Gustavo Bonora
dal 2/6/2010 al 2/7/2010
Segnalato da
2/6/2010
Gustavo Bonora
Officina Coviello, Milano
In mostra una serie di opere non figurative dell'artista. I suoi lavori sono caratterizzati dal quadrato: figura da cui Bonora parte per poi sconfinare.
Quello che resta del mondo è un quadrato. Nessuna idea di rappresentazione, il figurativo è stramazzato, il colore agonizza in modo informale. Se al Bonora gli prende la voglia del pennello, della tela e tutto il resto da fare con le mani deve fare i conti con la storia.
Dopo mezzo secolo di clandestinità, il discorso riparte dal quadrato che per pensarlo, a differenza del cerchio, ci vuole un ragionamento. Quadrato come la tela, il cinema, l’universo, come il ritratto di sé, il luogo da cui partire per poi sconfinare. Quadrato come centro, origine, la pittura da cui fuggire. Il colore intanto deborda dal suo centro e a sua volta, si fa centro. Ecco il paradosso di Gustavo. Sconfinare, entrare e uscire da lei che non si fa vedere, neanche toccare, allora insistere a colorare della vita quell’istante che non c’è.(Michelangelo Coviello)
Assistente dello scenografo Luciano Damiani negli anni sessanta, Gustavo Bonora con Attilio Forgioli, Gianfranco Pardi, Lello Castellaneta, Attilio Del Comune, Gianni Rossi, partecipa all’iniziativa “Società Nuova” impegnata a diffondere e ad illustrare le tematiche di Brecht e Majakovskij, sodalizio cui nel Settanta si aggiungeranno Mino Ceretti, Claudio Olivieri, Giuseppe Guerreschi, Alik Cavaliere, Emilio Tadini aggregandoli intorno a quelle gallerie d'arte che erano veri focolai progettuali: la Bergamini, la Morone, la Marconi e La Solferino.
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Inaugurazione giovedì 3 giugno 2010, ore 18.30
Officina Coviello
Via Tadino 20, Milano
Ingresso libero