Metropolis. Oggetto della ricerca fotografica di David non e' la Roma conosciuta in tutto il mondo per il suo patrimonio artistico ed architettonico, ma la citta' contemporanea osservata attraverso i suoi anelli e svincoli stradali.
Oggetto della ricerca fotografica Metropolis non è stata la Roma conosciuta in tutto il mondo per il suo
patrimonio artistico ed architettonico, ma la città dell’era contemporanea.
Una città osservata attraverso i suoi anelli e svincoli stradali, strumenti e segni della ridefinizione dei suoi
confini in continua estensione. Il sistema viario costituisce un punto nevralgico nel funzionamento della vita in
una città moderna. È il suo sistema circolatorio, la sua linfa vitale, nelle cui arterie si riversano ogni giorno
milioni di persone che si muovono tra snodi e incroci. Contemporaneamente è però fonte di conflitto, nella
sovrapposizione di forme tra loro incongruenti, nel caso di Roma una antica ed un’altra moderna, che
trasformano lo spazio urbano in un luogo di transizione, ancorato al passato e proiettato verso il futuro.
Le fotografie del progetto Metropolis intendono rappresentare la città a partire dalle contraddizioni che la
caratterizzano e la attraversano. E le strade narrano un percorso, quello del “divenire” insito nello stesso
concetto di metropoli.
Gli scatti, multiesposizioni in ripresa, pellicola in bianco e nero e stampati in Sali d’argento su carta baritata,
sono stati realizzati da Scalo San Lorenzo fino alla Prenestina-Casilina, seguendo il percorso della Tangenziale
est. Una lunga arteria che attraversa la città da parte a parte, e che costeggia agglomerati urbani abitati da
un’umanità compressa. Ne emerge un’immagine convulsa fatta di multiesposizioni e incastri in cui gli elementi
della forma urbana vengono destrutturati per poi essere ridistribuiti in frammenti ad alta carica visionaria.
Strade, automobili, luci, palazzi, antenne paraboliche avvolte nella velocità di cui fanno parte, protagonisti di un
procedimento ricombinatorio per rappresentare scenari inediti. La città fatta a pezzi e poi rimontata a
piacimento, immagini che appaiono e in un attimo spariscono.
Stefano David. Nasce a Roma nel 1970 da padre italiano e madre greca. Da sempre attratto dalle arti visive, è
verso la fine degli anni novanta che viene conquistato dalla fotografia. Si diploma quindi come fotografo e
stampatore presso l'Istituto di Scienza e Tecnica di Roma. Le sue opere sono state esposte in varie mostre e
sono entrate a far parte dell'archivio di diverse gallerie.
Nell’ambito della rassegna di mostre fotografiche personali
MOBILITA’, MOVIMENTO, VELOCITA’ E TEMPO
Inaugurazione Lunedì 7 giugno 2010, dalle 18.30
Polifemo - Fabbrica del Vapore
Via Procaccini 4 - Milano
orari: dal lunedì al sabato 15 - 19, domenica e festivi chiuso
Ingresso libero