Buio - Luce e' la dicotomia da cui si generano le immagini di Portraits vol.1. L'artista focalizza la sua attenzione sul rapporto che lega gli opposti e su come questi influenzano la nostra percezione. A cura di Ricardo Gigli.
A cura di Ricardo Gigli
Buio – Luce è la dicotomia da cui si generano le immagini di Portraits vol.1. Il rapporto che lega gli opposti è categoria prima della percezione: concepiamo l’alto in relazione al basso, il caldo al freddo e così via. L'’artista, tuttavia, recupera un’idea assoluta dei due elementi in antitesi. Il buio dunque, prima che come mancanza di luce si definisce quale elemento a sé, originario. Un’assenza totale che è anche totale presenza, non più in una relazione dicotomica bensì in una sintesi ossimorica fra i due termini. Siamo dunque in un grado zero della temporalità, immanenza di passato presente e futuro.
La luce, non più opposta al buio, si afferma come istanza creatrice: ciò che dà forma sensibile alla materia. Dopo di essa nasce la possibilità della percezione e la risposta dei sensi. Essa definisce i contorni delle figure, disegna un esterno - il mondo - e un interno - la figura - collocando l’immagine nello spazio e nel tempo.
La temporalità dell’immagine è però un attimo fugace, un istante tolto al divenire infinito del Crono. L’azione creatrice della luce è un residuo di intensa luminosità che permane nelle figure come la scia di un lampo; di esse tuttavia, ci è dato conoscere un solo minimo momento di esistenza. Ciò che è stato immediatamente prima del lampo creatore e ciò che sarà immediatamente dopo sfugge al racconto pittorico.
Ciò introduce il terzo elemento dell’equazione: il soggetto. L’istante ritagliato sottrae la figura al tempo, rendendola eterna ed insieme precaria. La rappresentazione pittorica conferisce al soggetto valore iconico. Esso, sottratto alla necessità, alla contingenza e alla storia individuale, assurge ad un piano assoluto di significazioni profonde. Il soggetto diviene testimone della storia collettiva, depositario della memoria di generazioni trascorse e insieme della sua nel momento della rappresentazione. Esso è animato da un’urgenza narrativa che gli impone di rivelare se stesso, ad ogni livello, in quel solo attimo, seppure eterno, che gli è concesso. Le figure di Portraits vol.1 perciò, ci parlano di sé ingorgando l’immagine del loro essere, ma le infinite vite che risiedono in quella unica di ogni individuo non possono che rendere incompleta ogni definizione, per questo attorno al racconto concitato della luce permane la complessità inattingibile del senso, la totalità che manca all’istante, il buio.
Inaugurazione 5 giugno
Palazzo dei Convegni
Corso Matteotti - Jesi (AN)
Gli Orari di apertura al pubblico sono tutti i giorni: 10-13 e 17-22.
Giorno di chiusura: lunedì