ricerca della coppia di artisti torinesi Gianfranco Botto (1963) e Roberta Bruno (1966) affronta il tema delle periferie urbane, viste non nell’accezione negativa di "luoghi degradati", o nel migliore dei casi di "non luoghi", bensì nelle loro qualità estetiche, rivelate dagli artisti nella loro realtà dotata di una precisa identità culturale e figurativa.
Attraverso il loro lavoro, Botto & Bruno ci offrono strumenti conoscitivi e strategici per farci conoscere territori che nascondono uno specifico patrimonio lessicale. La loro poetica ha dei riferimenti non solo letterali ma anche cinematografici e musicali. Se Pasolini, Ballard, Kureishi hanno accompagnato le loro esplorazioni, anche Hakim Bey o Mike Davis sono stati utili per il loro specifico approccio verso questi spazi urbani. Preziosi sono anche autori cinematografici come, Loach, Gus van Sant, Panahi, Kaurismaki, Jarmush o musicali come Nick Cave, Sonic Youth, Dinosaur Jr, Mark Lanegan e Cat Power.
La mostra è il risultato di un progetto site-specific che gli artisti hanno realizzato appositamente per gli spazi della Galleria S.A.L.E.S. L’idea centrale è quella di voler creare un luogo raccolto e intimo dove si narra la genesi di un nuovo contesto culturale prodotto dagli incroci di storie e territori diversi. Lo spunto è dato dalla trama del romanzo di John Burnside, La Glister, che narra le inquietudini di giovani scozzesi persi tra rovine industriali. “C'è una frase significativa nel libro che ci ha colpito: Perché è qui che inizia il futuro: nell'oblio, in ciò che è perduto…” Lungo il perimetro della stanza, i due artisti, hanno installato un wall paper stampato con una tonalità molto leggera. Le immagini riprodotte descrivono scene di periferie suburbane con brevi testi. Le citazioni, selezionate da una recensione dello stesso libro, offrono allo spettatore un “canovaccio” su cui declinare una storia.
Sopra il wall paper, come fossero delle note in una partitura musicale, sono stati inseriti nove disegni e quattro collages. Le tredici opere descrivono angoli di periferie urbane, edifici abbandonati, dettagli di sobborghi. “C’è anche Sironi nel nostro lavoro e se vogliamo lo spazio metafisico di De Chirico”. Spazi di hinterland anonimi “che non solo hanno un loro fascino, ma c’è anche una vita pulsante, gran parte della nostra cultura visiva e musicale ha origine in questi luoghi”.
La mostra deve essere letta come un prezioso archivio di memorie contemporanee, come un catalogo di riflessioni e narrazioni psicologiche, di denunce sociali, di visioni esistenziali, di metafore del nostro tempo.
Tra le recenti mostre di Botto & Bruno segnaliamo:
Le Quartier de l’enfance, Le Parvis centre d'art contemporain, Ibos (F), 2010; Rendez-vous 09, Institut d'art contemporain, Villeurbanne (F), 2009 (group show); Misura italiana, Reina Sofia, Madrid (E),2009 (group show); Borders & beyond, Kunsthalle, Helsinki (SF), 2009 (group show); Ekaterina Cultural Foundation, 3 Moscow Biennale of Contemporary Art, Moscow (RUS), 2009; Le Printemps de septembre, Le Château d’eau, Espace écureuil, Toulouse (F), 2008 (group show); Apocalittici e integrati. Utopia nell’arte italiana di oggi, Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo (MAXXI), Roma (I), 2007 (group show); Il rock’ n’ roll ci salverà, in Good Vibrations, Palazzo delle Papesse - Centro per l’Arte Contemporanea, Siena (I), 2002; 49° Biennale di Venezia - Platea dell’Umanità, Venezia (I), 2001.
Inaugurazione 19 maggio ore 19
Galleria S.A.L.E.S.
via dei Querceti, 4 Roma
orario: dal martedi al sabato ore 15.30-19.30
ingresso libero
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The research of Gianfranco Botto (1963) and Roberta Bruno (1966) does not tackle the matter of urban suburbs in a negative way, considering them as “wastelands” or “not places”, but instead strives to exalt their aesthetic qualities by revealing a reality with a specific cultural and figurative identity. Through their work Botto and Bruno, give us both cognitive and strategic instruments that allow us to discover territories hiding a specific culture. Their poetry has not only literary citations, but cinematographic and musical ones as well. Pasolini, Ballard, and Kureishi have played a role in the two Artist’s explorations. Hakim Bey and Mike Davis have influenced their approach toward these particular urban spaces. Fundamental movie directors as Loach, Gus van Sant, Panahi, Kaurismaki, Jarmush have had a strong influence in their reserach. While in the musical area Nick Cave, Sonic Youth, Dinosaur Jr, Mark Lanegan and Cat Power are all great songwriters that have inspired the two artists.
The exhibition is the result of a site-specific project, characterized by personal interventions created especially for Galleria S.A.L.E.S. The artists main idea is to create a private and cosy space reflecting a new cultural context, generated by the overlapping of different stories and areas.
The inspiration comes from John Burnside’s novel La Glister,which explores the uneasiness felt by the Scottish youth and how it looses itself in the midst of the country’s industrial ruins. “There is an important sentence in the book: because it is here that the future starts: in the oblivion, into what is lost…”
The two artists have created a wall paper, printed in asoft tonality, along the perimeter of the room. The images reproduced are suburban scenes accompanied by short texts. The quotations chosen from John Burnside La Glister book allow the audience to have a starting point on which to build a story. On the wall paper Botto and Bruno have inserted nine drawings and four collages like notes from a musical score. The thirteen works composing the exhibition show suburban sceneries, disused buildings, details of suburbs, “there is also Sironi in our work and the metaphysical space of De Chirico”. Hinterland’s anonymous spaces “that have not only one’s fascination but that have a vibrant energy. Most of our visual culture arises in this place”. The exhibition has to be read as an important archive of contemporary memories, a catalogue of psychological thoughts and a narration of social reporting, as well as an existential vision and metaphor for our time.
The most importnat exhibitions of Botto & Bruno include:
Le Quartier de l’enfance, Le Parvis centre d'art contemporain, Ibos (F), 2010; Rendez-vous 09, Institut d'art contemporain, Villeurbanne (F), 2009 (group show); Misura italiana, Reina Sofia, Madrid (E),2009 (group show); Borders & beyond, Kunsthalle, Helsinki (SF), 2009 (group show); Ekaterina Cultural Foundation, 3 Moscow Biennale of Contemporary Art, Moscow (RUS), 2009; Le Printemps de septembre, Le Château d’eau, Espace écureuil, Toulouse (F), 2008 (group show); Apocalittici e integrati. Utopia nell’arte italiana di oggi, Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo (MAXXI), Roma (I), 2007 (group show); Il rock’ n’ roll ci salverà, in Good Vibrations, Palazzo delle Papesse - Centro per l’Arte Contemporanea, Siena (I), 2002; 49° Biennale di Venezia - Platea dell’Umanità, Venezia (I), 2001.
Opening May 19, 7 pm
Galleria S.A.L.E.S.
via dei Querceti, 4 Roma
Hours: tue-sat 15.30-19.30
Admission free