L'artista utilizza affiche strappati dal loro contesto urbano che de-costruisce riducendoli a frammenti e poi ri-costruisce attraverso la tecnica del collage, talvolta rielaborato anche attraverso apporti pittorici.
Nuovo appuntamento con l'arte a Casa Cetus di Via Pacinotti, 63.
Ad esporre le proprie opere sarà il maestro Enrico Bacci con una mostra personale dal titolo: “Cartescoperte”.
L'inaugurazione si terrà il 27 maggio 2010 alle ore 19.30 all'interno della location più esclusiva di Cetus, quella di Via Pacinotti, ricavata in un ex mulino del 1908: uno spazio che mantiene ancora oggi la sua architettura industriale. In questa sede, tra ambientazioni scenografiche e un arredamento realizzato con mobili di design, il mondo dell’arte e della cultura trovano il palcoscenico ideale per contaminarsi e mettersi “in mostra”. Con tale esposizione Cetus conferma il suo impegno nel valorizzare l’arte visiva in tutte le sue forme e nel trasmettere la propria filosofia di vivere gli spazi e gli ambienti in modi sempre nuovi e alternativi.
La rassegna, che in quattro anni ha valorizzato oltre cinquanta artisti, suscita notevole interesse da parte del pubblico e della critica. Il successo dell’iniziativa è testimoniato dal fatto che sono state già assegnate tutte le date fino a dicembre 2010.
L’esposizione delle opere di Enrico Bacci, artista che racconta la realtà contemporanea, si terrà in Via Pacinotti 63 e sarà aperta al pubblico dal 27 maggio al 23 giugno 2010, dal martedì al sabato, dalle ore 9.30 alle ore 13 e dalle 15.30 alle 19.30.
Durante la serata inaugurale Cetus sarà lieta di offrire ai suoi ospiti un piacevole cocktail di intrattenimento.
A disposizione un ampio parcheggio interno riservato.
L'ARTISTA
Enrico Bacci è nato in Provincia di Pisa nel 1954, oggi vive e lavora a Livorno.
Art Director per una agenzia pubblicitaria, trentaduenne è stato invitato a rappresentare l'Italia alla "Biennale delle Produzioni Giovanili dell'Area Mediterranea" a Firenze.
Nel 1988 Bacci vince la "Medaglia d'Argento" al Premio Arte della Mondadori a Milano. Sempre nello stesso anno è stato scelto anche tra i primi dieci pittori al mondo selezionati all'"International Art Competition di New York". Riceve il "Certificate of Excellence".
Nel 1995 partecipa al "Fax Art Creazioni Artistiche": raccolte via fax al Palazzo delle Esposizioni di Roma.
Nel 2000 è invitato a partecipare al Forum on Line "Meno estetica più etica" della Mostra Internazionale di Architettura, alla Biennale di Venezia. Il suo progetto è ispirato dal design urbano della città.
Nel 2006 nell'ambito delle celebrazioni indette ad Ischia per il centenario della nascita e il trentennale della morte di Luchino Visconti, partecipa con un collage ispirato a "La terra trema" (film del grande regista) intitolato "Acitrezza", che viene esposto alla Fondazione "Villa La Colombaia di Luchino Visconti".
Tra il 2007 ed il 2008 i suoi ultimi lavori sono esposti alla "FIT Art" a Fort Lauderdale di Miami, all'Alliance Francaise di Miami, a Boston alla Federal Reserve, all'Art Basel di Miami.
E nel 2008, proprio all’Art Basel di Miami, espone il suo personalissimo ritratto di Barack Obama il quale viene notato e apprezzato da alcuni funzionari della Casa Bianca e per questo donato dall’artista ai coniugi Obama. Così nella collezione della Casa Bianca a Washington entra un ritratto di Barack Obama realizzato dall'artista livornese Enrico Bacci. La tecnica artistica usata per l'opera è quella che accompagna Bacci dal 1991. Una tecnica che riprende Mimmo Rotella per l'utilizzo dei manifesti strappati ma che poi l'artista rivisita in maniera personale con interventi pittorici.
“Su un decollage ricavato da un manifesto strappato che rappresenta metaforicamente un'America usurata e affaticata ho dipinto il ritratto definito e propositivo del primo presidente di colore della storia. Un'immagine di speranza, in linea con il suo motto Yes we can...”
Principali collezioni. Città del Vaticano (Roma), Maison Enrico Coveri (Milano – Montecarlo), Fondazione Luchino Visconti (Ischia), Federal Riserve (Boston), Museo Navale (La Spezia), Casa Bianca (Washington).
“CARTESCOPERTE”
I lavori di Bacci sorprendono per l'estrema originalità.
La tecnica adottata è quella che lo contraddistingue da tempo ovvero l'utilizzo di affiche strappati dal loro contesto urbano che l'artista prima de-costruisce riducendoli a frammenti e poi ri-costruisce attraverso la tecnica del collage, talvolta rielaborato anche attraverso apporti pittorici.
La fonte d’ispirazione principale è la città. O, meglio, i manifesti pubblicitari che l’artista estrae dal contesto urbano. Non solo manifesti dai colori vivaci o immagini pubblicitarie, ma anche quelli dall’aspetto vissuto e usurato per il tempo trascorso all’aria aperta, a contatto con smog e agenti atmosferici.
Per Bacci strappare, staccare, dividere, scollare non è, infatti, molto diverso da dipingere o disegnare. Il forte senso di sperimentalismo dell’artista si manifesta non solo a livello tecnico, ma anche dal punto di vista contenutistico. In tutte le sue opere, infatti, Bacci trae ispirazione e si appropria di innumerevoli correnti artistiche e culturali, calandole in contesti mutati che ne rinnovano il senso: utilizza linguaggi già codificati per esprimere significati attuali come, per esempio, la nevrosi del vivere contemporaneo o l’enorme influenza che la pubblicità e il mondo della comunicazione hanno sul nostro immaginario.
Frenetiche, talvolta sovrabbondanti, ricche di forme e dati, le opere di Bacci si propongono come una stratificazione continua di concetti, materie e riferimenti mixati, che spingono lo spettatore ad osservare l’opera non solo frontalmente ma anche lateralmente, per sbirciare tra le pieghe del collage. Le opere di Bacci vogliono essere ritratti della società in cui viviamo. Trasformano un affiche pubblicitario destinato all’oblio in un paesaggio, veicolo di messaggi attuali e riflessioni sociali: dal tema della guerra e della pace fino a quello dell’ecologia.
"…Il collage diventa un modo di ridare dignità a quelle immagini che non vediamo più, che consumiamo troppo in fretta. Le opere sono fatte di frammenti di reperti di “archeologia urbana commerciale”. Non sono più quello che erano, ma neppure soltanto pittura".
Silvia Guastalla, Studio Guastalla, Milano, 2007
Inaugurazione giovedì 27 maggio 2010, ore 19.30
Cetus
via Pacinotti 63, Roma
Orari: dal martedì al sabato dalle ore 9.30 alle ore 13 e dalle 15.30 alle 19.30
Ingresso libero