Istituto Italiano di Cultura ICC
Tokyo
2-1-30 Kudan Minami, Chiyoda-ku
03 32646011 FAX (03) 32620853
WEB
Alessandro Papetti
dal 30/5/2010 al 17/6/2010
11-18

Segnalato da

CLP Relazioni Pubbliche


approfondimenti

Alessandro Papetti



 
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30/5/2010

Alessandro Papetti

Istituto Italiano di Cultura ICC, Tokyo

Spazi dinamici. In mostra 9 grandi oli su tela realizzati tra il 2007 e il 2008. Le opere sono nate dall'indagine dell'artista sui temi dell'acqua, dei cantieri e delle citta', offrono un'interpretazione degli spazi in cui l'individuo vive la propria quotidianita'. A cura di Silvia Bottani.


comunicato stampa

a cura di Silvia Bottani

In linea con gli orientamenti della Direzione Generale del MAE e dell’Ambasciata d’Italia volti alla promozione dell’arte contemporanea italiana all’estero, l’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo presenta quest’anno dal 31 maggio al 18 giugno la personale di Alessandro Papetti dal titolo Spazi dinamici. La mostra, a cura di Silvia Bottani, vedrà esposte nove grandi oli su tela realizzati tra il 2007 e il 2008.

Le opere, nate dall’indagine dell’artista sui temi dell’acqua, dei cantieri e delle città, offrono allo spettatore un’interessante interpretazione sospesa e nello stesso tempo dinamica degli spazi in cui l’individuo vive nella propria quotidianità: le immagini raggiungono quasi dimensioni architettoniche e le linee ricreano sulla tela strutture urbane e contesti spaziali tipici del nostro tempo. Lo studio, in particolare delle architetture industriali, consente inoltre di proseguire, anche nel campo delle arti visive, il confronto tra Italia e Giappone in tema di architettura contemporanea, settore al quale Ambasciata d’Italia e Istituto di Cultura hanno deciso di dedicare particolare attenzione, promuovendo una serie articolata di iniziative nell’ambito del progetto “Architettura & Design 2010”.

L’esposizione ospitata dall’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo si incentra su tre temi cardine della produzione di Alessandro Papetti, elementi ricorrenti nella poetica dell’autore: l’Acqua, i Cantieri e la Città.

Il tema dell’Acqua, nello specifico l’iconografia del “bagno di notte”, è rappresentato da tre tele, che hanno come protagoniste figure umane collocate in spazi acquatici. La sospensione fisica dei corpi sembra riflettere la sospensione temporale delle scene e, diversamente da altri cicli pittorici, il dinamismo è traslato su un piano del tutto interiore, sebbene non mentale. I bagnanti sono figure enigmatiche, che mantengono un elemento di fantasmaticità, presenti - assenti, non a caso sovente evocanti il linguaggio cinematografico, nel suo carattere di medium agente nella dimensione temporale. Come fotogrammi filmici, rimangono innestati tra un prima e un dopo che lo spettatore percepisce sopravvenire, ma di cui non è offerta la visione.

La Città è rappresentata invece dai tre dipinti di maggiore formato, scorci urbani di ampio respiro che inquadrano edifici storici, automobili, piazze, strade. Gli elementi formano un ideale teatro dove tutta la narrazione viene condensata, abilmente, in un unico, preciso istante contenente un frammento di visione, il riconoscimento del carattere connotante di una realtà stratificata che, nel tentativo difficoltoso di essere ridotta a categoria, controllata, trova comune ma non esaustiva classificazione sotto il nome di “città”.

La pittura fluida contraddice la permanenza architettonica dei soggetti, coinvolgendoli in un movimento continuo. Il conflitto tra il movimento del soggetto e l’immobilità dell’oggetto, e viceversa, è una costante dell’analisi pittorica di Papetti, in perenne equilibrio dinamico tra i due stati dell’essere.

Gli spazi industriali dei Cantieri, infine, sono presenti nelle altre tele; le fabbriche dismesse, le ferrovie, l’archeologia industriale sono da sempre oggetto dell’indagine dell’artista, che ne coglie la monumentalità per poi dissolverla attraverso un gesto pittorico istantaneo, capace di amplificare il carattere nobile di “rovina” dell’oggetto architettonico, elemento in disuso ma proprio per questo entità attiva nel processo della memoria.

