Annamaria Biagini
Giovanna Corsale
Claudia Coppola
Miriam De Berardis
Nicola Giampietro
Cristina Madini
Greco Mana
Dina Moscato
Umberto Salmeri
Mario Tonino
Cristina Madini
Una mostra collettiva sull'identita' e il rapporto tra l'artista e il mondo che lo circonda a cura di Cristina Madini. I lavori degli artisti mettono in luce l'ingannevole gioco delle apparenze, esprimono, attraverso differenti linguaggi, le mappature dell'essere.
Una mostra sull'identità e il rapporto tra l'artista e il mondo che lo circonda
A cura di Cristina Madini
La cosa più fastidiosa e pericolosa è oggi avere un’identità immutabile, perché c’è il rischio che diventi obsoleta. Questo rischio diventato madre delle paure postmoderne è, l’inadeguatezza. In quest’epoca postmoderna il fenomeno dell’identità è molto ambiguo, segue percorsi molto frammentari in continuo divenire, non è data una volta per sempre ma è in continua trasformazione. L’identità ci si rivela unicamente come qualcosa che va inventato piuttosto che scoperto; come il traguardo di uno sforzo, un obiettivo, qualcosa per cui è necessario lottare e che va poi protetto attraverso altre lotte ancora. Ma la fragilità e lo status di perenne provvisorietà dell'identità non possono più essere celati.
Dare forma ad un proprio pensiero per un artista significa scoprire il significato della propria vita. Il pensiero si trasforma come la semplice espressione di un’autobiografia. Sentire la propria personalità come un enigma o come uno strumento di rivelazione può aiutare ad elevarsi e oltrepassare se stessi. Ciò che colpisce nella mostra romana è accorgersi che gli artisti di oggi non si limitano più all'autoritratto, alla presentazione di immagini singole di sé stessi, ma hanno bisogno di tematizzare tutto il processo della loro ricerca o definizione identitaria. Esprimono, quindi, attraverso differenti linguaggi le mappature dell’essere, le stratificazioni della coscienza, le architetture dell’ego. I loro lavori diventano pieghe corporee e luminosità che mettono in luce l'ingannevole gioco delle apparenze. La ricerca dell’identità come sradicamento, uscire dal mazzo, essere diversi e in quanto tali unici.
La mostra si svolge negli stessi giorni della 3° Edizione della The Road to Contemporary Art romana. Dal 27 al 30 maggio le più prestigiose gallerie nazionali ed internazionali riscopriranno il piacere di progettare un’esposizione unica in edifici di alto valore storico e architettonico; artisti internazionali già stanno arrivando in città per sperimentare le infinite suggestioni che Roma offre loro per preparare progetti unici e site specifici; i collezionisti, provenienti da ogni parte del mondo, saranno invitati e ospitati nei giorni della fiera; gli ospiti avranno accesso ad un ricco programma culturale.
Espongono: Annamaria Biagini, Giovanna Corsale, Claudia Coppola, Miriam De Berardis, Nicola Giampietro, Cristina Madini, Greco Mana, Dina Moscato, Umberto Salmeri, Mario Tonino
Immagine: Claudia Coppola, Obscure narrative - Myriam & the little man, tecnica mista su tavola compresa cornice 80x80
Ufficio stampa Tomaso Costa
(Collettiva in occasione della Manifestazione Romana 3a Edizione The Road to Contemporary Art 27-30 maggio)
apertura straordinaria serale del sabato e domenica con incontri fino alle ore 23
Opening Lunedì 24 maggio 2010 ore 18
RossoCinabro
via Raffaele Cadorna, 28 Roma
da lunedì a venerdì 12-19
sabato e domenica 19-23