La mostra intende testimoniare in un’unica esposizione una parte dell’articolata esperienza pittorica di Alessandro Papetti, che si snoda nell’arco di trent’anni, attraverso la scelta di opere che dialoghino idealmente tra loro e che siano in grado di sintetizzare efficacemente una parte di tale complesso percorso artistico. Dopo la grande installazione de “Il ciclo del tempo”, composta da tre tele circolari del diametro di ventisei metri, esposte presso Palazzo Reale di Milano nel settembre 2009, a cura di Achille Bonito Oliva, Papetti si conferma come uno degli artisti italiani più attivi sulla scena pittorica, teso tra gli echi di un realismo esistenziale storico e la ricerca di una nuova figurazione, libera dagli schemi di genere.

Alessandro Papetti nasce a Milano nel 1958.
Dopo i primi anni di ricerca, le prime mostre personali e le rassegne in spazi pubblici in Italia, tra il 1988 e il 1990 la sua pittura si concentra sul tema dei Ritratti visti dall’alto, ai quali Giovanni Testori dedica nel 1989 un articolo sul “Corriere della Sera”. Degli anni 1990-1992 è il ciclo Reperti, studio analitico sulla forma, sulle tracce lasciate dal tempo in atelier e interni di fabbrica. A partire dal 1992 Papetti approfondisce la sua ricerca sui temi dell’Archeologia industriale, come testimonia, la mostra ai Musei Civici di Villa Manzoni di Lecco del ‘96. Dal 1992 partecipa a varie fiere dell’arte in Europa e negli Stati Uniti. Dal 1995 svolge la sua attività tra Milano e Parigi. È di quell’anno l’incontro con lo scrittore e biografo James Lord, che gli dedica nel 1996 un significativo testo critico. Nel 1999 espone il nuovo ciclo Acqua, alla Galleria Forni di Milano. Sono tra le prime immagini di figure rappresentate in un esterno. Nel 2002 nasce il ciclo dei Cantieri navali. Tra il 2003 e il 2005 viene invitato a partecipare a numerose rassegne museali, come la mostra dedicata a Testori a Palazzo Reale di Milano o la mostra La ricerca dell’identità ordinata da Vittorio Sgarbi ed esposta in diversi spazi pubblici in Italia. Nel 2005 partecipa alle rassegne Miracolo a Milano a Palazzo della Ragione e Il paesaggio italiano contemporaneo a Palazzo Ducale a Gubbio. Nello stesso anno la Fondazione Mudima gli dedica una prima retrospettiva dal titolo Il disagio della pittura, nella quale Papetti espone gli ultimi vent’anni del suo lavoro fino ai dipinti di quel periodo sul tema della Città. Sei mesi più tardi, la mostra dal titolo Il ventre della città, con i suoi veloci “ritratti” di paesaggio urbano.

Del 2007 è la mostra Ile Seguin dedicata agli ex stabilimenti della Renault esposta al Musée des Années 30 di Parigi.
Sempre nel 2007 Sgarbi lo invita a partecipare alla mostra di Palazzo Reale di Milano Arte italiana. 1968-2007 Pittura.
Del 2008 è invece la partecipazione alla rassegna La nuova figurazione italiana. To be continued...presso la Fabbrica Borroni di Bollate.Nel 2009 partecipa alla collettiva L’anima dell’acqua, presso Ca’ Pesaro a Venezia, a cura di Angelo Crespi, Elena Fontanella, Cosimo Damiano Fonseca, e alla rassegna No Landscape – La sparizione del paesaggio, alla Fondazione Bandera di Busto Arsizio, a cura di Luca Beatrice. A settembre 2009, Palazzo Reale di Milano ospita la sua personale Il ciclo del tempo, un’installazione di tre dipinti montati su strutture circolari delle dimensioni di 3,30 metri di altezza per un diametro di 8 metri; all’interno di queste, lo spettatore è invitato ad entrare per assistere alla visione delle tele, che affrontano i temi dell’acqua, del bosco e del vento. L’esposizione è curata da Achille Bonito Oliva.
Negli ultimi venti anni anni Papetti ha esposto i suoi lavori in importanti fiere dell’arte internazionali e collabora con numerose gallerie italiane e straniere.

Per informazioni:
http://www.iictokyo.esteri.it/IIC_Tokyo

Ufficio Stampa
CLP Relazioni Pubbliche
tel. 02.433403 – 02.36571438 fax 02.4813841
press@clponline.it

Inaugurazione 31 maggio 2010

Tokyo, Istituto Italiano di Cultura
2-1-30 Kudan Minami, Chioda-ku, Tokyo 102-0074
Orari: 11 - 18
Ingresso libero

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